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La situazione dei film family

Prima della pandemia, era il genere che trainava il Mercato cinematografico. Adesso, la situazione è molto cambiata. Ma è anche più complessa di come spesso ci raccontiamo…

Come vanno i film family al cinema negli ultimi due anni? E’ una domanda fondamentale, non solo per questo genere specifico, ma per tutto il Mercato.

Iniziamo ad analizzare i film family che sono usciti alla prima ripartenza nel 2020, quindi tra il 15 giugno e il 26 ottobre di quell’anno, ripartenza ovviamente interrotta dalla nuova chiusura delle sale in autunno.

E’ un’analisi molto semplice, forse la più semplice della mia vita, visto che si compone di un unico titolo importante: Onward, che ha incassato 1.156.200 euro, piazzandosi al quinto posto tra i maggiori incassi del periodo. Va detto che il film sarebbe dovuto uscire in Italia il 5 marzo, ma è stato bloccato dalla pandemia ed è poi arrivato solo dal 19 agosto, in una situazione complicata e con l’uscita americana già effettuata a inizio marzo, con lo sbarco su Disney+ ad aprile negli Stati Uniti. Il film ha ottenuto circa 142 milioni di dollari nel mondo, grazie soprattutto ai 61 arrivati dall’America. Ovviamente, cifre basse per un titolo Pixar, ma assolutamente importanti considerando le condizioni di uscita, in un pianeta che stava ‘chiudendo’. In questo senso, anche il dato italiano è assolutamente accettabile.

Tuttavia, per trovare un altro film family tra i maggiori incassi di quei quattro-cinque mesi di riapertura, dobbiamo scendere fino al trentesimo posto, con l’italiano Trash (240.249 euro). Insomma, inutile girarci intorno: i titoli family in quel periodo non sono sostanzialmente usciti e quindi è impossibile fare qualsiasi tipo di valutazione (se non relativamente alla mancanza di offerta).

Dal 26 aprile 2021, i cinema sono tornati aperti e – pur con diverse limitazioni (coprifuoco all’inizio, mascherine sempre, divieto di mangiare e bere in sala all’inizio e in quest’ultimo mese) – hanno continuato la loro attività fino a oggi. Come è stata l’offerta di film family in questi ultimi nove mesi? In questa infografica (qui la versione interattiva) trovate tutti i 15 maggiori successi family del periodo, con tra parentesi la posizione in classifica in questo periodo:

E’ ovvio poi che ci sono state pellicole che – pur non essendo specificatamente family – hanno portato anche tante famiglie al cinema. E’ facile, per esempio, pensare che Spider-Man: No Way Home, decisamente un four quadrant movie, abbia attirato anche gruppi di genitori e figli piccoli al cinema (così come per una saga come Animali fantastici, si può pensare anche a un pubblico di giovani adulti che sono cresciuti con Harry Potter, e in alcuni casi vanno al cinema da soli – o magari invece con i loro figli piccoli). Per ora non ho considerato Il lupo e il leone, uscito il 20 gennaio e che sicuramente chiuderà sopra al milione e mezzo, risultato notevole in questo momento.

Ma vediamo un confronto importante. Qui sotto ho realizzato un’infografica simile per quanto riguarda lo stesso periodo 2019-2020 (sempre 26 aprile – 26 gennaio, qui l’interattiva):

Stesso discorso per il periodo 26 aprile 2018 – 26 gennaio 2019 (l’interattiva è qui):

Anche qui, inutile dire che ci sono titoli che non figurano in questa classifica, ma che sicuramente hanno avuto un grosso apporto anche dalle famiglie (due su tutti: Tolo Tolo e Avengers: Endgame). Anche così, comunque, le differenze tra i risultati di questi ultimi nove mesi e quelli degli scorsi anni sono evidenti.

Quello più ovvio è la differenza notevole di incassi. Ma, in questo senso, la pandemia non ha fatto sconti a nessuno e ovviamente quasi tutte le tipologie di film (forse con l’eccezione – ma non del tutto – dei film Marvel) incassano decisamente meno di una volta in Italia.

Dove invece bisogna ragionare bene, è sulle posizioni in classifica (e per quello mi è sembrato importante segnalarle tra parentesi). Infatti, nel periodo 26 aprile 2021 – 26 gennaio 2022, solo due titoli family sono finiti in top ten, contro i 5 film family nei primi dieci nel 2019-2020 e i 6 nel 2018-2019. Inoltre, il miglior family di quest’anno, Me contro te – Il mistero della scuola incantata, è solo settimo, mentre nel 2019-2020 c’erano due titoli family nei primi cinque e nel 2018-2019 erano addirittura tre nella top 5.

Questo sembrerebbe indicare che – come diverse percezioni ci hanno fatto pensare – i film family sono quelli che hanno sofferto maggiormente e che il pubblico italiano preferisca ormai vedere questa tipologia di prodotti a casa.

La mia considerazione rispetto a questa ipotesi, può sembrare contraddittoria, ma anche semplice. Penso che sia vero. E penso che non sia vero. Per spiegarmi, devo concentrarmi su una categoria di film che di solito non tratto (ma a una situazione eccezionale, si risponde con scelte eccezionali): gli assenti.

Cosa sarebbe successo infatti se non fossero mancati al Mercato tanti titoli di alto livello? Vediamo i più importanti e consideriamoli (con un po’ di severità, forse eccessiva) anche con potenziali incassi dimezzati rispetto alle ambizioni di un periodo normale.

