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Il Podcast di Cineguru: dal successo di Inside Out 2 alla situazione delle IP nel cinema

Il successo di Inside Out 2, i prossimi film Disney/Marvel e l’importanza delle proprietà intellettuali. Ecco il nuovo episodio del Podcast di Cineguru.

Nel nuovo episodio del Podcast di Cineguru, Davide Dellacasa e Robert Bernocchi parlano del grande successo di Inside Out 2, che ha esordito con 155 milioni di dollari nel primo weekend negli Stati Uniti.
Questo film segna una ripresa positiva per il box office e il cinema family, dopo un periodo difficile per i titoli Pixar durante la pandemia.

Parlando del futuro, i riflettori sono puntati su altri titoli Disney in arrivo come Oceania 2, Mufasa e, ovviamente, l’attesissimo film Marvel Deadpool & Wolverine.

La conversazione si sposta poi sulle proprietà intellettuali (IP) nel cinema, evidenziando come i franchise continuino a dominare il mercato, contrariamente a chi sostiene che le IP abbiano perso valore.

Infine, alcune considerazioni sulla questione Paramount.

Potete ascoltare il Podcast di Cineguru nei seguenti player.

Potete ascoltare il podcast anche ai seguenti link:

Ed ecco anche l’intera trascrizione del podcast:

Questa trascrizione è stata generata tramite un servizio di trascrizione. La versione attuale potrebbe non essere definitiva e potrebbe essere soggetta ad aggiornamenti

Davide Dellacasa
Buongiorno, buongiorno a tutti e ciao robert.

Robert Bernocchi
Buongiorno, come va?

Davide Dellacasa
Bene bene dai, è un po’ di settimane che non ci sentiamo quindi abbiamo un po di argomenti.

Robert Bernocchi
Abbiamo un po di arretrati.

Davide Dellacasa
Un po di arretrati quindi cerchiamo di metterli in ordine dando se vuoi una comunicazione di servizio e cioè che abbiamo registrato questo podcast di domenica sera e quindi manca magari qualche dato perché noi lavoriamo pure di domenica e quindi diciamo mancherà qualche dato sul box office italiano ma tanto non è in queste settimane il centro del diciamo così, di quello che accade e di quello a cui prestare troppa attenzione perché lo sapevamo e sta andando come lo sapevamo, ciò è male. Allora, dopo un esordio strepitoso negli Stati Uniti, da domani in anteprima e da mercoledì 19 giugno al cinema, arriva anche da noi Inside Out 2. Dicevo strepitoso, Robert, perché l’abbiamo appunto raccontato nell’articolo di domenica, perché noi, in questo caso tu, lavori di domenica, e il film ha aperto davvero bene.

Robert Bernocchi
Sì, in maniera anche inaspettata, perché il tracking lo dava sicuramente forte, ma sugli 80-90 milioni, non certo i 150. 155 di cui si parla e che forse potrebbero essere anche migliorati. È un risultato straordinario, è un risultato ovviamente molto importante per tutto il botteghino, perché è il primo film del 2024 negli Stati Uniti che supera i 100 milioni nel primo weekend, che non dovrebbe essere un evento così straordinario in assoluto, però quest’anno evidentemente lo è stato. Anche rispetto ad altri comparable, questo esordio è il secondo migliore per un prodotto d’animazione fa meglio anche di Super Mario Bros. l’anno scorso che aveva ottenuto 146 milioni che sembrava un risultato francamente totalmente fuori portata per Inside Out qualcuno dice che potrebbe anche avvicinarsi a Barbie che aveva aperto 162 milioni che possiamo dire, insomma, sarà interessante vedere poi in Italia come funzionerà rispetto a questo benchmark, perché poi comunque anche a livello internazionale il film sta aprendo molto bene nei territori in cui è uscito, deve uscire ancora da noi, deve uscire in Francia, però per esempio in Messico già ha fatto una marea di soldi, in Germania sta andando bene, nel Regno Unito il primo giorno era molto buono, In Corea è andato molto bene e quindi sono risultati che speriamo vengano replicati anche in Italia, forse non a questi livelli e con queste percentuali. però stiamo parlando di un titolo che insomma quell’originale aveva fatto 25 milioni a suo tempo e quindi ci aspettiamo grandi cose insomma e speriamo speriamo di non rimanere delusi.

