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Il Podcast di Cineguru: Box Office, Paramount, Apple e la novità Venu

Scopri le novità del Box Office, gli sviluppi su Paramount e Apple, e la nuova offerta Venu in streaming, nel primo episodio della sesta stagione del Podcast di Cineguru.

Nel primo episodio della sesta stagione del Podcast di Cineguru, Davide Dellacasa e Robert Bernocchi ci offrono un’analisi del weekend cinematografico, con Cattivissimo Me 4 al primo posto, seguito da It Ends With Us e Alien: Romulus. Nonostante questi titoli abbiano ottenuto buoni risultati, non riesco a eguagliare l’eccezionale performance di Oppenheimer di Nolan, che continua a lasciare il segno.

Si riflette poi su un’estate particolarmente positiva per il box office italiano, dove il pubblico dimostra di essere disposto a tornare in sala quando i titoli proposti sono allettanti.

Il podcast esplora anche le ultime novità riguardanti la questione Paramount, tema caldo degli ultimi mesi, e si sofferma sul recente passo indietro di Apple sia in ambito produttivo che distributivo. Cosa c’è dietro questo cambiamento di strategia?

Infine, si discute di Venu, il nuovo bundle per lo streaming che combina il meglio di Disney, Fox e WBD per l’offerta sportiva, aprendo nuovi scenari nel mondo dell’intrattenimento.

NOTA: dopo la registrazione del podcast, è arrivata la notizia che la cordata capitanata da Edgar Bronfman Jr. ha deciso di ritirarsi dalla competizione. A questo punto, considerando che per tutte le altre offerte c’era una deadline che è già scaduta, significa che quella di Skydance Media rimane l’unica possibilità in piedi.

Potete ascoltare il Podcast di Cineguru nei seguenti player.

Potete ascoltare il podcast anche ai seguenti link:

Ed ecco anche l’intera trascrizione del podcast:

Questa trascrizione è stata generata tramite un servizio di trascrizione. La versione attuale potrebbe non essere definitiva e potrebbe essere soggetta ad aggiornamenti

Davide Dellacasa

Buongiorno Robert.

Robert Bernocchi

Buongiorno, come va?

Davide Dellacasa

Bene e te?

Robert Bernocchi

Bene bene, tutto bene.

Davide Dellacasa

Allora abbiamo passato queste settimane d’estate comunque commentando sempre il box office, adesso eccoci qui. Sai che non mi ricordo nemmeno allora, è la terza, la quarta stagione del podcast, perché ora è passato, insomma, sono molto contento, non so te, però siamo ancora qui, quindi Sono contento di questo percorso a questo punto.

Robert Bernocchi

Sì, molto più di tante serie delle piattaforme che la quarta stagione proprio non ci sono mai arrivate.

Davide Dellacasa

Ecco, ci dicono dalla regia che siamo arrivati alla sesta addirittura.

Robert Bernocchi

Ma la sesta addirittura? No, non è possibile.

Davide Dellacasa

Ammazza come passa il tempo. Va bene, meglio, meglio ancora. Di sicuro allora molto di più di molte serie delle piattaforme. Quasi il doppio, dai.

Robert Bernocchi

Decisamente.

Davide Dellacasa

Senti, il nostro… vabbè abbiamo un po’ di argomenti di cui parlare perché appunto sono passate un po’ di settimane, abbiamo fatto il bilancio di com’è andata quest’estate, però come tradizione comincerei dal fine settimana che come era previsto ci ha regalato. Lo ricordavi nell’articolo di ieri mattina sul weekend, è un fine settimana che da anni ormai è una certezza, anche quest’anno si è dimostrato tale. con un esordio, quello di Cattivissimo Me e quattro, comunque che vede il film al lunedì perché poi giustamente anche lì nell’articolo ricordavi oramai è diventato molto complicato fare i confronti e fare i conti perché anteprime, uscite anticipate, insomma non abbiamo proprio più modo di vedere il primo il primo weekend confrontabile con altri però comunque voglia vuoi non vuoi ci si è presentato insomma l’appuntamento con l’Unidic con oltre 6 milioni incassati quindi da essere contenti insomma.