E’ decisamente il caso di iniziare con Hotel Transylvania 4, che adesso possiamo vedere a casa su Amazon Prime Video. D’altronde, il terzo film della serie è stato anche il più fortunato in Italia, come abbiamo potuto vedere nell’infografica sopra (secondo nel 2018-2019 con più di 12 milioni). Anche se avesse semplicemente fatto 6 milioni quest’anno, sarebbe stato il sesto miglior risultato dell’anno (e se avesse superato i 7 milioni, sarebbe finito in top 5).

E che dire dei tre film della Pixar, che sono usciti/usciranno direttamente su Disney+? Soul sicuramente avrebbe potuto fare buone cose, ma è soprattutto Luca (vista l’ambientazione italiana) che avrebbe ottenuto i migliori risultati. D’altronde, se Encanto ha fatto 4,5 milioni (nonostante una window brevissima di 30 giorni), perché non pensare che quel titolo avrebbe magari potuto anche superare i 7-8 milioni? Anche Red, originariamente previsto a marzo 2022 e finito anch’esso direttamente in piattaforma, avrebbe potuto fornire un contributo importante (almeno quanto Encanto). Va anche ricordato come gli ultimi tre film Pixar che sono arrivati prima della pandemia (Coco, Gli incredibili 2 e Toy Story 4) abbiano conquistato nel mondo più di 3 miliardi di dollari.

Certamente al mercato è anche mancato un titolo molto atteso come Mulan (considerando quanto bene hanno funzionato in questi anni i live action ispirati ai grandi successi di animazione Disney), così come ci si può chiedere cosa avrebbero fatto Raya e l’ultimo drago e Crudelia con un’uscita esclusiva sala (e senza la ‘concorrenza’ dell’arrivo in contemporanea su Disney+). Di sicuro, al di là anche delle scelte fatte su dove e come uscire, l’impressione è che comunque l’offerta Disney negli ultimi 24 mesi non sarebbe stata comunque ai livelli di incasso enormi di un tempo. Basti pensare che (come potete vedere nelle infografiche sopra), quest’anno solo un titolo della top 5 è Disney, mentre nel 2019-2020 erano 4 su 5 (comprese il primatista di quell’anno, Il re leone) e nel 2018-2019 erano tre su cinque (tutti con incassi sopra i 10 milioni).

Inoltre, sono mancati anche titoli come l’ultimo Spongebob (ricordo che il film precedente, Spongebob – Fuori dall’acqua, nel 2015 aveva ottenuto più di 5 milioni), così come Trolls World Tour (il primo episodio aveva conquistato 4,4 milioni). Inoltre, anche se ovviamente non avrebbero fatto incassi enormi, sarebbe stato positivo avere una serie di film medi come Scooby!, Tom & Jerry (da noi è stato sostanzialmente un’uscita tecnica), Artemis Fowl, Mitchell contro le macchine e Lupin III – The First.

E non dimentichiamo due importanti film family italiani. Infatti, 10 giorni senza Babbo Natale avrebbe potuto fare molto bene, considerando che è il sequel di 10 giorni senza mamma, che aveva ottenuto ben 7,5 milioni. Discorso simile per Tutti per uno – Uno per tutti, nuovo capitolo della storia cominciata con Moschettieri del re, era stato in grado di conquistare 5,1 milioni. E ovviamente siamo in attesa di sapere che fine farà l’ultimo film con Fabio De Luigi, Tre di troppo, originariamente previsto in sala per il 27 gennaio.

Insomma, qui ci sono due discorsi da fare e che troppo spesso vengono confusi. Un conto è capire assolutamente le ragioni di produttori e distributori ad andare direttamente in piattaforma in un momento di emergenza, per non rimanere con troppi film fermi e per non rischiare di fare investimenti in promozione forti per sbarcare in sala, ma che magari non sarebbero stati ripagati in questo momento complicato. Insomma, una scelta comprensibile e giustificabile.

Altro discorso è invece scambiare questa importante carenza di offerta di film family, per una scelta del pubblico e quindi per un problema sul fronte della ‘domanda’. E’ ovviamente impossibile affermare con sicurezza cosa sarebbe successo se tanti dei titoli che ho citato negli ultimi paragrafi sarebbero arrivati al cinema. Forse sarebbero andati male, forse no.

Di sicuro però, ogni aumento dell’offerta aumenta anche l’interesse delle famiglie a tornare al cinema e genera un circolo virtuoso; ogni calo dell’offerta, produce invece un circolo vizioso e negativo, che porta le famiglie a rimanere a casa (o comunque a scegliersi altri intrattenimenti fuori casa, che non siano il cinema).

Quindi, tornando alla mia affermazione precedente, penso che sia vero che le famiglie in questo momento vedono (più di un tempo) i film family a casa. Ma penso anche che non sia necessariamente una scelta voluta, ma subìta per quello che viene loro offerto.

D’altronde, considerando la carestia di titoli family nel periodo di riapertura del 2020, sostanzialmente possiamo dire che gli italiani sono stati senza film family importanti per almeno un anno e mezzo (insomma, dall’inizio del lockdown all’arrivo del nuovo film dei Me contro te ad agosto 2021). Non c’è dubbio che le famiglie italiane si sono ritrovate a cambiare le proprie abitudini e che nella sostanza sono state costrette a rinunciare al cinema per ben 18 mesi. Si possono riportare al cinema? Secondo me sì. L’importante è offrire loro tanti prodotti importanti. Altrimenti, come sempre, ci autoconvinceremo che sono gli spettatori a preferire lo streaming e che non si può fare nulla, con un fatalismo rinunciatario e che non porterà nulla di buono…

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.
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