Davide Dellacasa
Assolutamente sì anch’io leggevo e avevo feedback così personali e diretti da UK insomma di un ottimo esordio di un ottimo andamento e di un ottimo gradimento da parte del pubblico perché poi c’è anche Quell’elemento che mi sembra che tutti i punteggi di gradimento e via dicendo siano tutti stra-positivi, cioè che sia un film Pixar come non si vedeva da un po’ di tempo magari, perché sappiamo bene che tra i trascorsi dei titoli usciti in pandemia.

Robert Bernocchi
Anche perché li vedevamo in piattaforma di solito.

Davide Dellacasa
Esatto, tra i trascorsi dei titoli usciti in pandemia in piattaforma e comunque diciamo due titoli, gli ultimi due usciti al cinema, di cui uno, Lightyear, è stato diciamo sicuramente un passo falso perché poi comunque al di là di tutto non ha spiccato certamente né per gradimento né per né per risultati è un elemento che comunque nel medio periodo diciamo aveva recuperato ma non era sicuramente partito così forte insomma una buona notizia per il box office una buona notizia per il cinema anche per il cinema family insomma che porta in sala.

Robert Bernocchi
Ma a questo proposito il tuo panel domestico che dice?

Davide Dellacasa
Il mio panel domestico è entusiasta da quando è uscito il trailer all’inizio che è stato un fenomeno anche raccontato, perché chiaramente fu un esordio per un trailer importante, ora non ricordo perché ogni volta quel trailer è complicato, però sicuramente ruppe qualche record. Il trailer l’abbiamo visto più volte al cinema in questi mesi e tutte le volte la frase classica è questo lo andiamo a vedere, questo lo andiamo a vedere. Cosa che mi sembra sia insomma vado anche oltre un po’ la sensazione che mi ha dato il panel domestico perché poi le cose che ci diciamo tra noi addetti ai lavori o inseriti nel settore sono una cosa, però quando senti anche altre persone al di fuori del giro dire determinate cose o sapere che sta arrivando un film è comunque un buon segnale, perché lo sappiamo, perché era un po’ come l’anno scorso con Barbie e Oppenheimer, se ne parla e questo è positivo. Poi è chiaro che quest’anno, insomma, senza che ci torniamo sopra, sta andando come sta andando, sembra anche che arrivi il caldo, perché almeno da quello che leggevo anche lì in ambito meteorologico, insomma diciamo che finora abbiamo avuto una primavera mite, no? Non è stato una primavera troppo troppo calda, sono state giornate piovose e anche le temperature non sono certe andate ai livelli, ad esempio, dell’anno scorso. Però dai, perché adesso stare qui a sudare e a pensare negativo vedo molto positivo l’arrivo di questo titolo.

Robert Bernocchi
Sì, insomma, poi credo che sia ancora più importante il fatto che si confermi l’importanza dei film family, lo diciamo, lo abbiamo detto spesso in questi mesi, mancano poi quando arrivano però di solito performano molto bene in questo caso in maniera straordinaria quindi ne abbiamo grande bisogno e soprattutto per i prossimi mesi speriamo che si continui così e si continui a capire che i film family servono, funzionano, funzionano benissimo di solito al cinema, ma poi funzionano ancora anche in certo senso meglio in piattaforma. Su Netflix abbiamo visto insomma tanti titoli che hanno funzionato bene nel teatrico, poi continuano a essere visti, un esempio fantastico è Super Mario Bros., che in realtà ovviamente non è un film original Netflix, Non era una prima finestra a Netflix perché è passato prima su Peacock, che è diventato il film più visto di Netflix, ovviamente non original, ma comunque il film più visto in assoluto, nonostante sia passato in seconda finestra ed è rimasto per una ventina di settimane nelle classifiche Netflix. e quindi sono quei titoli che tra l’altro una major può vendere a Netflix a prezzi straordinari.

