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Oltre i film: negli Usa il pubblico chiede contenuti alternativi

Nel 2022 la Cinema Foundation della Nato ha realizzato una ricerca sul pubblico americano e su chi al cinema non ci va. I contenuti alternativi emergono come la molla che potrebbe incentivare la frequentazione in sala

Rinnovamento sale

Si parla da anni di contenuti alternativi o complementari al cinema. Ma quali sono quelli che veramente interessano agli spettatori tanto magari da portare in sala chi al cinema non ci va mai? E a quale prezzo? I risultati della ricerca realizzata nel 2022 dalla Cinema Foundation della Nato (la sigla che raggruppa i circuiti cinematografici negli Usa), disponibile sul sito dell’associazione e di cui è stato pubblicato uno stralcio sul primo numero del 2023 del periodico BoxOfficePro, provano a fornire alcune risposte. Che siano poi applicabili anche ai gusti degli italiani è da verificare, ma rimangono comunque spunti su cui riflettere. Sembra che sia proprio l’offerta di “non” film la chiave per far crescere l’audience nei cinema.

I temi della ricerca

La ricerca, dal titolo “Theatrical Audience and Growth Opportunities”, ha visto coinvolto tra luglio e agosto un campione di 6.000 cittadini americani rappresentativi della popolazione. Il titolo indica chiaramente che lo scopo dello studio non è solo quello di definire l’identikit del potenziale spettatore ma di capire quali possano essere le possibilità di sviluppo e di crescita per i cinema. I ricercatori hanno suddiviso i profili degli intervistati in tre tipologie: spettatori abituali (vanno al cinema almeno una volta al mese), spettatori occasionali (vanno al cinema poche volte in un anno) e non frequentanti. Il 67% del campione va al cinema ma rimane un 33% che al momento non ci va.

Chi va al cinema e chi no

 

Gli spettatori abituali sono soprattutto uomini (58%) e le fasce di età più assidue sono quelle 16-24 anni e 25-34 anni, sia per gli uomini che per le donne; entrambi i target complessivamente rappresentano oltre il 55% di chi frequenta abitualmente i cinema. Per quanto riguarda gli uomini, c’è un’incidenza maggiore della fascia 35-44 anni rispetto alle donne.

Sono soprattutto i più giovani ad andare al cinema

Abbonamenti e fidelity card

A livello di comportamenti e abitudini del pubblico, c’è una certa differenza tra spettatori abituali e occasionali, rispetto all’utilizzo di fidelity card. Il 57% degli abituali aderisce ai programmi di fidelizzazione dei cinema che possono portare a sconti e premi ma la percentuale scende al 37% tra gli spettatori casuali e il 36% non le prende in considerazione. Solo il 27% di chi va al cinema non è a conoscenza di queste possibilità, segno che la comunicazione degli esercenti è stata efficace.

Le fidelity card sono apprezzate

 

Comportamenti diversi anche rispetto ai diversi abbonamenti proposti dai cinema. Il 43% dei frequentati ha sottoscritto almeno un abbonamento, contro solo il 21% degli spettatori occasionali; il 47% di questo raggruppamento non vuole invece sottoscriverne. In questo caso, la percentuale di chi non è a conoscenza di queste opportunità, sale al 37% di chi va al cinema.

Gli spettatori abituali sottoscrivono abbonamenti al cinema

 

Contenuti alternativi e biglietto premium

L’aspetto più interessante della ricerca, riguarda però le offerte alternative ai film. Il campione coinvolto ha espresso la sua preferenza per dieci ambiti: proiezioni di show e programmi televisivi, videogiochi, competizioni di e-sport, concerti dal vivo, letture di libri, lezioni di cucina, serate di scommesse sportive, eventi sportivi, serate di giochi.  Tra gli eventi collaterali, quindi, il settore giochi, con le sue declinazioni, è l’ambito che gli americani amerebbero maggiormente poter vedere al cinema ma sorprende la presenza di lezioni di cucina, letture di libri e di serate dedicate alle scommesse sportive.

Il pubblico americano ricerca i contenuti alternativi

Agli intervistati è stato poi chiesto se sarebbero disposti a pagare un prezzo premium per questi eventi. Circa il 20% degli intervistati che vanno al cinema (sia spettatori abituali che occasionali) pagherebbe di più per i programmi Tv, i videogiochi, i concerti e le lezioni di cucina, mentre le percentuali calano per le opere teatrali e per le competizioni di e-sport. In generale, comunque, la preferenza sarebbe quella di pagare lo stesso prezzo del biglietto anche per i contenuti alternativi.

Il pubblico frequentante è disposto a pagare di più per i contenuti complementari

I più giovani preferiscono chiaramente i programmi Tv (87% tra i 16-24enni), videogiochi e concerti live. Più l’età del pubblico avanza, più cala il gradimento rispetto al mondo televisivo (56% degli over 54) mentre si fanno strada le lezioni di cucina.

I programmi Tv sono i preferiti dai giovani

Se consideriamo invece chi al cinema non ci va, la percentuale di chi sarebbe disposto a pagare un biglietto premium per gli eventi cala drasticamente rispetto agli spettatori abituali e occasionali ma è comunque importante sottolineare che questo tipo di proposta potrebbe rappresentare una concreta possibilità attrattiva per far entrare in un cinema chi abitualmente non frequenta questo tipo di locali. Programmi Tv, concerti e lezioni di cucina sono le proposte preferite da questo raggruppamento di intervistati.

Prezzi premium per chi non va al cinema

La ricerca tocca poi un altro aspetto, quello dei film di repertorio, i classici della storia del cinema. Tutto il campione si è detto interessato a questo tipo di programmazione. Anche chi non va al cinema (in una percentuale che varia dal 55% al 64%), si è detto attratto dalla possibilità di vedere su grande schermo film della Hollywood classica e degli anni 70-90. Molto apprezzata anche la programmazione di documentari, anime giapponesi e cortometraggi. In sintesi, quello che emerge, è la necessità per l’esercizio di aprirsi a un ventaglio di proposte che vanno oltre i film.

 

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