Robert Bernocchi

Si decisamente conferma che è un franchise solido che Piace ancora molto il pubblico, molto atteso e alla fine anche la scelta di non farlo uscire in contemporanea sembra corretta proprio per evitare il confronto anche con Inside Out 2 che sicuramente sarebbe stato ancora ovviamente molto forte a luglio e quindi insomma è una decisione corretta che ha portato insomma benefici al mercato italiano. Così come sembra partito bene, vediamo poi anche come cresce Itensuitas, che è sicuramente uno dei fenomeni a sorpresa di questo periodo. Io devo dire, ammetto anche la mia colpa, anche nelle valutazioni che avevo fatto sul mese di agosto non ne avevo parlato, ma devo dire perché non conoscevo il fenomeno letterario e poi ho scoperto che effettivamente era un fenomeno molto importante che quindi ovviamente ha portato al cinema sicuramente molti lettori e soprattutto molte lettrici. Sicuramente uno di quei prodotti importanti che diciamo sempre che va molto al di là del classico blockbuster, stiamo parlando di un budget da 25 milioni, quindi è uno di quei prodotti magari che non ha grandi responsabilità ma che poi, come si vede in certi casi, sicuramente molto importante per il mercato. Ecco che in tutto questo il connubio tra questi due film e anche altri come Alien Romulus e Deadpool e Wolverine che comunque continuano a ottenere incassi importanti. Il fatto che tutta questa serie di titoli non sia riuscita a performare come Open Aimer da solo è interessante nel confronto con l’anno scorso. E devo dire, mi conferma la mia impressione, che Open Aimer è forse il maggiore successo a sorpresa rispetto a quello che uno poteva attendersi. Anche da Christopher Nolan, che insomma di successi ne ha avuti tanti. che forse appunto direi negli ultimi cinque anni dallo scoppio della pandemia, forse dobbiamo valutarlo veramente come il risultato più straordinario, non so come definirlo.

Davide Dellacasa

Lo so, veramente come dici te, di titoli che sono andati oltre le aspettative ne abbiamo avuti in questo periodo così com’è. non abbiamo avuti, se vuoi, quest’estate, però facendo questo tipo di confronto, come dici tu, è al di là, è andato sì oltre le aspettative, ma in un modo che non ha paragoni.

Robert Bernocchi

Sì, e poi c’è anche il rischio appunto di sottovalutare quest’ultimo weekend, che invece è un weekend ovviamente positivo, anche perché soprattutto mostra una varietà di prodotto che permette Ho un vasto pubblico di andare al cinema, insomma non è che c’è solo Catissimo a me, non è che c’è solo un film per famiglia, ci sono tanti vari generi che possono soddisfare l’interesse di di tanti spettatori diversi.

Davide Dellacasa

Poi ci arriviamo al weekend americano, comunque se da noi lo possiamo definire una sorpresa, un risultato importante e sorprendente, negli Stati Uniti la sensazione che si è andata molto al di là anche delle aspettative se vuoi, le aspettative già positive perché poi dici chiaramente fin con 25 milioni di budget ha una responsabilità limitata, insomma bastava molto meno per essere contenti, però è appunto un altro di quei casi e di fenomeni estremamente interessanti. Vabbè l’abbiamo già detto, però il dato americano è ancora più eclatante volendo.

Robert Bernocchi

Sì, tra l’altro conferma che c’è sempre una reazione quando arriva un tipo di film che magari mancava al mercato da un po’ di tempo, l’abbiamo visto quest’anno già con tutti tranne te, che chiaramente era la commedia romantica e tutti dicevano no, ormai le commedie romantiche vanno bene solo su Netflix, evidentemente al di là del fatto che ovviamente quel prodotto è piaciuto di per sé, però evidentemente c’è proprio una mancanza di mercato che nel momento in cui viene soddisfatta porta dei risultati. Anche in questo caso abbiamo un prodotto che sicuramente forse si rivolge più al pubblico femminile, però è anche sintomatico appunto del fatto che manca questo tipo di prodotto. Poi figuriamoci l’estate che magari è un periodo più di grandi prodotti, blockbuster, azione, magari film di animazione per le famiglie, in cui magari si trascura invece un’altra fetta di pubblico.