Davide Dellacasa
Assolutamente sì e tra l’altro leggevo giusto stamattina nella newsletter di Andrew Rosen, poi magari ci torniamo sopra su questo argomento delle IP perché è stato un argomento di cui Insomma, in queste settimane in cui non abbiamo avuto occasione di discutere ci sono stati parecchi articoli e parecchie riflessioni interessanti, scaturite poi in realtà da un’intervista al CEO della Sony, che il film ha fatto anche 75 milioni nella finestra premium vote. subito dopo l’uscita al cinema, insomma che su quella window lì e su quel tipo di servizio lì se ne parla sempre troppo poco e c’è magari se vuoi troppa poca attenzione anche perché i dati sul nostro mercato non mi risulta ne escano mai o si sappia mai.

Robert Bernocchi
Qualcosa quindi ci avremo poco da dire. Non hai dei dati uniformi per cui puoi fare dei confronti, quindi 75 milioni di persone è una bella cifra però non sappiamo gli altri quanto fanno.

Davide Dellacasa
Sì, però comunque rispetto a un film che al box office ne ha fatti poco meno di 600 negli Stati Uniti, quindi insomma il dato è comunque interessante perché almeno rispetto a quello riesci riesci a calcolarlo. Poi se ci unisci, come stavi raccontando te, una grande tenuta su Netflix, da cui se lo saranno fatti pagare, appunto, insomma inizia a essere… diciamo c’è stato un periodo in cui non c’erano più le window e tutto finiva nel calderone dell’Osvod, molto male, l’abbiamo sempre detto.

Robert Bernocchi
Sì, quindi dal teatrical allo SVOD e non c’erano altre entrate.

Davide Dellacasa
Esatto, invece adesso mi sembra che stiamo tornando a buoni livelli. Tornando a Inside Out 2, una buona notizia per la Disney che quest’anno in autunno ha altri titoli family in arrivo come Oceania 2 e Mufasa e restando sempre in casa Disney arriva tra poco un altro titolo che guardando un po’ all’hype con cui è stato accolto e a quello che si sa dei dati di prevendita potrebbe regalarci altre soddisfazioni?

Robert Bernocchi
Si, Deadpool & Wolverine per essere il nuovo film di una società in totale crisi come la Marvel io sto ironizzando ovviamente sta tirando fuori dei numeri di tracking molto molto molto importanti c’è una società di tracking che si chiama Quorum che sostiene che supererà tranquillamente, magari no, ma insomma supererà bene i 200 milioni di dollari all’esordio che per un film rating R sarebbe record e sarebbe un risultato insomma nei confronti che loro fanno anche con altri titoli come Spider-Man No Way Home, Deadpool & Wolverine magari sta sopra credo che magari non otterrà i 260 milioni di quello Spider-Man, però è evidente che questo è un titolo che ha fatto molta presa sul target di riferimento, target di riferimento che sembra comunque molto ampio al di là del fatto che appunto è un rating card. Tutto questo in un contesto in cui appunto dovremmo forse riflettere sulla crisi di cui si è parlato della Marvel che secondo me peraltro non riguardava minimamente la parte teatrical se non forse The Marvels che probabilmente è l’unico titolo Marvel che potrei considerare un flop però per una società che ha fatto più di 30 film io un flop su 30 me lo terrei ecco.

Davide Dellacasa
Ma sai è un argomento molto molto molto complicato chiaramente tu citi The Marvels che Forse è davvero il film con i risultati più deludenti o che da tutti è stato chiamato flop. In realtà c’era stato anche Ant-Man che al di là dei risultati di Box Office non aveva certo avuto un gradimento enorme, è chiaro che neanch’io…

Robert Bernocchi
Sono risultati però che tante altre società, come dire, vedrebbero come un film medio, insomma, certo non dando le testate contro il muro.

