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Cosa si prevede per il theatrical nel 2023?

Abbiamo svolto un sondaggio tra gli addetti ai lavori. Il risultato? Grande cautela sugli incassi nei cinema italiani, maggiore fiducia sul futuro delle sale…

Fare un sondaggio tra gli addetti ai lavori sulla situazione del Mercato theatrical in Italia è sicuramente utile. Non è detto che le previsioni che trovate qui siano corrette, ma sicuramente fanno capire quali sono le aspettative degli addetti ai lavori (hanno risposto soprattutto persone che si definiscono esercenti – il 29,5% – e distributori – il 25% -, mentre solo il 9,1% sono produttori).

Non c’è dubbio che queste aspettative sono improntate alla cautela e non invogliano all’entusiasmo, a cominciare dalle ipotesi legate agli incassi al botteghino italiano, visto che più dell’80% (81,8%) del nostro panel è convinto che non si andrà oltre i 225 milioni di euro in questo primo semestre (il 43,2% addirittura ritiene che saremo sotto i 200 milioni, il 38,6% tra i 200 e i 225 milioni), mentre l’84,1% prevede che a fine anno non si supereranno i 450 milioni (tra questi, il 45,5% pensa a una cifra tra i 300 e i 400 milioni e il 38,6% a un risultato tra i 400 e i 450 milioni).

A questo punto, è logico e coerente che, quando si parla di cinema italiano, si punti a una cifra (non straordinaria, va detto) tra i 60 e gli 80 milioni di incasso. La pensa così ben il 68,2% del nostro panel, anche se, a dire il vero, la nostra produzione al momento è già a 25 milioni e si può decisamente sperare che superi gli 80M a fine anno.

Paradossalmente, il panel è più fiducioso sul futuro delle sale, visto che quasi il 98% degli interpellati pensa che, a fine 2023, rimarranno attivi almeno tra i 2.500 e i 3.000 schermi (il 54,5%) o addirittura più di 3.000 schermi (il 43,2%). Come si concilia questo ottimismo rispetto alle previsioni negative sui dati al botteghino? Evidentemente, chi ha partecipato ritiene che comunque le sale sopravviveranno al di là degli incassi non straordinari. E quindi, ne deduco che, ancora una volta, si confidi nell’intervento delle istituzioni per salvare i cinema in difficoltà.

Quasi il 60% (59,1%, per la precisione) invece ritiene che il prezzo del biglietto debba rimanere invariato (l’anno scorso, costava in media 6,88 euro), così come si prevede (lo fa effettivamente il 65.9%) che rimarrà sui livelli del 2022 l’incidenza (alta) dei film evento sul totale del botteghino.

Per quanto riguarda le attese sui titoli più performanti, vince La sirenetta con il 27,3%, seguita da Guardiani della galassia – Vol. 3 con il 22.7%. Insomma, si punta sulla Disney. Va detto che – per quanto riguarda questa domanda, una quota importante (l’11,4%) ritiene che il maggiore incasso non arriverà dai titoli segnalati (colgo l’occasione per sottolineare che avrei dovuto almeno aggiungere il nuovo film di Martin Scorsese con Leonardo DiCaprio, ma non sapevo della sua possibile data di uscita).

Sui possibili, nuovi franchise, Super Mario Bros è quello che viene accreditato (dal 27,9% del panel) di maggiori chance di proseguire la sua avventura con altri capitoli mentre al secondo posto c’è un ex aequo (20,9%) tra Dungeons & Dragons e il nuovo capitolo (un prequel) di The Hunger Games.

Infine, l’argomento spinoso (e molto divisivo) delle window dei film stranieri vede un 27,3% preferire che qualsiasi finestra sia regolata da accordi di Mercato (e non da parte dello Stato), mentre una percentuale di poco inferiore (il 25%) vorrebbe 90 giorni di tempo.

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.
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