Davide Dellacasa

Nel frattempo, al di là del risultato del terzo in classifica nel box office del fine settimana, cioè di Alien Romulus, Deadpool e Polverine, è arrivato alla soglia dei 17 milioni, che è un risultato straordinario per il personaggio, però direi un risultato veramente Anche qui, se vuoi, sento di dire sorprendente per questo tipo di titolo Marvel, è comunque un grande risultato per un titolo Marvel.

Robert Bernocchi

Sì, tra l’altro abbiamo già parlato con ironia sul fatto che la Marvel era in crisi e questo dato di un miliardo e duecento milioni del mondo ancora continua a incassare. Sembrerebbe smentire un po’ questa tesi, quindi adesso a parte gli scherzi è un risultato straordinario. Conferme tra l’altro anche un fatto che in un ambito Marvel, con prodotti di un certo tipo, Deadpool fa sicuramente eccezione, è sicuramente un’anomalia, però un’anomalia interessante, perché poi forse è in grado addirittura di prendere un pubblico più giovane di quello che normalmente va a vedere la Marvel, che ovviamente sarà composto sia di adolescenti, ma anche di grandi appassionati Marvel, che magari non sono neanche più giovanissimi. Quindi questo è sicuramente un fenomeno da studiare con attenzione e devo dire che però l’evoluzione dagli incassi e dei primi due Deadpool che in Italia non hanno superato gli 8 milioni, a questo che ha fatto più del doppio, è veramente notevole.

Davide Dellacasa

Senti, l’hai citato te, il risultato globale, insomma il film è tornato questo fine settimana in testa della classifica del box office americano, Le nuove uscite non hanno raggiunto risultati così alti o tali, da impensierire ancora l’andamento del film, seguito sempre da Alien e anche lì dai Tensui Dusk, la sua seconda settimana. Insomma, un mercato nordamericano che è un po’ come la nostra estate, poi arriviamo penso anche al commento, all’analisi della nostra di estate. Un’estate che è andata comunque molto bene, se vuoi no, in controtendenza rispetto all’andamento del resto dell’anno.

Robert Bernocchi

Eh sì, e io ammetto sinceramente di non mi sarei aspettato questo risultato, che è un ulteriore record per il periodo estivo. perché all’inizio di questa stagione vedevo un panorama di titoli che non era così forte, almeno sulla carta, come quello dell’anno scorso e che aveva tanti film americani importanti e ovviamente non prevedevo che Inside Out 2 facesse quasi 46 milioni, questo credo nessuno di noi. Ci sono buoni segnali dall’estate italiana soprattutto nel fatto che comunque e si conferma che è una stagione in cui il pubblico, quando è motivato, non ha nessun problema ad andare e va magari con numeri molto alti perché poi, appunto, sì, c’è stato Inside Out 2 ma, come abbiamo detto prima, Deadpool e Wolverine è un risultato straordinario rispetto a quelle che erano le aspettative che si potevano avere. Manca forse quello che è un po’ un peccato, che altri titoli non hanno fornito un contributo così forte, anche se poi è vero che non dipende tanto neanche dalla… non si può parlare di delusioni perché molti di quei titoli che magari erano episodi successivi di un franchise sono andati in linea o anche addirittura forse leggermente sopra i numeri dei titoli precedenti, quindi non si può dire che siano andati male, anzi. e che proprio l’offerta forse non era così variegata come quella del 2023 e questo comunque è anche una buona notizia per il 2025 che sembra un pochino più ampio come varietà di titoli, di generi, anche se ovviamente è improbabile che troveremo un altro film da 46 milioni.