Davide Dellacasa
Esatto, vedrebbero come un film medio andato comunque più che bene, se restiamo nell’ambito dei film medi. Il problema lì è stato un pochino sicuramente che nella narrazione Marvel avevamo raggiunto tali vette che un po’ come quando si dice che da quando non c’è più Steve Jobs l’Apple non annuncia più niente e vabbè insomma dopo che ha lanciato un dispositivo che ha rivoluzionato il modo in cui tutti lavoriamo e viviamo negli ultimi… abbiamo lavorato e vissuto negli ultimi 20 anni mi viene da dire diventa anche… diventa anche complicato raggiungere o conservare tali vette e probabilmente diciamo, le vette raggiunte dagli episodi conclusivi degli Avengers, sono vette che appartengono a un altro mondo, così come io continuo a dire che non ci sarà più nessun’altra serie che ha rappresentato un fenomeno collettivo della portata di Game of Thrones, perché era un altro mondo, un’altra epoca, un altro modo anche di farti arrivare le storie. È tutto cambiato, è tutto diverso, è chiaro. E io da fan Marvel sono lì che continuo a dire, quando è morto Iron Man, tutti ci siamo detti, e mo’ che succede. E il mo’ che succede è anche coinciso con un’epoca complicata in generale per il cinema. Quindi, insomma, sono stati anni in cui far ripartire qualcosa Era molto difficile per ragioni, insomma, come ben sappiamo, non certo legate solo al cinema. Io, come te, non vedo una Marvel in crisi. Se c’era una Marvel in crisi, adesso arriva il Gesù della Marvel e siamo a posto. Perché, come giustamente dice detto, insomma, dobbiamo aspettarci una scrollata e staremo a vedere.

Robert Bernocchi
No, io mi chiedo, però ecco alcuni risultati, capisco che ovviamente dopo i tre miliardi di Avengers uno si abitui un po’ troppo bene, non è che possono fare un Avengers ogni anno, sennò non avrebbe più senso tutta l’operazione. Quando però ti capitano i Black Panther che magari con un sequel complicato per via della morte dell’attore protagonista in una situazione in cui hai stravolto la storia e comunque fai 800-900 milioni, a me è un risultato straordinario, così come Guardiani della Galassia nel modo in cui tiene e magari fa altri 800 milioni, mi sembra un risultato che altri ucciderebbero, qualsiasi altra azienda ucciderebbe per ottenere 800 milioni con dei titoli, non dico medi, ma insomma con dei titoli che non sono appunto Avengers. credo che si sia sottovalutato alcuni risultati in questi anni per poi concentrarci magari è così sull’Antman che fa un risultato inferiore con budget che comunque sono ovviamente anche inferiori, perché comunque non è che Antman costa come Avengers, quindi Secondo me lì sono stati fatti degli errori di valutazione, soprattutto da parte di mass media che sono ormai infastiditi dalla Marvel, non amano questo genere di prodotti, che è insomma un loro diritto, però poi diventa quando poi arriva The Marvels, allora lì la Marvel è morta. Credo che non siano pareri molto obiettivi.

Davide Dellacasa
No, e poi non dimentichiamo che il risultato di Avengers arriva dopo anni di costruzione, nel senso che è stato veramente tutto un crescendo di un arco narrativo che se vuoi ha, come ci siamo detti o come ci dicevamo al tempo, inventato un tipo di cinema, quindi tant’è vero che io sono sempre stato uno che considerava Quelli della Marvel, i cinecomics, tutto il resto ispirato, tratto dai fumetti, non è mai riuscito nel replicarti quel tipo di esperienza del fumetto, che poi è, se vuoi, avere delle testate dedicate ai vari personaggi, poi avere i crossover, il film corale che li raccoglie tutti e che quindi porta al cinema, se vuoi, i fan di tutti, dei singoli personaggi. Non dimentichiamoci che c’è stato anche il crossover con Spider-Man all’interno di quel percorso e quindi la presenza all’interno di quei titoli di un personaggio di un’altra, che alla fine cinematograficamente appartiene a un’altra casa, è sempre Marvel, ma appartiene a un’altra casa di produzione. Quindi è stato un fenomeno, un fenomeno che forse ha abituato tutti troppo bene o a determinati numeri, e poi i numeri seguenti, tra alti e bassi, dove alcuni personaggi non hanno mai brillato al pari dei principali, al pari di Iron Man, Capitano America volendo e quindi sono d’accordo, l’abbiamo visti con una lente deformata.

