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Cosa aspettiamo per avere la media spettacolo?

Per capire meglio il Mercato e i risultati di tante pellicole, abbiamo bisogno di questa metrica. Riusciremo ad averla?

Abbiamo parlato molto in questi giorni della media spettacolo e di quanto sarebbe utile per tutti (esercenti, distributori, produttori e – last but not least – realtà come la nostra che parlano molto di incassi), così da analizzare meglio i dati, soprattutto quelli dei distributori e dei film medio/piccoli. Abbiamo approfondito il discorso con diversi addetti ai lavori, a cominciare da Stefano Finesi, presidente e responsabile comunicazione di Teodora:

“Noi siamo assolutamente favorevoli alla media spettacolo, che permetterebbe di offrire una visione più equilibrata del Mercato rispetto a quella che abbiamo abitualmente. Non sono sicuro comunque che questo possa portare a conseguenze concrete, insomma non mi aspetto che un titolo come il nostro Triangle of Sadness, che è stato sicuramente uno dei maggiori successi di questi ultimi tempi a livello di cinema indipendente, avrebbe avuto una maggiore diffusione grazie a questo dato. In ogni caso, sarebbe un dato utile da avere, anche solo come riconoscimento al risultato di un film”.

Proseguiamo, sempre sul lato distribuzione, con Alessandro Giacobbe, managing director di Academy Two:

“Ne abbiamo parlato spesso e siamo tutti d’accordo che l’unico modo per giudicare la programmazione del cinema di qualità sia valutare la performance dei film in base agli spettacoli. E’ chiaro che la fotografia del Mercato che sta dando adesso il Cinetel è falsata e penalizza il cinema di qualità, che magari per uscire si deve accontentare di uno spettacolo o due, mentre ci sono film commerciali che in certi multiplex magari fanno 40 spettacoli, ma con risultati che compaiono nei report come se fossero frutto di una singola copia.

Per la distribuzione indipendente questo è un problema costante. I nostri titoli, anche quando funzionano discretamente, rimangono a distanze siderali dalla vetta. Tuttavia, se andassimo a vedere la media per spettacolo, alcuni di questi film finirebbero nei primi dieci.

Tenendo presente che c’è una difficoltà oggettiva nel portare i titoli di qualità nelle sale, se non si può neanche dimostrare che l’incasso per spettacolo è buono, non si aiutano i programmatori a capire che tipo di risultato potrebbe avere quel film nel loro cinema.

Peraltro, questo aiuterebbe anche la diversificazione del Mercato, perché dobbiamo uscire dalla logica per cui la top ten fa il 90% degli incassi complessivi e non offrire al pubblico solo il prodotto commerciale”.

Ma sul fronte esercizio, cosa si dice? Sentiamo il parere di Sergio Oliva, responsabile della programmazione delle sale Anteo Spazio cinema di Milano e provincia:

“Partiamo da una considerazione generale. Da settembre, il pubblico è iniziato a tornare, ma ho avuto la percezione che gli spettatori fossero più pigri di prima. Direi che il pubblico sia diventato un po’ più ‘lento’ nell’andare al cinema, considerando che in passato nelle prime due-tre settimane si otteneva la stragrande maggioranza degli incassi, mentre adesso non è più così. In effetti, anche un blockbuster come Avatar 2, si è mantenuto ad alti livelli per cinque-sei settimane. Questo fa capire che il pubblico va a vedere quello che ritiene più adatto e lo fa con i suoi tempi, ma purtroppo in alcuni casi non trova i prodotti che vuole vedere perché sono stati smontati.

Anche a me è capitato di avere titoli che magari continuavano a riempirmi la sala dopo diverse settimane dal loro debutto, ma che poi ho dovuto togliere perché uscivano dei film nuovi, e ovviamente senza nessuna garanzia che questi prodotti mi portassero lo stesso livello di pubblico.

E’ evidente che, per lavorare al meglio alla multiprogrammazione, serve un grande rapporto di fiducia tra l’esercente e il distributore, e in questo senso la media per spettacolo (così come altre informazioni relative al tasso di occupazione delle sale) potrebbero sicuramente fornire una mano. L’importante, è avere dei dati omogenei e facilmente comprensibili a tutti”.

A questo punto, fondamentale sentire cosa ha da dire Davide Novelli, presidente Cinetel, che eventualmente dovrebbe gestire la raccolta e la comunicazione dei dati:

“Al momento, il Cinetel non ha a disposizione il dato della media per spettacolo, visto che gli esercenti lo forniscono solo alla SIAE. Se ne parla da più di tre anni e prima della pandemia era uno dei progetti a cui stavamo pensando.

Spesso diciamo che dobbiamo cambiare il modo di distribuire i film, ma questo significa anche cambiare le metriche, e in questo senso sarebbe importante, oltre al numero di cinema, sapere non solo quanti spettacoli vengono fatti, ma anche il tasso di occupazione delle sale.

Con queste metriche, si potrebbe garantire una programmazione più efficiente, fornendo una maggiore trasparenza, cosa che rappresenterebbe un vantaggio non solo per gli esercenti nel loro rapporto con i distributori, ma anche per questi ultimi, soprattutto quelli medio-piccoli, che avrebbero una rappresentazione più fedele dei risultati. In generale, migliorerebbe la cultura industriale e l’efficienza”.

Infine, riepiloga la questione Andrea Romeo, Fondatore e Direttore Editoriale di I Wonder Pictures, che ha sostenuto molto questa metrica:

“Non nascondiamoci dietro un dito, la media per spettacolo è il passo necessario per ottimizzare la programmazione e la redditività dei film medio piccoli, così come la media per struttura è stata necessaria alle major per spingere e valorizzare i film grandi. Gli indipendenti e i film di qualità hanno bisogno di veder valorizzata la loro capacità di rendere sul medio-lungo periodo, anche con programmazioni non complete.

In questo momento, Cinetel può e deve aggiungere questo dato per aiutare i cinema della profondità e tutti noi ad avere più attenzione sia sul prodotto medio, che su quello su cui si vince la battaglia della crescita spettacolo per spettacolo. Bisogna uscire dalla stagionalità, ma bisogna uscire anche dall’idea che gli unici spettacoli che contano sono quelli del sabato sera e della domenica pomeriggio”

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.
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