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Officine UBU: la nostra intervista al managing director Franco Zuliani

Da Fellinopolis a Il futuro siamo noi, dalle sale alle piattaforme, l’amministratore delegato ci parla del prossimo futuro di UBU

Guardarsi avanti, oltre la pandemia, oltre questo periodo nero e verso il futuro. È questo il messaggio che traspare dal listino di Officine UBU, che include film come Fellinopolis, documentario nato sui set dei film di Federico Fellini che sembra voler ristabilire un legame con le radici del cinema dopo un anno lontano dalle sale, e Il futuro siamo noi, che guarda alle nuove generazioni in lotta per rendere il pianeta un posto migliore.

Di questo e molto altro abbiamo parlato, in occasione delle Giornate Professionali di Cinema Reload, con Franco Zuliani, managing director della compagnia. Ma prima diamo uno sguardo al listino di Officine UBU…

Maggio-giugno

  • Fellinopolis di Silvia Giulietti
  • Il futuro siamo noi di di Gilles de Maistre
  • Kurdbûn – Essere curdo di Fariborz Kamkari

Giugno-luglio

  • Ezio Gribaudo – La bellezza ci salverà di Alberto Bader, Miriam Capaldo e Alessandro Savioli

Agosto

  • #IoSonoQui di Eric Lartigau (26 agosto)

Settembre

  • Freedom di Nicolaj Pennestri
  • Sotto le stelle di Parigi di Claus Drexel (23 settembre)

Ottobre

  • Gagarine di Fanny Litard e Jeremy Trouilh (21 ottobre)

Dicembre

  • Il matrimonio di Rosa di Iciar Bollain (2 dicembre)

La nostra intervista a Franco Zuliani

Come avete selezionato i film, e quale impatto ha avuto la pandemia sulle vostre scelte?

Logicamente ha rallentato leggermente le nostre acquisizioni, visto che avevamo un certo numero di titoli bloccati dalla pandemia. Questa è stata l’unica variazione rispetto al solito. Da quando è iniziata la pandemia abbiamo preso solo Gagarine a Cannes l’anno scorso, e Il matrimonio di Rosa a Berlino quest’anno, oltre a qualche documentario. Ci siamo dedicati ai documentari, che avevamo lasciato un po’ in secondo ordine negli ultimi periodi. Questa è la novità: abbiamo in uscita cinque documentari e quattro film.

Fellinopolis è un documentario che può essere molto utile per le persone più giovani, che non hanno avuto modo di conoscere il mondo di Fellini. Essendo costruito grazie a quattro backstage di film di Fellini, ha molte immagini inedite e fa vedere da vicino il modo di girare di Fellini, un po’ tutto il suo mondo, e il suo utilizzo delle scenografie e dei costumi.

Il futuro siamo noi è un documentario a cui tengo particolarmente. Parla delle storie di sei, sette bambini in varie parti del mondo, che si sono fatti carico di risolvere problemi umanitari. Ha un grande messaggio etico e di esempio non solo verso i bambini, ma anche per il mondo degli adulti.

C’è in generale il bisogno di lasciarci alle spalle un periodo molto brutto. Voi come lo avete affrontato e come siete cambiati nell’affrontarlo? E qual è la vostra visione del futuro immediato?

Pensiamo che gradualmente si potrà tornare a un livello magari leggermente inferiore a prima come box office, perché probabilmente qualcuno si sarà perso per strada. Molti avranno avuto modo di vedere che sulle piattaforme e in televisione c’è un’offerta enorme, a condizioni economiche molto vantaggiose. Presumo che una fetta di pubblico, spero non più del 15% circa, possa andare perduta dopo questo periodo. Però i risultati di questi primi giorni mostrano che lo zoccolo duro del pubblico del cinema di qualità pare tenere. Questo è un elemento positivo.

Noi abbiamo pubblicato i nostri film in tutte le principali piattaforme, e abbiamo creato anche una nostra piattaforma, Cineubu.it, nella quale abbiamo messo tutti i nostri film e siamo disponibili a ospitare film di altre case di distribuzione qualora lo volessero. Stiamo studiando qualche novità per distinguerci un po’ dalle altre piattaforme. Una potrebbe essere creare una sezione di corti.

Un progetto nato per affrontare la crisi, dunque. Pensate che abbia potenzialità per durare oltre la situazione attuale?

Nel tempo le piattaforme stanno rimpiazzando l’home video fisico, che ha raggiunto livelli minimi, anche perché stanno sparendo i punti vendita dove si potevano acquistare e noleggiare DVD e Blu-Ray. Anche prima del Covid era già nell’aria che l’home video si trasferisse tutto online, abbiamo solo accelerato un po’ nei mesi del lockdown. Per noi l’attività principale sarà sempre la sala, ma le piattaforme avranno un ruolo e una percentuale che andrà aumentando sempre più in futuro.

In questa situazione, in cui i film sono subito disponibili online, quanto fa paura la pirateria e quanto invece tocca conviverci?

Fa paura. Abbiamo visto varie volte che, il giorno in cui usciva un’edizione home video, già la sera o il giorno dopo il film arrivava sui siti di pirateria. Si preparavano prima, prendendo il file video da altri paesi, e poi accoppiavano l’audio italiano al video. È un grave danno per tutto il settore. Il nostro governo dovrebbe agire in maniera più forte e decisa per combattere questo fenomeno.

Anche nella ripartenza, resta comunque il problema delle zone gialle, che limitano la riapertura e la distribuzione. Come lo vedete?

Confido che, con l’aumento dei vaccinati, entro un mese quasi tutte regioni possano diventare gialle. Quasi tutti i film più importanti sono stati posizionati a fine estate. Si spera che per fine di agosto saremmo tutti in zona gialla, se non anche in zona bianca.

Scopri qui tutte le notizie e le interviste sulle Giornate Professionali di Cinema Reload.

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