Dopo due trimestri con un calo di abbonati (il primo, va ricordato, solo per l’abbandono della Russia e dei suoi 700.000 abbonati), il terzo trimestre 2022 era un banco di prova importante per Netflix. A luglio, la società contava di aggiungere un milione di abbonati ai suoi conti. Ha sbagliato le previsioni, ma per difetto.

Il totale degli abbonati è infatti aumentato di 2,42M, passando dai 220,67M del secondo trimestre ai 223,09M attuali. Anche sul fronte economico buone notizie. Infatti, i ricavi sono di 7,926 miliardi (se ne prevedevano 7,84), mentre l’utile per azione è passato a 3,10 dollari (gli analisti puntavano a 2,19$).

Inutile dire che, dopo queste notizie, il titolo è schizzato in Borsa, dove nelle contrattazioni a Mercati chiusi, è passato dai 240,86 dollari con cui aveva chiuso la giornata di ieri, a circa 275, con un miglioramento quindi di quasi il 15%.

E sono positive anche le previsioni per l’ultimo trimestre 2022, visto che si stima un miglioramento di 4,5 milioni di abbonamenti, con ricavi per 7,8 miliardi (il calo rispetto ai 7,9 di questo trimestre, è dovuto alla debolezza delle valute estere rispetto al dollaro e quindi al valore minore degli abbonamenti fuori dagli Stati Uniti).

In tutto questo, vanno però segnalati alcuni motivi di preoccupazione. Andando a vedere i dati per le diverse regioni mondiali, si conferma che ormai la UCAN (Stati Uniti e Canada) è ormai bloccata e non cresce, con un aumento di soli 110.000 abbonati (ma va detto che Netflix riesce a non perdere nella sua zona più ricca e con i ricavi maggiori per abbonato, fatto molto positivo). Dove si è aumentato molto, è nella APAC con 1,43 milioni di abbonati in più, ma con un ricavo medio per abbonato sceso di 49 centesimi, un segnale che si è cresciuti in nazioni con prezzi di abbonamento bassi e/o grazie a delle promozioni.

In generale, comunque, una bella boccata d’ossigeno per la società, dopo due trimestri preoccupanti. Vedremo se anche il quarto trimestre 2022 confermerà questi segnali positivi…