Davide Dellacasa

Sì, insomma, come dici te, potevamo prevedere tante cose su Inside Out ma ma oltre i 45 era veramente imprevedibile. La varietà dell’anno scorso si è vista, ha contribuito anche lì e chiaramente abbiamo avuto poi a fine estate un film, Barbie, che è stato predominante rispetto agli altri in modo significativo, Quest’estate è andata così e al di là poi, perché si leggono tanti commenti che è vero che da un lato aver visto un’estate così pesantemente condizionata nel suo ottenere un numero importante da un titolo e da Deadpool evolverai che è il successivo, è un indice così che porta delle riflessioni, ha un sacco di commenti, questa concentrazione su un titolo solo, però è anche vero che quei soldi li ha fatti e che quella gente al cinema c’è andata, quindi Insomma, come dici te, la reattività e la risposta del pubblico c’è, quindi non penso che ci sia da lamentarsi, ecco, se tutto il risultato, gran parte del risultato è stato così concentrato. Ci sono altri film che effettivamente hanno performato al di sotto delle aspettative e poi bisognerà sempre continuare a domandarsi perché, a trovare una soluzione, ma sono ogni titolo una storia a sé.

Robert Bernocchi

Sì, ecco, l’unico dubbio è capire se il pubblico si sta veramente orientando solo su pochi specifici titoli O se è semplicemente un caso di questi mesi legato ai singoli film e invece poi magari in autunno troveremo più risultati importanti da parte di un numero più ampio di titoli. Questo sarà un bel test per l’autunno.

Davide Dellacasa

Sì, perché questo è stato un anno interessante fin dall’inizio. L’abbiamo detto tante volte, titoli da cui ci si aspettava di meno, che sono andati meglio del previsto, se vuoi, nella stagione invernale, nel periodo invernale, questo andamento estivo con un forte vincitore seguito da un titolo altrettanto forte a questo punto, visti i numeri a cui è arrivato, è stato veramente da questo punto di vista di cui parliamo da tempo, visto però possiamo dire che siamo alla sesta edizione, la sesta la sesta stagione del podcast, quindi ne parliamo da tempo, questo andamento un po’ a due velocità quasi. Una stagione invernale che premiava anche titoli su cui si scommetteva di meno, mettiamola così, e una stagione estiva che ha premiato solo titoli veramente molto forti. mi viene a dire quasi fosse davvero un andare al cinema a due velocità in inverno vado a vedere anche qualcosa che Magari non vedrei ed estate vado a vedere solo il titolo imperdibile. Ovviamente questa è la chiave di lettura ottimista. Poi dietro c’è, che ne so, il caos, il caso, il caos, insomma c’è tutto il resto.

Robert Bernocchi

Sicuramente, diciamo, questo sarà, questo 2024-2025 sarà una stagione fondamentale proprio per capire alcune cose, per capire se questi, diciamo, otto mesi sono stati magari danneggiati ovviamente dagli scioberi dell’anno scorso, cosa che è sicuramente vera, ma se o se c’è veramente una tendenza da parte delle medie americane a diminuire il prodotto importante e diminuire gli investimenti poi sia a livello di budget produttivo che di budget promozionale su questi prodotti. Questo è sicuramente un test fondamentale perché poi alla fine noi siamo soddisfatti tutto sommato di come sta andando il mercato, ma ricordiamoci sempre che stiamo in linea con il 2023 e il 2023 ha terminato con 70 milioni di biglietti, quindi non è che stiamo proprio, abbiamo risolto tutti i problemi, siamo tornati al pre-pandemia e quindi c’è ancora lavoro da fare.

Davide Dellacasa

Hai detto appunto l’evoluzione del punto di vista così dell’approccio delle major e a questo punto mi viene voglia di cambiare argomento, non più di tanto ovviamente, non ci mettiamo a parlare di olimpiadi anche perché ormai sono passate, arriviamo tardi sul sul tema, ma forse non abbiamo detto che questa estate è andata bene nonostante il calcio e nonostante le Olimpiadi, quindi anche un dato che comunque è giusto a notare. Appunto, cambiando argomento, a proposito di Major, che qui la telenovela Paramount non sembra aver fine, quindi ci eravamo lasciati con un percorso che sembrava abbastanza definito, almeno sempre con i se e i ma del caso, e la incertezza del caso, e ci ritroviamo ora ad avvio della nuova stagione del podcast, invece un po’ con un’offerta o una proposta che rimescola le carte?