Robert Bernocchi
Ma ti dirò che per esempio anche The Marvels io penso che sia stato visto male in un periodo anche in cui si parlava molto del Disney, della Walk, del fatto che si fanno i film al femminile, ma bisogna ricordare che Captain Marvel aveva fatto più di un miliardo quando era uscito, quindi non è che qui è uscito un film femminile Senza senso, è uscito il sequel di un film che aveva fatto un miliardo di dollari, poi è stato fatto magari male, è stato venduto magari male e amen capita, però non era una follia produttiva.

Davide Dellacasa
No, assolutamente, così come non è stato alla fine uscito anche in un periodaccio una follia produttiva il film sulla vedova nera con Scarlett Johansson, che comunque era un altro protagonista completamente femminile.

Robert Bernocchi
Lì c’era anche il discorso dell’uscita day and date che sappiamo bene ha creato non pochi inconvenienti visto la situazione con Scarlett Johansson, visto che ha tolto sicuramente pubblico, perché insomma persone sapevano che avrebbero trovato il film in rete, in alcuni casi a livello legale, ma insomma anche a livello illegale, quindi è stata un’operazione francamente anche complicata, una scelta che non ha pagato, ma che appunto è difficile giudicare con i parametri teatrical in un momento in cui appunto non si era favorito il teatricolo.

Davide Dellacasa
Sì, assolutamente sì, come hai ricordato te, un’uscita insomma particolare quella di quel titolo. Senti, non so quanto ragionare ora a voce alta con te sulle prossime settimane dopo Inside Out, vediamo come viene, è chiaro che arriveranno poi altri film, arrivano altri titoli importanti, ci auguriamo che Inside Out riporti un po’ di persone al cinema, perché poi si è detto tanto, no? Noi abbiamo avuto una prima parte d’anno in cui ci sorprendeva che forse il pubblico stava andando al cinema più di quanto ci aspettassimo, in realtà, premiando anche titoli Oltre le aspettative, adesso in questo periodo estivo di avvio d’estate non è andata così. Adesso arriva Inside Out, arriveranno poi altri titoli. Vedremo appunto come andrà la nostra estate, se vuoi fino all’uscita di un altro film family che farà ripartire la stagione, chiamiamola, autunnale a fine agosto, che è il nuovo episodio di Cattivissimo Me.

Robert Bernocchi
Che promette bene anche quello, direi.

Davide Dellacasa
Che promette bene anche quello, perché ha tutti gli ingredienti e tutti almeno i segnali positivi fino ad adesso. Dopo aver dedicato un po’ di tempo al cinema, che dici? Cioè, non cambiamo completamente argomento, però passerei un po’ all’altro punto della nostra agenda, che era Che non so, se vuoi parlare un pochino di questa cosa delle IP o dei franchise, che è un argomento che abbiamo, se vuoi, toccato parlando di questi titoli, che bene o male sono quasi tutti franchise, quelli di cui abbiamo parlato in questo momento, in un momento in cui qualcuno dice che le proprietà intellettuali non valgono più come una volta. Cosa su cui non sono d’accordo. O forse è stata una lettura anche quella dell’intervista, perché non mi sembrava a me dire solo quello. L’amministratore delegato di Sony mi sembrava di dire che c’è voglia anche di altro e che probabilmente Sony si dividerà tra le proprietà intellettuali e il far partire o comunque l’avviare. Insomma, quelli che forse chiamiamo spesso e volentieri film medi che possono riservare delle sorprese. Però qualcuno l’ha presa davvero, no? Come la fine dell’era delle proprietà intellettuali. E qualcun altro ha risposto, ma non mi sembra proprio.

Robert Bernocchi
Ma perché è una speranza, secondo me. È un po’ come il discorso della Marvel in crisi, che uno confonde le proprie speranze con la realtà.

Davide Dellacasa
Tu vuoi dire che gli annoiati dalle proprietà intellettuali dicono no, basta?

