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Quello che sappiamo di Warner Bros Discovery

Nata ufficialmente da pochi giorni, la nuova, imponente società sta già facendo molto discutere. Cosa ci possiamo aspettare per il futuro?

Chi c’è e chi non c’è
C’è sicuramente preoccupazione per il cambio della guardia. Ma, forse, potrebbe essere una notizia meno negativa di quanto sembri a prima vista. La realtà è che la AT&T era molto meno predisposta per rilevare una major (e in questo senso i problemi sono stati molti), di quanto lo sia Discovery, che almeno ha una forte esperienza di produzione di audiovisivo e di cosa funziona per il pubblico (a casa, ma almeno è un pubblico di telespettatori, non di possessori di cellulari). Tra i professionisti rimasti (già in Warner prima dello sbarco di AT&T) ci sono Casey Bloys, chief content officer di HBO/HBO Max e il chairman di Warner Bros. Pictures Toby Emmerich, così come il responsabile di Warner Bros. TV Group Channing Dungey. Non sono invece più della società l’amministratore delegato di Warner Media Jason Kilar, il vicepresidente e general manager esecutivo di HBO Max Andy Forssell, il CTO di WarnerMedia Richard Tom e Ann Sarnoff, amministratrice delegata di WarnerMedia’s studios and networks group. Inoltre, fatto importante, la nuova società è nata con un debito notevole (si parla di circa 55-58 miliardi di dollari) e con un piano di riduzione dei costi importanti (3 miliardi di dollari), quindi ci saranno purtroppo un alto numero di licenziamenti, come sempre avviene in questi casi.

Ovviamente, Zaslav ha voluto promuovere alcuni fedelissimi, tra cui Bruce Campbell (che diventerà il chief revenue and strategy officer della nuova azienda, supervisionando tutte le vendite e le operazioni che generano ricavi), e JB Perrette, che avrà la carica di amministratore delegato e presidente di Warner Bros. Discovery Global Streaming and Interactive Entertainment. Cosa possiamo pensare? A essere sinceri, è presto per fare previsioni. La cosa più importante sarà vedere se il gruppo che viene da Discovery lascerà lavorare in maniera efficace i veterani della Warner, senza avere la presunzione di poter fare tutto (meglio) loro. A questo proposito, vi segnalo questo recente articolo di David Poland, che mette in evidenza i risultati importanti di Toby Emmerich nel triennio prepandemico 2017-2019. In particolare, da ricordare i risultati importanti per i film “che non andrebbero fatti per i cinema, ma messi direttamente sulle piattaforme” (questa è l’opinione comune, ma i numeri dicono ben altra cosa, ossia che abbiamo dannatamente bisogno che questo prodotto vada in sala).

Jason Kilar e il project popcorn sono out
Qui ho un’opinione decisa e non ho problemi a dirla: credo che Jason Kilar abbia fatto grossi danni. Il project popcorn (come è conosciuta la sua idea di far uscire i titoli Warner 2021 in contemporanea sala e HBO Max) ha portato a incassi spesso deludenti negli Stati Uniti (basti pensare al dato di Dune, 108 milioni sono veramente pochi per un titolo del genere, seppur in pandemia), ad alti costi per calmare i talent (probabilmente anche superiori ai 200 milioni ammessi, anche se le voci che parlano di 40 milioni a Will Smith per fargli digerire l’uscita in contemporanea di Una famiglia vincente – King Richard mi sembrano eccessive), i rischi di andare in causa con la Legendary per Dune e Godzilla vs. Kong, mentre con Village Roadshow si sta effettivamente discutendo in tribunale per il nuovo Matrix, senza dimenticare come Christopher Nolan abbia abbandonato la società dopo quasi vent’anni. La decisione che mi ha lasciato più perplesso, è stata l’idea di impegnarsi su questa strada per tutto il 2021 (poteva essere comprensibile farlo nel primo semestre, molto meno quando la situazione sanitaria è migliorata in estate). Ora, si dirà, ma tutto questo ha fatto aumentare gli abbonati di HBO Max. Vero. Ma se questi abbonati sono arrivati solo perché c’erano i film in contemporanea, adesso che dovranno ‘aspettare’ 45 giorni, che faranno, si cancelleranno? Ma soprattutto vorrei chiedere ai fan di Kilar e che difendono questa strategia: se è stata un successo, perché nel 2022 è stata cancellata e Kilar è stato accompagnato gentilmente alla porta?

Il futuro della sala…
Cosa farà David Zaslav? Crede nella sala? C’è chi è molto preoccupato perché, considerando i prodotti (quasi sempre low budget) di Discovery, ritiene che gli investimenti per i film destinati alla sala diminuiranno. Non credo sinceramente che Zaslav sia così ingenuo da pensare che si possano sostituire i blockbuster da 150 milioni di dollari con produzioni a basso budget. Sì, magari qualche prodotto in stile Blumhouse è una buona idea, ma non può essere quello il range economico. Più che altro, quello che sarà fondamentale, è vedere come si riprenderà il Mercato. E non stiamo parlando solo della pandemia e dei territori occidentali, ma anche se la Cina tornerà a essere un fattore per i film americani, cosa che negli ultimi tempi è successa raramente. Basti pensare all’incasso di Animali fantastici – I segreti di Silente in quel Paese, dove ha ottenuto solo 9,7 milioni di dollari nel primo weekend, ben al di sotto dei risultati dei precedenti episodi (40 milioni per il primo, 36 milioni per il secondo). D’accordo, molte sale sono chiuse per i nuovi casi di Covid, ma il dato di quelle aperte dimostra sempre di più una certa distanza tra il pubblico cinese e i prodotti americani.

… e il futuro dello streaming
E’ stato confermato quello che molti si aspettavano, ossia che i tre servizi streaming di HBO Max, Discovery e CNN verranno fusi insieme in un’unica app. Quando? Questo non lo sappiamo. E peraltro, la situazione in Italia è complicata dall’assenza di HBO Max almeno fino a tutto il 2025, considerando che c’è un accordo con Sky per i prodotti Warner che rimane valido fino a quella data. Possiamo pensare al servizio di Discovery (che comprende anche Eurosport e offre quindi un pacchetto di contenuti già importanti così) come a una piattaforma che verrà rimpolpata con titoli di catalogo Warner già da subito (ovviamente quelli meno recenti e che non siano un’esclusiva Sky)? E cosa farà Zaslav per quanto riguarda i diritti di importanti campionati sportivi (tra cui la questione del rinnovo dei diritti che Turner ha sull’NBA e che scadono nel 2024)? La mia impressione è che il nuovo management non si farà prendere dalla frenesia di spendere cifre enormi per gareggiare con i numeri di abbonamenti mondiali di Netflix e Disney+ e preferirà cercare di tenere i conti più in ordine. Insomma, va bene arrivare terzi per abbonamenti nelle guerre dello streaming, se questo significa vedere dei profitti in tempi più ragionevoli.

E la Borsa?
La nuova società ha affrontato il responso di Wall Street da questo lunedì. Come è andata? Così così. Lunedì mattina il valore delle azioni è salito a quasi 26 dollari (dai 24 iniziali), per poi ritornare sui livelli originali già in giornata. Al momento, le azioni valgono 24,88 dollari. E’ evidente che i Mercati vogliono saperne di più delle intenzioni e delle prospettive future. Vedremo che risposte riceveranno e quali saranno gli obiettivi di questa nuova, importantissima società…

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.
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