Robert Bernocchi

Sì, devo dire, io sono rimasto sorpreso della sorpresa di molti mass media, nel senso che era molto ben definito il fatto che ci sarebbe stato un periodo di 45 giorni per valutare nuove proposte e addirittura con Paramount che aveva il diritto di andare a sollecitare nuove proposte, quindi andarsene a cercare e allo stesso modo c’è anche il diritto nel momento in cui fosse arrivata una proposta che sembrava interessante di estendere questo periodo di garanzia per valutare la proposta in sé come è normale.
A me non è sembrato scioccante che arrivasse una proposta nuova, forse arrivata non dai soliti noti, non da quelli che già avevano dimostrato un interesse nell’eventuale acquisto di Paramount, come era stato per esempio Sony a un certo punto. Questa proposta che è arrivata da Bronfman sembra interessante, sembra forse un po’ meno interessante di quella di Skaidens, anche soltanto per il fatto che non arriva da una società di produzione forte con un grande supporto economico, chiamiamolo anche familiare, anche se devo dire poi anche Bronfman è un erede di un grande di una grande tradizione familiare nel campo dell’entertainment. Sicuramente è interessante vedere come si evolverà questa situazione. Io credo che il problema di tutto, da cui parte tutta questa telenovela, e il fatto che la famiglia Reston avesse da una parte una quota azionaria relativamente bassa ma che comunque per le regole che si sono dati significa gestire e poter avere il controllo dell’intera società e questo significa che quando ti arriva un’offerta deve soddisfare soprattutto loro che comunque Tecnicamente sarebbero dei soci di minoranza a livello di azioni possedute e questo evidentemente porta a delle offerte che non possono soddisfare ovviamente la famiglia Redstone, possono soddisfare di meno gli azionisti semplici. e questo crea ovviamente tensione, crea possibili cause legali e francamente non è improbabile pensare che anche dopo che ci sarà ovviamente una scelta da parte del comitato e da parte della famiglia Resson su qual è l’offerta preferita, ci possono essere assolutamente le cause legali, tra l’altro Skydance ha recentemente minacciato con gli avvocati una possibile reazione, quindi aspettiamoci altre puntate della telenovela.

Davide Dellacasa

Ci dobbiamo aspettare altre puntate perché come dici te, da quel che si legge L’offerta di Skydance, dopo tanti aggiornamenti, dopo tante revisioni, andava molto bene. Andava sicuramente bene tra la famiglia Redstone. Si leggeva già qualche… Insomma, era già nell’area da prima, ma comunque l’insoddisfazione di molti altri azionisti arrivava invece a minacciare azioni regali da una parte, Questa ulteriore offerta complica molto la vita della famiglia Redson perché a quanto pare è un’offerta che potrebbe essere più interessante proprio per i tanti azionisti delusi da quell’alta, quindi insomma è una situazione molto complicata, per cui avremo altre puntate e altri aggiornamenti sul tema.

Robert Bernocchi

Soprattutto non richiede La cosa che mi ha lasciato più perplesso dell’offerta di Skadence è il fatto che poi nell’offerta c’era l’idea che Skadence si piacesse comprare poi da Paramount, peraltro una valutazione economica che non è forse quella più adeguata possibile, ma anzi forse è un po’ eccessiva, quindi questo sicuramente non fa la gioia degli azionisti paramo.

Davide Dellacasa

Poi un’altra cosa che volevo su quanto avvenuto un pochino quest’estate, già avevamo avuto qualche indizio prima di interrompere i podcast della pausa estiva, è il passo indietro di Apple. Cioè si dice un rallentamento sugli investimenti, sulla produzione, però poi anche qui abbiamo un caso molto eclatante Per noi che aspettavamo, se vuoi, il film con George Clooney e Brad Pitt, Wolfs, che praticamente non ha più un’uscita a cinema, perché a quanto ho capito ha un’uscita molto limitata e poi va direttamente in piattaforma, quindi non è solo un passo indietro. produttivo, ma è anche un passo indietro forse nella strategia, un passo indietro un pochino in tutto, o più che un passo indietro una revisione, non lo so.