Robert Bernocchi
Dicono che le proprietà intellettuali non ci sono più, ma anche nell’analisi che si faceva sull’anno scorso si diceva che le proprietà intellettuali l’anno scorso non sono andate, ma Barbie è una proprietà intellettuale importantissima. Poi uno può vedere che è una chiave di lettura originale, Ma non è che hanno preso una bambola inventata e da lì hanno fatto un miliardo e quattro. Openheimer ovviamente non è una proprietà intellettuale, però abbiamo un caso estremo di regista che è una proprietà intellettuale, che forse è l’unico regista che sposta un qualsiasi progetto che fa. Quindi è un caso un po’ particolare, ma anche noi non volendolo considerare quello una proprietà intellettuale, l’anno scorso dei primi 25 incassi del botteghino americano, 21 erano collegati a proprietà intellettuali, sequel, remake, reboot, quindi non direi che proprio l’anno scorso sia andato senza proprietà intellettuali. Quest’anno, se andiamo a vedere i primi in classifica a livello mondiale, troviamo i Godzilla, troviamo i Dune, troviamo Kung Fu Panda 4, che non sono proprio dei film original. Adesso abbiamo Inside Out 2, avremo Deadpool, avremo Cattissimo Me. Insomma, io non vedo tutti questi film original che stanno stravolgendo il mercato.

Davide Dellacasa
E anzi, i film original, quando arrivano, faticano.

Robert Bernocchi
Lo abbiamo visto con If, lo abbiamo visto adesso con Furiosa, che fa parte di un franchise ma che comunque ha dovuto fare un percorso un po’ diverso con un prequel che doveva abbandonare magari i protagonisti a cui eravamo abituati. Quello che per esempio ha funzionato invece è il Regno delle Scimmie, che fa parte di un altro franchise ormai storico, che ha più di 50 anni. Ripeto, non vedo le prove di questa mancanza d’importanza delle IP di cui si parla. Insomma, sinceramente quest’anno proprio non le vedo.

Davide Dellacasa
No, ma non le vedo in generale. e non lo riconosco nemmeno se vuoi nel tema delle piattaforme dove comunque è stato dimostrato e si dimostra che magari fai meno fatica a farla nascere in questi tempi una franchise cioè fai meno fatica a farla partire ad avviarla perché alla fine l’investimento che deve fare il consumatore su una cosa nuova è irrisorio o tendente allo zero o insignificante, quindi se esce una cosa nuova in piattaforma non è che deve fare l’investimento che è andare al cinema col prezzo del biglietto e tutti i costi annessi e connessi, ma semplicemente dargli un’opportunità di dargli un’occhiata e quindi di investirci il suo tempo. Però anche lì mi sembra che in questi anni di proprietà intellettuali sulle sulle piattaforme ne abbiamo visto nascere come basta pensare a The Boys che adesso in questi giorni arriva la quarta stagione su Prime e non posso che considerarla tale e che quest’autunno ha avuto anche il suo spin off e è andato altrettanto bene quindi insomma.

Robert Bernocchi
No tra l’altro le piattaforme mi pare che si stanno evolvendo andando sempre di più verso l’IP Tu hai citato Amazon, ma pensiamo ai casi di quelli che vengono considerati dei prodotti per i padri. Abbiamo i Jack Ryan, i Richard che fanno parte di proprietà intellettuali, di libri, di cose che sono già andate al cinema. Su Netflix abbiamo visto in questo in questo periodo un prodotto come One Piece che è andato molto bene e anche lì discorso abbiamo discorso la proprietà intellettuale abbiamo visto Avatar che non intendo insomma il prodotto di James Cameron ma il prodotto che nasce dall’animazione e che è stato uno dei migliori risultati di quest’anno di Netflix. Abbiamo visto l’anno scorso mercoledì che ovviamente fa parte della famiglia Adams e che ancora adesso fa grandissimi numeri. Ci possono essere delle cose che qualcuno magari può considerare original, come Bridgerton e Night Agents. sono però frutto di grandi showrunner che vengono strapagati, quindi non è che anche lì si parte proprio da zero. Peraltro Bridgerton è comunque una serie di libri di un certo successo, io adesso non sono informatissimo su quei libri, però.

Davide Dellacasa
Peccato, io pensavo tu fossi un grande fan di Bridgerton.

Robert Bernocchi
Guarda, l’ho visto, non sono un grande fan sinceramente, però devo dire che sono un grande fan di Shonda Rhimes, che è un altro discorso. E funziona benissimo per il target di riferimento, quindi niente da dire.

