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[Rubrica] Cinema e social network #2: Il Principe Abusivo sorpassa Warm Bodies

Il responso di questa mattina del boxoffice è netto e chiaro. La commedia italiana Il principe abusivo, diretta e interpretata dal comico napoletano Alessandro Siani, è partita con una marcia in più. Sfruttando anche la serata di San Valentino, tipicamente caratterizzata da un maggiore afflusso nelle sale cinematografiche, la pellicola ha raccolto ben 708mila euro nelle prime 24 ore di…

Il principe abusivo Christian De Sica Alessandro Siani foto dal set 2

Il responso di questa mattina del boxoffice è netto e chiaro. La commedia italiana Il principe abusivo, diretta e interpretata dal comico napoletano Alessandro Sianiè partita con una marcia in più. Sfruttando anche la serata di San Valentino, tipicamente caratterizzata da un maggiore afflusso nelle sale cinematografiche, la pellicola ha raccolto ben 708mila euro nelle prime 24 ore di programmazione, con una media per sala di circa 1600 euro. Si tratta non solo del miglior risultato d’esordio del 2013, ma anche uno dei migliori degli ultimi 12 mesi (è superiore anche a Lo Hobbit, circa 650mila euro il primo giorno e con il sovrapprezzo 3D).

Su Cineguru continuiamo la nostra rubrica su cinema e social network, per confrontare in modo sistematico le performance su Facebook e in sala dei film in uscita, o di quelli più in vista del momento. Lo strumento che stiamo utilizzando è il FanTab, una nuova applicazione web elaborata da SwService per raccogliere e tracciare l’evoluzione del traffico e la crescita numerica delle pagine sociali, che nel nostro caso saranno principalmente quelle dei film o delle distribuzioni cinematografiche.

Esaminando i dati del film di Siani, salta all’occhio innanzitutto il numero di fan imponente della pagina Facebook ufficiale alla vigilia dell’uscita della pellicola: circa 52mila. Si tratta di un dato superiore a quello registrato da importanti blockbuster americani o pellicole appartenenti a franchise noti, che faceva presupporre un forte interesse del pubblico potenziale italiano, a prescindere dalle campagne promozionali che Facebook permette e che si traducono solitamente in una pendenza della curva dei Likes particolarmente elevata.

  

Il “Talking About”, cioè il numero di utenti che settimanalmente “parlano” di una pagina (diventare fan, pubblicare sulla bacheca, cliccare su “Mi piace”, commentare o condividere un post, rispondere a una domanda e agli eventi, nominare o taggare la Pagina), è di 48mila. Ancor più significativo il dato dell’Engagement Rate, che ricordo indica il numero di commenti, condivisioni e “mi piace” sui post della Pagina ogni 100 fan: solo 12.47.

Questi dati numerici possono essere confrontati facilmente con quelli di un’altra pellicola uscita lo scorso weekend nelle sale italiane, Warm BodiesLa zombie-comedy con Nicholas Hoult aveva addirittura 76mila fan al momento dell’uscita in sala il 7 febbraio, diventati ora ben 102mila (per fare un confronto una pellicola come Skyfall è attualmente a quota 98mila).

Warm Bodies ha fatto registrare negli ultimi sette giorni un Talking About di 90mila e un Engagement Rate di oltre 47, quattro volte tanto quello del Principe Abusivo. Nonostante l’ordine di grandezza dei dati, la pellicola ha incassato poco meno di un milione di euro nei suoi primi quattro giorni di programmazione. Ha concluso la sua prima settimana nelle sale a quota 1.1 milioni di euro. Quali sono le possibili spiegazioni di questa discordanza?

Come spiegato nel primo numero di questa rubrica, non vi è corrispondenza automatica tra il successo di un film e il suo seguito sui social network, nonostante il numero di fan su Facebook, la loro tipologia e soprattutto il loro coinvolgimento, rappresentino quanto meno un segnale importante del maggiore o minore interesse presente su un determinato titolo.

Una delle possibili spiegazioni è che il target di Warm Bodies coincida significativamente con quello più attivo su Facebook, e che il dato di Engagement Rate ben traduce. Il Principe Abusivo si rivolge principalmente ad un pubblico più generalista, che fatica a tradurre il proprio audience in follower attivi sui social network. Tenendo conto che pellicole italiane non sempre hanno pagine Facebook ben strutturate come questa, i dati considerevoli alla vigilia della commedia di Siani potevano già far presupporre un risultato al botteghino altrettanto considerevole, come in effetti si è poi concretizzato.

 

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