Robert Bernocchi

Sì, no, sicuramente è un passo indietro che sembra più dettato da ragioni d’immagine che da ragioni economiche, nel senso che a me sembra sempre folle pensare che ci possono essere dei film da 150-200 milioni che recuperino l’investimento in una piattaforma che è pure piccola, perché ancora capisco su Netflix che magari ormai ha circa 280 milioni di abbonati nel mondo, ma una piattaforma come quella di Apple che chiaramente nel mondo non avrà più di 20-30 milioni di abbonati, ripagarsi un film da 200 milioni di dollari solo con i spettatori della propria piattaforma, mi sembra francamente impossibile. Che ovviamente non vuol dire che uscire al cinema ti assicuri il successo, ma almeno ci puoi provare. Il fatto che non ci vogliamo provare a me dipenda anche dagli ultimi risultati, soprattutto di Fly to the Moon e soprattutto di Agile, che era costato anche tantissimi soldi. Ma risultati che sembrano più una questione d’immagine, perché poi quando un film va male su una piattaforma pochi se ne accorgono, pochi stanno a studiare i dati. Quando un film va male al cinema invece è una cosa di cui anche i mass media più generalisti possono parlare. Quindi questa scelta Mi sembra ovviamente preoccupante perché comunque toglie dei titoli importanti alle sale che comunque potevano ottenere degli incassi significativi. Non mi sembra chiara anche nella strategia di Apple, nel senso che se il discorso è continuare a fare film solo per la piattaforma e spendere questi quest’enorme quantità di denaro continua a essere un’attività più che un business, sembra più una questione di volerlo fare per il gusto di farlo.

Davide Dellacasa

Allora, sono d’accordo con te, premesso che possono permetterselo di fare, di farlo per il gusto di farlo, non penso che siano lì a muoversi in questo modo, perché comunque insomma anche Apple ha degli azionisti che guardano ovviamente a quello che fa, magari questa è una cosa marginale, però insomma marginale con investimenti con investimenti importanti. Non lo so, sono d’accordo con te sul fatto che proprio per questo motivo e per dei motivi di alla fine ritrovarsi ad avere brutta brutta stampa che non riconosce o meglio che enfatizza i pessimi risultati al box office di determinati titoli possa appunto indurre a fare una marcia indietro e a tenere gli i risultati nell’ambito appunto di un andamento su una piattaforma che sicuramente non può ottenere, al momento non ottiene grandissimi numeri, però è comunque un numero che vedono solo loro. A me chiaramente dispiace perché, come dicevi te, meno prodotto anche importante e anche teoricamente con un suo potenziale che arriva che arriva al cinema è chiaro che forse dobbiamo fare un passo indietro a quando Apple ha un pochino definito quella che è stata la sua strategia di uscita e di chiaramente di affidare i film a distributori diversi e via dicendo per il lancio e insomma al di là di quelli che possono essere problemi ai limiti dei titoli sappiamo essere comunque importante. Poi c’è stata, non lo so, mi sembra quasi di dire una sperimentazione nel lanciare i film, nel lanciare i film con partner diversi e forse c’è un momento di riflessione su questo, non lo so, al di là che penso che poi il motivo vero, come dicevi te, sia evitiamo che comunque ci sia… si parli di qualcosa che è comunque un prodotto Apple come di un flop, quindi che non fa bene, che non fa sicuramente bene al brand, che con il lavoro che ha fatto sull’intelligenza artificiale, insomma, è tornato nel ristrettissimo club delle aziende da oltre 3 miliardi di dollari di capitalizzazione.

Robert Bernocchi

Sì, sono d’accordo con te quando dicevi sul fatto che comunque ci sono gli azionisti, ci sono ovviamente gli amministratori delegati A un certo punto le spese che non portano a profitti secondo me li tagliano perché uno può, ovviamente Apple si può permettere di andare avanti così per i prossimi cento anni probabilmente, però a un certo punto non è ben chiaro perché appunto il business di una piattaforma digitale dovrebbe essere così significativo se non porta a profitti ovviamente. e quindi credo che anche io, insomma credo che comunque al di là della scelta di non passare in sala ci saranno dei cambiamenti negli investimenti che si fanno nei prodotti che si fanno in generale perché penso anche a tante serie magari prestigiose che hanno un’ottima stampa che però vengono visti veramente da un pubblico molto limitato come poi ti mostrano le classifiche Nielsen in cui Insomma le serie Apple faticano quasi sempre ad entrare, con l’eccezione di Dead Lasso che forse anzi abbiamo scoperto in questi giorni potrebbe tornare prima quarta stagione e sarebbe sicuramente una scelta commerciale di Apple che potremmo capire molto facilmente a differenza di altri.