Davide Dellacasa
Assolutamente sì, anche io la guardo con piacere, quindi va benissimo, pur se sono più nei dead, come dicevi prima, che forse non è il target di Bridgerton. Ok, ci abbiamo girato intorno e dall’inizio che ne vogliamo parlare, visto che è successo di tutto in queste settimane, direi di passare alla Paramount alla telenovela di Paramount, perché ad un certo punto in queste settimane si dava per certo che si fosse tornati ad un accordo con Skydance. Mi ricordo che feci anche un post su LinkedIn mettendo «manca solo» perché non mi sentivo di andare oltre. l’approvazione di Sherry Redstone e infatti è saltato. Mancava solo la sopprovazione che non è mai arrivata.

Robert Bernocchi
Sì, noi ormai abbiamo capito che parlare di Paramount vuol dire parlare di un qualcosa che sembra finito, sembra arrivare a una conclusione, ma poi non ci arriva. e quindi uno ormai deve iniziare a essere molto cauto nel dare giudizi su cose che ti sembrano evidentemente dover arrivare a un certo punto, ma non ci arrivano. Io in questo consiglio un ottimo libro che parla dei trent’anni di Paramount, da quando Samuel Redston aveva preso il controllo, il libro si chiama Unscripted, fa capire che I problemi che c’erano 30 anni fa sono stati portati avanti in una maniera un po’ a metà tra incapacità di business e problemi fraudiani di famiglie, di famiglie insomma in crisi, perché poi questo rapporto tra il padre e la figlia ancora adesso ha un impatto. È chiaro che la figlia ancora nelle sue scelte risente del rapporto col padre, del fatto che questo padre in realtà non è che l’abbia mai rispettata moltissimo nelle sue capacità di fare affari e quindi ancora si sente questo impatto. Sicuramente quello che possiamo pensare è che c’è un’altra cosa che forse viene un po’ trascurata nel fatto che ci sono tanti motivi per cui è stato detto che questo accordo è saltato con Skydance. Una delle cose che però si nota negli ultimi 10-15 anni di Paramount è l’idea che tante aziende interne di Paramount che potevano essere vendute, pensa a Showtime, pensa a Bett, non sono state vendute con l’idea probabilmente che si poteva ottenere di più e con questa idea di si può ottenere di più, si continua ad andare avanti e di solito si ottiene di meno. quindi forse questa è anche una riflessione che andrebbe fatta all’interno di Paramount perché poi non è che le cose sembrano destinate a andare meglio e queste aziende a essere sempre più importanti, forse al contrario.

Davide Dellacasa
Troppo non ho letto il libro di cui hai parlato però diciamo nel nel menzionarlo così sicuramente confermi delle sensazioni, delle sensazioni che per quanto noi guardiamo ai brand, ai marchi, alcune di queste aziende alla fine sono aziende alle cui spalle c’è una famiglia e anche qui la fiction ci insegna molto sulle famiglie alle spalle degli imperi dei media Sì, devo.

Robert Bernocchi
Dire che un Succession della Paramount ci starebbe bene.

Davide Dellacasa
Ci starebbe bene, esatto, la sensazione è proprio quella, che ci starebbe bene perché ha l’aria proprio di un’epopea familiare, così come alcune altre storie, insomma, dei media statunitensi, in cui le decisioni, insomma, non sono sempre proprio razionali, ecco, mettiamola così. Anche questo sembra Un caso in cui si sta un po’ andando oltre la ragionevolezza, perché poi il comunicato successivo alla rottura dell’accordo di Ellison dice, va bene, continueremo a lavorare con Paramount, però non lo prendo proprio come un messaggio così.

Robert Bernocchi
E vediamo se sarà così che continueremo a lavorare.

Davide Dellacasa
Esatto, e non dimentichiamoci che alcuni dei titoli più importanti di Paramount negli ultimi anni, diciamo da Skydance, sono venuti, o comunque sono stati fatti insieme a Skydance, quindi veramente non so neanche quanto adesso possa riemergere, se vuoi l’opzione Sony, Insomma, è veramente una situazione complessa e chiaramente non possiamo che augurarci il meglio per Paramount, insomma, come per ogni altra realtà di Hollywood. È chiaro che oggi sei all’inizio di un periodo, se vogliamo comunque, ancora di grande cambiamento del mondo dei media, perché siamo in una situazione estremamente fluida con la distribuzione che è completamente cambiata, sta magari trovando un nuovo equilibrio, ma dobbiamo ancora capire come funzionerà questo nuovo equilibrio e se effettivamente è un nuovo equilibrio.

