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Buona trimestrale per Netflix, ma…

Paradossi di Wall Street: il titolo cala in Borsa, nonostante i risultati del primo trimestre 2024 siano superiori alle attese…

La trimestrale di Netflix ha prodotto risultati superiori alle previsioni di Wall Street, ma la quotazione di Borsa del titolo è scesa dopo l’annuncio di questi dati. Può sembrare paradossale, ma penso che non sia ovviamente un problema di questi risultati, ma di alcuni segnali forniti dal management della società, che non si aspetta di crescere quest’anno come nelle previsioni di Wall Street. E va considerato che la quotazione di Borsa di Netflix è al momento molto alta rispetto ai fondamentali della società, indice di una grande fiducia (forse eccessiva) in una sua ulteriore crescita, non semplice da sostenere in questa fase di Mercato.

Comunque sia, come dicevo i risultati della trimestrale sono molto positivi. Gli abbonati sono aumentati di 9,33 milioni di unità, ben al di sopra delle previsioni di Wall Street, che parlavano di soli 5,1M in più. I ricavi sono stati 9,37 miliardi, al di sopra delle previsioni sia di Netflix stessa (9,24 miliardi) che quelle degli analisti (9,27). E il reddito operativo è salito del 28% rispetto allo scorso anno, raggiungendo i 2,6 miliardi. Sempre sugli abbonati, interessante notare la crescita (rispetto a dodici mesi fa) delle varie regioni: 8,26 milioni di abbonati in più per USA/Canada; Asia del Pacifico 8M; Sudamerica 6,47M; e soprattutto Europa/Medio Oriente/Africa con 14,36M (come faceva notare la newsletter di David Poland, evidentemente in quest’ultima regione la condivisione delle password era fortissima prima della stretta).

Per quanto riguarda la versione con pubblicità, Netflix ha annunciato un aumento del 65% rispetto allo scorso anno e che questa opzione ha rappresentato il 40% di tutte le iscrizioni nei Paesi in cui è disponibile questa opzione. Va detto che la società continua a non fornire dati precisi in merito e questo – come sempre in questi casi – non è mai un buon segnale.

A proposito di trasparenza, ha lasciato perplessi l’annuncio che, dal primo trimestre 2025, Netflix non rivelerà più i numeri degli abbonamenti totali e neanche il ricavo medio per abbonato, quest’ultimo un parametro molto importante per valutare lo stato di salute dell’azienda. La scelta è stata motivata con l’intenzione di mettere in evidenza parametri economici più importanti, come gli utili e il free cash flow, ma anche perché l’estrema varietà di offerte attuali rende gli abbonamenti molto diversi tra loro e difficili da comunicare ‘aggregati’ in un unico numero.

Un parametro che invece non può piacere a Wall Street (e che sicuramente ha inciso sull’aumento delle vendite del titolo) è la previsione dei ricavi del secondo trimestre 2024 a 9,49 miliardi, inferiore alle ipotesi degli analisti.

Infine, il Co-CEO Ted Sarandos ha smentito le ipotesi relative a un articolo del New York Times che parlavano di una riduzione nel numero di film prodotti e in generale che ci possa essere un cambio di strategia rispetto al passato. Vedremo se è tattica o meno…

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.

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