Davide Dellacasa

Fisso del podcast, nel senso che oramai è chiaro che Paramount diventerà un argomento fisso, dai scherzo, però più o meno è stato così negli ultimi mesi. Ovviamente da Apple un pochino il pretesto ci viene per fare un po’ un bilancio sulle novità o sulle cose che abbiamo visto cambiare durante quest’estate nel mondo delle piattaforme. Non mi sembra ci siano stati annunci o cose eclatanti al momento, c’è sempre un gran fermento e un grande alternarsi di opinioni. Ci sono piattaforme che hanno ottenuto, abbiamo avuto le trimestrali estive, piattaforme che sicuramente hanno raggiunto risultati migliori, però non non mi sembra al momento sia cambiato più di tanto lo scenario delle guerre dello streaming o delle prime guerre dello streaming che mi sembra siano bene o male concluse sicuramente con la vittoria di Netflix, ma quello lo sapevamo già da tempo. con una situazione abbastanza stabile alle spalle, però in vista di questo nuovo anno, di questa nuova stagione, c’è tanto fermento sempre nel mondo delle aggregazioni e dei bundle, mi sento da dire, e in questo lo sport è sempre più protagonista.

Robert Bernocchi

Sì, è stato interessante in queste settimane vedere alcuni annunci su vino, che è questa aggregazione di diritti sportivi di Disney, Warner Bros e Fox. Intanto abbiamo scoperto quanto sarà il prezzo di questa nuova piattaforma, che costerà comunque 42,99 dollari al mese. È stato detto che sarebbe stato un prodotto per chi magari non aveva la TVP a cavo o non ce l’ha mai avuta. È un prezzo però non indifferente, soprattutto considerando che mancano mancano molti diritti sportivi, perché ovviamente non ci sono in questo accordo né Comcast, non c’è Paramount, che significa per esempio non avere molti molti diritti sull’Nfl, che ovviamente lo sport negli Stati Uniti è decisamente più ricco e più visto. Però, per esempio, come abbiamo visto anche negli accordi per l’NBA, non ci sono neanche ne Amazon Prime, ne Comcast e Peacock, hanno acquisito buona parte di questi diritti della NBA, quindi in realtà è un’offerta un po’ monca che tra l’altro si è ritrovata con una causa legale di di Fubo, che è un gestore di PayTV e che si è lamentato, penso anche con qualche buona ragione, d’altronde per ora un giudice gli ha dato ragione, almeno sul fatto che c’è una possibile causa, una possibile ragione di lamentarsi, sul fatto che queste società hanno sempre vietato ai gestori di PayTV di creare una sorta di bundle esclusivamente sportivo, chiedendo che invece venissero inseriti anche dei contenuti generalisti non sportivi, cosa che ovviamente ha portato per i consumatori a prezzi maggiori per dei contenuti che magari non interessava, magari avrebbero voluto vedere solo sport e invece adesso si sono messi d’accordo per fare un’aggregazione soltanto di sport. Insomma, ci sono delle ragioni per credere che anche questa vicenda, magari non sarà intrigante come Paramount, però possa andare avanti a lungo e avremo modo poi di riparlarne nelle prossime settimane, nei prossimi mesi.