Robert Bernocchi
Lo streaming è ancora tutto comunque in divenire.

Davide Dellacasa
Perché ci sono tante piattaforme, ce lo siamo detti tante volte, siamo entrati in un anno di bundling, come abbiamo visto. Bundling che boh, chissà se sono la premessa di un altro tipo di evoluzione. Insomma, le sfide che tutte le media company hanno davanti nei prossimi anni sono tutt’altro che banali.

Robert Bernocchi
Io direi che peraltro è una situazione paradossale perché adesso al di là degli altri potenziali accordi che ci sono in questo periodo e che comunque non credo si risolvano in poche giornate, La situazione attuale è che Paramount Global ha tre CEO, che è una situazione che viene considerata abbastanza paradossale da tutti, che può andare bene in un momento in cui magari Skydance doveva fare il suo ingresso, avrebbe fatto delle scelte, avrebbe messo un nuovo CEO all’interno e sarebbe andato avanti. I tre CEO, quello che hanno comunicato, non è che sia entusiasmante, perché al di là di formule abbastanza fumose, Mi sembra che si seguirà un copione molto semplice, che è quello che ha applicato bene David Zaslav in maniera magari estrema per Warner Bros. Discovery. Ci saranno chiaramente tanti licenziamenti, una situazione in cui comunque Paramount non ha magari i posti di lavoro che aveva Warner Bros. Discovery, ma che comunque Ci saranno tante persone colpite, anche se è una cosa che è poco elegante dire, ma evidentemente è quello che succederà. Ci sarà una situazione in cui si dovranno migliorare i conti dello streaming, non si capisce anche bene come. si dice sempre sì, magari mettiamo insieme Paramount Plus con Peacock, sono due società che hanno debiti enormi, quindi non è che poi se li metti insieme hai risolto, anche lì dovresti tagliare, dovresti mettere assieme le tue cose più importanti, non è semplicissimo. Un’altra cosa che sicuramente si farà, anche lì non è una cosa che magari si si vuole promuovere molto e di vendere i prodotti in licenza al migliore offerente come ha fatto David Zaslav vendendo tante cose a Netflix, forse addirittura magari si venderanno le serie di Taylor Sheridan in seconda finestra a Netflix che sono sicuramente le cose più appetibili, quindi non è che sia proprio una situazione, sinceramente dopo aver studiato per due anni insomma come si sono comportate le aziende appunto come Warner Bros. Discovery in questo periodo, potremmo andare anche io e te e farlo tranquillamente noi, cioè sono cose che dici devi licenziare qualcuno ok, devi vendere i tuoi prodotti in licenza ok, non mi sembra una cosa particolarmente complicata. Poi se a questi tre CEO di Paramount Global che sono appunto tre, quindi tre test, verrà qualche idea originale interessante, vediamo, ma insomma al momento non mi sembra che offrano grandi speranze.

Davide Dellacasa
E sono d’accordo con te, cioè potremmo andare anche io e te, infatti…

Robert Bernocchi
Per seguire un copione che ormai è classico in questi anni, francamente.

Davide Dellacasa
Bene, senti, abbiamo fatto una puntata di rewind e recupero importante. Non so se hai qualcos’altro da aggiungere, se ti viene in mente qualcosa per chiudere questa lunga puntata.

Robert Bernocchi
Beh, direi che abbiamo dato, insomma.

Davide Dellacasa
A questo punto dovremmo più o meno riprendere le nostre regolari pubblicazioni settimana prossima e avremo appunto da commentare il risultato di.

Robert Bernocchi
Inside Out 2.

Davide Dellacasa
Un misto di ansia e gioia, mettiamola così.

Robert Bernocchi
Speriamo più gioia e speriamo entusiasmo.

Davide Dellacasa
Grazie Robert e grazie a chi ci ha sopportati e alla prossima settimana.

Robert Bernocchi
E buona settimana a tutti.

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