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Spider-Man: No Way Home fa la Storia

2,9 milioni di euro. Ma l’importanza di questo debutto va ben oltre le cifre ed è un segnale fortissimo, che dobbiamo ascoltare con attenzione…

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Un risultato che sarebbe stato fantastico anche in periodi normali. Ma adesso è ancora più bello e significativo. Spider-Man: No Way Home ha ottenuto ieri quasi 3 milioni e ha dato una spinta fondamentale al botteghino italiano. Per capire l’importanza di questo incasso, partiamo dai migliori giorni d’esordio (qui l’infografica interattiva):

Avvertenza: è una classifica che ho realizzato nel corso degli anni, quindi spero che non ci siano mancanze (ogni segnalazione in questo senso è molto gradita). Cosa notiamo di interessante? Non è soltanto il fatto che Spider-Man: No Way Home sia diventato il settimo miglior esordio (non voglio dire “di sempre”, perché tanti confronti con un passato troppo remoto sono improponibili e richiederebbero ragionamenti complessi su inflazione e numero di biglietti venduti totali, quindi diciamo “di questo secolo”) e ci sia riuscito durante una pandemia, in un momento in cui ci chiedevamo se un pubblico ampio avrebbe avuto voglia di chiudersi in un cinema accanto a degli sconosciuti (con risposta definitiva ieri: sì). Sarebbe già abbastanza per definirla un’impresa eroica.

Ancora meglio se ci concentriamo sui migliori esordi in giornate non festive o prefestive. A quel punto infatti dobbiamo mettere da parte i debutti dei due film di Zalone che sono in testa a questa classifica (va detto – per onestà intellettuale – con numeri talmente alti che avrebbero comunque ottenuto i primi posti anche se fossero usciti nei feriali) e i due ultimi capitoli di Avengers. Spider-Man: No Way Home è quindi terzo se consideriamo solo le giornate ‘normali’, appena dietro ai dati di Harry Potter e i doni della morte – Parte 2 e de Il re leone, entrambi a 3,1 milioni, che peraltro avevano il vantaggio di uscire d’estate, quando le scuole erano chiuse, cosa importante considerando il loro target di riferimento. Peraltro, sicuramente il dato di Spider-Man: No Way Home verrà migliorato con le consuete aggiunte di sale che ancora non risultano negli incassi di ieri. Inoltre, ovviamente il film è diventato il terzo miglior debutto per un supereroe Marvel in Italia (ricordiamo comunque che il film è prodotto da Sony e Marvel Studios e in Italia è distribuito da Warner).

Sotto invece troviamo la classifica degli esordi dei sette film di Spider-Man (e qui la versione interattiva dell’infografica):

Ho pensato di non inserire Spider-Man: Un nuovo universo, non solo perché non si tratta di un live action, ma soprattutto perché siamo su cifre molto diverse. Questo ultimo capitolo ha quindi battuto tutti i precedenti, compreso Spider-Man 3, che aveva l’enorme vantaggio di esordire il primo maggio, potendo sfruttare quella festività. E ha fatto circa il doppio del film precedente del 2019, Spider-Man: Far From Home, che aveva aperto con quasi 1,5 milioni.

Qualcuno potrebbe dire che non basta un risultato straordinario per risolvere tutti i problemi del botteghino e ovviamente di base avrebbe ragione. Ma in questo caso, anche uno scettico come me è portato a essere molto più ottimista, perché erano quasi due anni che aspettavamo un esordio del genere, qualcosa per cui non dover dire il solito “è un bel dato in periodo pandemico”, ma poter sostenere con forza che “è un dato fantastico in assoluto e lo sarebbe stato anche nel 2019”.

Questo risultato infatti dimostra che c’è un numero importante di spettatori che attendono con tale impazienza di vedere un film, da andarci il primo giorno e rtrovarsi in sale pienissime con persone che non conoscono (e se prima questo faceva parte dell’esperienza cinema, ora dobbiamo fare i conti con due anni di “mantenete le distanze per evitare rischi di contagio”). E con il risultato del genere, è facile dimenticare che ieri ci sono state anche diverse anteprime di House of Gucci, che hanno portato a un ottimo incasso di 211.368 euro, facendoci pensare che questo titolo funzionerà bene anche nelle prossime settimane.

Ovvio che adesso la speranza è che gli spettatori ritrovino fiducia e interesse nell’esperienza del cinema e che quindi sfruttino le feste per andare a vedere tanti film diversi, in condizioni di ragionevole sicurezza (soprattutto rispetto ad altri luoghi al chiuso dove non ti chiedono mai il green pass). E che la si pianti (soprattutto alcuni mass media) con la diceria de “i cinema sono morti, tutti vogliono lo streaming”, che sa tanto di profezia autoavverante se si continua a non considerare la sala come il punto di partenza fondamentale per lo sfruttamento migliore che può avere un film. Il pubblico lo ha detto chiaramente ieri: i cinema sono importanti. Queste platee hanno vissuto un’esperienza coinvolgente e condivisa (per una volta, non è retorica dirlo, è avvenuto lo stesso anche alla proiezione stampa del film). Sta a noi ascoltare questo messaggio e rispettarlo, magari partendo proprio da questo risultato e utilizzandolo al meglio per comunicare la forza del grande schermo ai mass media più scettici e ‘modernisti’…

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.

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