Davide Dellacasa

Ma sai, sicuramente il tema del bundle dei diritti sportivi è anche di questo accordo trasversale, chiaramente tra competitor, insomma è qualcosa che ha molto senso, perché poi abbiamo più volte commentato come l’esplosione dei costi, dei diritti sportivi rendesse quasi impossibile pensare di far tornare i conti e quindi dall’altra parte ci sta che sia anche un modo per calmierare poi le pretese dei vari, chiamiamoli eventi di rito, degli eventi sportivi e via dicendo, che probabilmente volevano spremere al limite la competizione delle piattaforme e degli operatori per accaparrarseli. Questo di fare i bundle sarebbe una veramente un’ottima soluzione per pensare di far tornare i conti e far tornare le cose, ci sta che si trovi anche il modo di combattere in qualche modo questa tendenza, quindi hai ragione, probabilmente è uno dei temi di cui torneremo a parlare, perché alla fine se le prime guerre dello streaming sono state combattute su film e serie TV. Sicuramente, lo diciamo da tempo, il prossimo passaggio è il prossimo passaggio, se vuoi, di questa enorme transizione tecnologica che poi parliamo da tempo di. Il taglio del cavo, almeno tradotto in italiano, è una transizione in cui i cavi restano, si passa solo ad un altro tipo di modalità di distribuzione del contenuto, che è quello dello streaming e quello del digitale e via dicendo, in questa transizione è chiaro che lo sport sia l’altro contenuto veramente importante e determinante per il successo di queste piattaforme. Però si capisce pure che dopo l’esperienza fatta con le esagerazioni dei film e delle serie probabilmente non ci sia spazio per combattere veramente solo a colpi di offerte troppo alte e magari antieconomiche anche il confronto sportivo.

Robert Bernocchi

Sicuramente l’esigenza di creare i bundle è notevole e di tornare forse anche a un modello che sia simile a quello appunto della pay tv tradizionale, quindi questo è sicuramente importante. Quello che possiamo constatare è che siamo partiti da un’offerta di piattaforme che all’inizio della loro avventura offrivano tanto prodotto, magari anche di qualità e a livello produttivo anche costoso, a prezzi sicuramente bassi. e ci ritroviamo adesso con una varietà di proposte che rende la vita molto difficile sia a livello organizzativo nel passare da una piattaforma all’altra e che sta diventando anche economicamente ormai importante per cui avere i contenuti a cui magari uno era abituato con la vecchia pay tv significa spendere sostanzialmente quei soldi quindi insomma viene un po’ meno il concetto delle piattaforme che ti che ti costavano poco, questo ormai non è più così.

Davide Dellacasa

Eh sì, però non dobbiamo dimenticare che quando avevamo la piattaforma che costava poco, che aveva tutto, era una piattaforma che lavorava sui diritti, se vuoi no, l’ultima window, cioè era veramente Se pensi alle origini di Netflix con la sua distribuzione low cost di DVD, lavoravi sulla library, sul prodotto che aveva già fatto tutti i primi scruttamenti possibili, immaginabili. Oggi lì c’è il Insomma, il secondo sfruttamento dopo il cinema, quando c’è il cinema, o in assoluto il primo sfruttamento quando si tratta di film destinati direttamente alla piattaforma, insomma, chiaramente il primo sfruttamento per i prodotti TV. Quindi, insomma, è chiaro che in questi dieci anni, perché forse sì, a questo punto possiamo dire un decennio, è cambiato tutto. E poi, insomma, è cambiato tutto, ma è… mi viene da dire che è stata veramente una transizione tecnologica. Probabilmente oramai con la tecnologia ci siamo arrivati, la transizione c’è stata, i modelli sono ancora in via di definizione alla fine.

Robert Bernocchi

Forse il grosso problema è stato quando le grandi società tradizionali hanno aperto la loro piattaforma, il dover rinunciare a enormi entrate a cui erano abituati per la gestione dei diritti a varie realtà, tra cui quella di Netflix, quindi che erano entrate sicure e che non richiedevano nessun costo, invece a dover tenere questi contenuti per delle piattaforme che ovviamente dovevano crescere ma che non potevano portare profitti in breve tempo. Quindi questo è stato forse il grosso problema che adesso viene risolto con un generale aumento di prezzi per gli abbonati, cosa assolutamente giustificata perché poi rispetto agli investimenti che fanno queste società sono prezzi assolutamente ragionevoli che però portano magari per chi vuole un’offerta variegata e con tante piattaforme, porta insomma un costo mensile ed un indifferente.

Davide Dellacasa

Vedremo come si adatterà nei prossimi mesi. Per questa prima puntata della sesta stagione, perché a questo punto lo so che è la sesta, mi sa che ci siamo detti abbastanza. Se non hai null’altro da aggiungere direi alla prossima.

Robert Bernocchi

Sì, alla prossima puntata su Paramount, assolutamente.

Davide Dellacasa

Bene, grazie a tutti per averci sopportato a questo inizio di stagione 2024-2025.

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