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Il successo dei film per famiglie

Nonostante certe idee strampalate e allarmistiche, i titoli rivolti a genitori e figli riscuotono un grande favore da noi…

Una delle grandi leggende metropolitane del nostro settore, è che le famiglie fatichino ad andare al cinema, soprattutto per colpa del biglietto “troppo caro”. Tralasciamo, per una volta, di confutare facilmente questa tesi con il discorso che il biglietto medio è ben inferiore ai 7 euro e che è impossibile trovare altre forme di intrattenimento con un rapporto “costi del prodotto/costo per lo spettatore” più basso di questo. Ma parliamo invece dei maggiori incassi al botteghino italiano e che – altro che le famiglie non vanno al cinema – puntano proprio a questo pubblico.

In alcuni casi, si tratta di film family ‘puri’. Per esempio, Il re leone, che ha dominato il 2019 in Italia con oltre 37 milioni, un risultato che un film americano da noi non raggiungeva dai tempi di Avatar. Per carità, si è trattato di un fenomeno ovunque, ma da noi lo è stato anche di più, visto che negli Stati Uniti il film è al momento al secondo posto.

Ma il 2019 è stato anche un anno in cui Aladdin (15,4 milioni), Maleficent – Signora del male (ha già superato i 12 milioni), Dumbo (11,2 milioni) e Ralph spacca Internet (10,8 milioni) da noi hanno funzionato molto bene. Poi, ovviamente, ci sono dei titoli ‘misti’, in cui il pubblico delle famiglie ha sicuramente avuto un impatto importante. Parliamo di film come Avengers: Endgame (30,2 milioni), Spider-Man: Far From Home (11,7 milioni) e Aquaman (10,7 milioni). Tutti i titoli citati sono attualmente nella top ten annuale, dove poi figurano solo altri due prodotti (decisamente non per famiglie), come Joker e C’era una volta… a Hollywood. E non parliamo del fatto che, tra una settimana, arriva Frozen 2 – Il segreto di Arendelle, che sicuramente finirà nella top ten (ma molto probabilmente anche nei primi cinque).

Ma parliamo anche del cinema italiano. Il maggiore incasso ‘locale’ del 2019 è stato 10 giorni senza mamma con 7,4 milioni, che puntava decisamente a questo genere di pubblico. Lo stesso discorso si può fare per il secondo in classifica, Il giorno più bello del mondo, che chiuderà sopra i 6 milioni. E dall’andamento che aveva nei weekend (soprattutto il primo, con grande miglioramento nella giornata di domenica) è chiaro che anche Cosa ci dice il cervello (poco sopra i 5 milioni) ha ricevuto una forte spinta dalle famiglie. Insomma, i tre maggiori titoli italiani dell’anno hanno le famiglie come target principale o quasi unico. Questo, dopo che per anni la comicità italiana di maggiore successo non era tanto rivolta alle famiglie (ma, paradossalmente, un fenomeno come il cinepanettone, non certo dai contenuti per giovanissimi, faceva il pieno in questo target).

Va sottolineato anche due altri ‘vantaggi’ dei film per famiglie. In primis, hanno normalmente un’ottima tenitura. E, soprattutto, possono anche essere programmati soltanto nel pomeriggio, lasciando spazio la sera a un altro titolo più ‘adulto’ (anche se magari alcuni film importanti richiedono comunque programmazione piena, soprattutto nelle prime settimane).

Ma allora, da cosa nascono queste leggende? In generale, la diceria “del biglietto troppo caro” e l’allarmismo sulle “famiglie che non ce la fanno” (che magari è realistica su altri aspetti, come la salute, la scuola o l’alimentazione, più importanti del fatto di andare al cinema) ha preso il sopravvento. Poi, c’è da dire che un’altra diceria è che i ragazzini non vanno più al cinema a favore di Netflix e Youtube. Ma quando impareremo a non dare ascolto a queste cretinate?

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.
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