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Una vittoria per tutti

I risultati di ascolto confermano l’importanza per le major e per Netflix di collaborare sui film di catalogo. E forse, sarebbe opportuno rinforzare questa partnership…

Ultimamente, si è parlato molto dell’importanza per le major di vendere a Netflix i loro prodotti e cercare quindi di far quadrare meglio i conti, piuttosto che tenere bloccati film e serie all’interno delle loro piattaforme. In realtà, non è solo una banale questione economica per migliorare i numeri nei bilanci aziendali, ma qualcosa che genera vantaggi anche più ampi.

Vediamo un po’ di esempi di film, incominciando soprattutto con un genere molto importante per le piattaforme, quello dei titoli family, considerando quanto vengono visti e rivisti soprattutto dai bambini.

In queste ultime settimane, sono andati benissimo i titoli di Cattivissimo me e Minions. Basti dire che, nella settimana 5-11 febbraio, nella top ten dei film in lingua inglese più visti su Netflix, quattro titoli dei primi sei appartenevano a questa saga, con Cattivissimo me 3 in testa con 23,9M di ore. Per ora, comunque, il secondo episodio è quello che ha generato i risultati migliori, con ben 119,8M di ore.

Ma anche il passaggio in seconda finestra di Super Mario Bros. – il film è andato benissimo. Anzi, è andato molto meglio della prima finestra su Peacock, considerando che i numeri di Nielsen parlano chiaro: per quanto riguarda Netflix, siamo a 92,6M di ore, contro le 45,9M conquistate su Peacock. Anche meglio (sempre secondo Nielsen) ha fatto Sing 2 (116,3M), mentre il primo invece si è fermato a 72,3M. E da segnalare anche i dati importanti di Baby Boss (88,4M), Sonic (75,8M) e I Croods (67M).

Così come tanti prodotti collegati all’accordo di uscita in prima finestra con la Sony ottengono risultati significativi, anche se magari sono disponibili solo per gli abbonati statunitensi e di qualche Paese asiatico (cosa che rende difficile valutarli e paragonarli a film disponibili sulla piattaforma in tutto il mondo). Penso ultimamente a Equalizer 3, Spider-Man: Across the Spider-Verse o Fidanzata in affitto. Così come non è detto che blockbuster importanti come il primo Aquaman, Top Gun: Maverick e la saga di Fast & Furious siano disponibili ovunque, ma evidentemente sono molto graditi dal pubblico, anche se magari arrivano diversi anni dopo il loro passaggio in sala.

Ovviamente, ci sono tanti altri film di ‘catalogo’ che finiscono nelle classifiche di Netflix, ma in questo articolo ho preferito concentrarmi soprattutto su prodotti legati a franchise importanti. Come si vede da questi titoli, non serve necessariamente che Netflix li proponga nel loro primo passaggio domestico, tanto è la forza e il numero dei suoi abbonati.

Per fornirvi comunque un parere più ‘distaccato’, notavo sulla newsletter Entertainment Strategy Guy un certo tono critico su questo entusiasmo, in particolare sul fatto che questi risultati sarebbero abbastanza logici. Secondo l’autore, alla fine proporre questi titoli ‘gratuitamente’ (considerando che tanto il consumatore paga un abbonamento mensile) rende il pubblico molto più predisposto a vederli rispetto all’andare al cinema e pagare un biglietto. Senza considerare il vantaggio di poterli promuovere sulla prima schermata della piattaforma, stimolando in maniera forte la risposta degli spettatori. Ma ricordando anche che Netflix paga meno per licenziare titoli del genere piuttosto che comprarli. Questa è un’ovvietà, come avviene per tutte le realtà di intrattenimento domestico, comunque a sentire quelli di Sony, l’accordo con Netflix è decisamente vantaggioso.

A questo punto, ci si chiede una cosa semplice. In questi mesi, molte major (soprattutto Warner Bros. Discovery e Disney) hanno cambiato strategia e rispetto alla scelta di non fornire più contenuti a Netflix, ci sono stati tanti passaggi di film importanti. E’ stata una decisione economica, visto che i numeri delle loro piattaforme portavano ancora grosse perdite. Ma adesso forse vanno viste anche in un’altra ottica.

In effetti, per i grandi franchise, in concomitanza dell’uscita di un nuovo capitolo, l’idea di riproporre i titoli precedenti su Netflix non sarebbe un ottimo modo di preparare il terreno per ottenere il massimo dallo sfruttamento dei loro ultimi film, prima in sala e poi nei passaggi successivi?

Per esempio, sia Warner che Disney hanno fatto capire che certe property fortissime rimarranno all’interno dei loro ‘confini’. Ma è necessariamente la strategia giusta? Per esempio, passaggi brevi su Netflix, con finestre di uno o due mesi, non potrebbero essere utili anche a prodotti Marvel o Star Wars? Io inizierei a rifletterci…

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.
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