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La Cina sta tornando alla normalità?

In coincidenza con l’uscita di Avatar: La via dell’acqua e della riduzione delle norme anti Covid, nel Paese si è registrato un boom di cinema aperti

In Cina oltre l'80% dei cinema ha riaperto

La Cina sta tornando alla normalità della fruizione cinematografica? Forse è presto per dirlo anche se si sta registrando qualche importante segnale. Tante volte in questi anni anni segnati dal Covid si è guardato al mercato cinese, descrivendolo come uno dei più colpiti in termini di presenze e incassi. Ai lunghi lockdown e blocchi dei cinema decisi dal governo nelle fase più acute della pandemia, sono seguiti periodi di riaperture, caratterizzati però da repentini ritorni allo stop delle proiezioni cinematografiche non appena i contagi tornavano a salire. Basti pensare al lockdown di questa primavera che ha bloccato una metropoli come Shanghai, incidendo pesantemente sul box office dei film.

La recente decisione del governo di allentare le misure anti Covid in tutto il Paese, conseguente anche alle proteste che si erano sollevate nelle scorse settimane, ha portato anche alla riapertura dei cinema. Nei giorni scorsi, riporta il sito china.org, erano ufficialmente aperti 10.497 cinema contro i 4.400 di fine novembre; parliamo dell’83% delle strutture. A beneficiarne è stato sicuramente Avatar: Il regno dell’acqua che al suo esordio in Cina ha incassato nei primi quattro giorni 57,1 milioni di dollari; da segnalare che l’80% delle proiezioni che ci sono state nel Paese del Dragone, hanno riguardato proprio il film di James Cameron.

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