È interessante il quadro che emerge dalla ricerca “State of the Industry Cinema” della Cinema Foundation della Nato. L’indagine – pubblicata a inizio marzo – si concentra sul 2022 e approfondisce diversi aspetti; dai numeri dell’esercizio ai risultati delle diverse feste del cinema a livello internazionale; dai danni della pirateria all’importanza dei contenuti alternativi (di cui ci eravamo occupati in questo articolo) e ai dati del mercato americano.

Per quanto riguarda i cinema, negli Stati Uniti la pandemia si è fatta sentire con una perdita di oltre il 5% degli schermi che sono passati dai 41mila del 2019 ai 39mila del 2022. Il dato mondiale, invece, segnala una crescita con le sale passate da 200mila a 212 mila; peccato che il report non indichi in quali aree o Paesi si siano verificati questi incrementi. Sarebbe stato importante per capire dove il Covid ha avuto meno impatto.

La situazione di difficoltà di questi ultimi anni, con il 2022 che ha segnato lentamente l’inizio di un ritorno verso la normalità dei numeri, non ha fatto desistere gli esercenti americani dai loro progetti di rilancio delle sale. Secondo i dati pubblicati nello studio, e che hanno visto coinvolti circa 20mila schermi, l’obiettivo principale è quello di migliorare i cinema dal punto di vista dei sistemi audio e di proiezione. Piace anche l’ipotesi di dotare gli auditorium di poltrone reclinabili mentre attira meno la prospettiva di una sala premium large format.

L’anno scorso si è caratterizzato per un dato a nostro avviso interessante; è aumentata la fidelizzazione degli spettatori rispetto ai loro cinema. Lo dimostra il +78% di carte fedeltà rispetto al 2021, anche questo segno di un ritorno degli spettatori al cinema e di una ripresa di dimestichezza con il grande schermo. La chart qui di seguito mostra in modo chiaro come i picchi di queste sottoscrizioni abbiano coinciso con l’uscita di film importanti come Top Gun: Maverik. Viene da chiedersi, anche nei cinema italiani il trend delle loyalty card è stato analogo?

Le modalità di acquisto dei biglietti, cambiano a seconda delle fasce di età degli spettatori. Chi ha tra i 18 e i 34 anni e tra i 35 e i 54 anni, ha sviluppato una predilezione per gli acquisti online a scapito di quelli direttamente al cinema. Il discorso si inverte, invece, per gli over 55. Considerando tutte le tipologie di pubblico, comprare da remoto ormai è il metodo privilegiato, frutto anche delle campagne di comunicazione degli esercenti e delle nuove abitudini che si sono diffuse con il Covid quando in generale l’e-commerce ha visto crescere la sua quota di mercato in diversi settori. Non piace troppo agli spettatori Usa servirsi di piattaforme terze per gli acquisti.

Ma quali sono i principali circuiti negli Usa? Cinema Foundation stila la classifica dei gruppi. In testa troviamo Amc con oltre 7.700 schermi, davanti a Regal Cinemas con più di 6.400 e a Cinemerk che sfiora i 4.400. Alle spalle del podio, sono molto staccati gli altri gruppi di esercizio. Le prime tre realtà rappresentano il 47% del parco sale statunitense.

Infine due curiosità. Il 2022 ha visto crescere la quota di mercato del 3D, tra 2021 e 2022 dal 2% al 6% e questo grazie soprattutto ad Avatar, la via dell’acqua. Leggero incremento anche per il box office delle sale PLF che passa dal 13% al 14% di quota di mercato.

Fonte per questo articolo: thecinemafoundation.org