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Digitale vs. DVD e Box Office: il sorpasso potrebbe esserci già tra 2-3 anni

Il futuro del cinema è in download e streaming, o almeno è quanto prevede uno studio PwC, secondo cui l valore dell’electronic home video è destinato a raddoppiare entro il 2018, raggiungendo i 17 miliardi di dollari e superando in corsa gli altri settori della filiera, comprese le sale.

Uno dei motivi che hanno rallentato negli anni lo sviluppo del video on demand online, è lo scarto esistente tra il guadagno che le casa cinematografiche ottengono dalla vendita o dal noleggio di un disco (sia in SD che in HD), e quello decisamente più basso offerto dalle transazioni via web. Per questo, nonostante sia in continua crescita, la distribuzione digitale non è ancora riuscita a compensare in toto le ripetute flessioni registrate dal fisico, mentre il volume d’affari dell’home entertainment continua a basarsi principalmente su DVD e Blu-ray. A lungo termine il sorpasso sembra però inevitabile, e potrebbe anche non essere così lontano: secondo un nuovo studio pubblicato dall’istituto di ricerca PwC (PricewaterhouseCoopers), negli USA avverrà già nel 2016, per effetto combinato del calo dei film su disco e di una maggiore diffusione del consumo audiovisivo sul web.

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Secondo le stime, il fisico è destinato a perdere un altro 28% del proprio valore entro il 2018, scendendo dai 12,2 miliardi di dollari attuali a 8,7 miliardi. Di contro, lelectronic home video (in cui viene inclusa tuttavia anche la distribuzione via cavo) diventerà la principale fonte di ricavi per il settore cinematografico, superando non solo DVD e Blu-ray ma lo stesso box office, non più tardi del 2017. Se attualmente i profitti generati dal settore valgono 8,5 miliardi di dollari, tra quattro anni questa cifra risulterà esattamente raddoppiata, superando così anche gli incassi delle sale, che nel 2013 si sono attestati sui 10,9 miliardi. I cinema non hanno però troppo da temere: il valore dei biglietti staccati secondo PwC continuerà pure a crescere, per l’esattezza del 15,9%, raggiungendo i 12,5 miliardi. Ovviamente in aumento il prezzo medio del biglietto, destinato a raggiungere i 9,81 dollari nel 2018.

Il cambiamento è notevole, ma secondo gli analisti non deve spaventare, perché anche l’aumento del consumo di cinema sul web, sia attraverso servizi di streaming ad abbonamento come Netflix e Hulu, sia attraverso l’acquisto di copie digitali (1 miliardo di valore raggiunto per la prima volta a fine 2013), è comunque un segno dell’attaccamento degli spettatori a tale forma di intrattenimento e del loro desiderio di continuare a vedere film. E se ovviamente i ricavi di un noleggio o di un titolo comprato online non sono gli stessi di un DVD, sono forme di diffusione che abbattono i costi distributivi e possono dunque risultare appetibili per gli studios.

Tra gli altri trend rilevanti per il mercato cinematografico, PwC individua la Cina e il 3D. Sul primo punto, invita il mercato a non essere troppo ottimista: le politiche protezioniste della Repubblica Popolare e il crescente successo delle produzioni locali potrebbero infatti limitare i margini di guadagno delle major statunitensi, ora decisamente proiettate verso quel territorio, il secondo al mondo per livello di incassi. Il 3D sembra invece aver raggiunto una sua maturità, con 2,2 miliardi di dollari guadagnati l’anno scorso tra sala e home entertainment e un calo del 20% nel numero di film distribuiti in questo formato rispetto all’anno precedente.

 

Fonte: Variety

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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