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Quanto valgono i film spostati?

A causa degli scioperi, molti titoli del 2023 e del 2024 sono stati rinviati all’anno successivo. Ma quanto incideranno i cambiamenti sul botteghino italiano? Proviamo a capirlo…

Una delle conseguenze più importanti degli scioperi di questi mesi, è il prodotto previsto che non abbiamo avuto nel 2023 e che soprattutto non avremo nel 2024. E’ ovvio che questo porterà a una diminuzione dei possibili incassi, ma di quanto? Provo a farlo, elencando titoli e potenziale economico. Incominciamo dal 2023, con l’elenco dei titoli (solo quelli che non escono più nel 2023, non considero quelli spostati ma che comunque sono usciti quest’anno) e le mie stime sulle possibili perdite qui sotto (la prima data tra parentesi è quella originale, la seconda l’uscita attuale):

Spiego le ragioni delle cifre indicate, in alcuni casi abbastanza logiche e chiare, in altri frutto di opinioni personali e che potrebbero essere decisamente sballate (in un senso o nell’altro).

Il secondo capitolo di Dune (7.000.000 di perdita) mi sembra relativamente semplice (quasi obbligatorio), visto che ho fatto riferimento al risultato del primo capitolo (7,4M), togliendo giusto qualcosina perché non c’è il traino del passaggio veneziano (e dell’uscita anticipata rispetto agli Stati Uniti), che sicuramente aveva aiutato. Anche sul nuovo Ghostbusters, mi sono affidato agli incassi del primo capitolo, che aveva ottenuto 2,4M.

Più complicato prevedere gli altri risultati. Su Kraven the Hunter, penso che non abbia la forza di Venom, ma comunque possa offrire un dato importante (in realtà, potrebbe anche essere superiore ai 4M che ho ipotizzato, vedremo). Su Drive Away Dolls, semplicemente non ho grosse aspettative. Su Challengers, ho pensato che possa catturare un pubblico un po’ più ampio rispetto agli incassi medi italiani di Guadagnino. Ma potrei sbagliarmi. Il titolo più complicato da prevedere è White Bird, considerando che il riferimento è Wonder (12,3M), ma nulla fa pensare che possa ottenere una cifra neanche lontanamente paragonabile (ma vai poi a capire quanto vale).

Tutto questo genererebbe un botteghino perso di 20.000.000 euro, che non è una tragedia, ma sicuramente una cifra significativa. Tuttavia, non certo così significativa come quello che penso si perderà nel 2024, come si può vedere nell’infografica:

Anche qui, utile un po’ di spiegazioni. Per Avatar 3, ho semplicemente preso l’incasso ottenuto dal secondo capitolo nel 2022, non considerando la parte del 2023 (magari sono stato ottimista, considerando che ci sono qualche giorno in meno di sfruttamento, visto che quel film era uscito il 14 dicembre).

Per Biancaneve e Captain America, mi sono basato su alcuni predecessori, nel primo caso La sirenetta (12M), mentre nel secondo punto su certi incassi di film Marvel ‘medi’ (non enormi blockbuster, ma neanche Ant-Man), come gli ultimi Black Panther (8,4M) e Thor (10,8M).

Anche Mission Impossible è relativamente semplice, basta prendere il dato del settimo capitolo. Per Elio, mi sono basato sul dato di Elemental (6,8M), anche se nessuno garantisce che andrà così. Nel caso di Mufasa: The Lion King, il risultato indicato è solo quello che immagino possa ottenere dal primo gennaio 2025 (e che quindi non risulterà nell’incasso 2024, come invece sarebbe successo nel caso dell’uscita prevista a luglio).

Per Dirty Dancing 2 e Thunderbolts, la possibilità di sbagliare notevolmente c’è. Comunque, in generale il totale che si raggiunge, ossia 70M, mi sembra ragionevole e in ogni caso non troppo distante dalla realtà. E’, inutile dirlo, una cifra molto importante, che nel 2019 avrebbe rappresentato il 10% circa degli incassi, mentre su quello che si può ipotizzare relativamente al 2023 siamo più vicini al 15%. Ovviamente, si può anche pensare che ci sarà maggiore spazio per i prodotti che escono, compresi quelli italiani. In alcuni casi, è assolutamente possibile, ma in altri veramente complicato (uno spettatore con cosa lo sostituisce un Avatar 3?).

Infine, va detto poi che le perdite ‘vere’ sono molto difficili da calcolare. Per perdite ‘vere’ intendo i soldi che il Mercato cinematografico potrebbe ottenere, se veramente fosse rifornito di tutto il prodotto necessario e senza periodi temporali troppo scarichi. Purtroppo, anche prima degli scioperi il periodo autunnale del 2023 non era straordinario, cosa che fa ormai pensare a un problema strutturale e non semplicemente episodico. Insomma, gli scioperi sono terminati, ma la volontà delle major di tornare alla situazione prepandemia non sembra ancora esserci del tutto…

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.
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