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Osservatorio generi: come va la fantascienza in Italia?

Si è sempre pensato che i titoli di fantascienza non funzionino da noi. Ma è veramente così? Vediamo i dati di 11 film di questo genere…

Una delle cose che si sentono spesso dire, è che i film di fantascienza in Italia non hanno successo. Per capire se è veramente così (e quanto), abbiamo preso in considerazione alcuni film e saghe usciti, confrontandoli sia con gli incassi complessivi nel mondo (per capire se la quota di incasso italiana è all’altezza o meno) e con la Spagna, il mercato europeo a noi più simile.

E’ l’inizio di una serie di analisi che faremo su generi e personalità del mondo del cinema, per valutare accuratamente gli incassi e capire come stanno andando le cose. Appunto, “Osservatorio generi cinematografici” o, più semplicemente, “Osservatorio generi”.

Per farlo, abbiamo fatto il confronto utilizzando i dati di Box office Mojo, anche per quanto riguarda gli incassi italiani, in modo che fosse tutto omogeneo (cliccate qui per vedere l’infografica interattiva):

La_fantascienza_in_Italia (1)

Da questi dati, emerge una realtà incontestabile: su un mercato molto simile al nostro, quello spagnolo, i film di fantascienza vanno sempre meglio. In effetti, non c’è neanche un caso in cui l’incasso italiano di una pellicola di fantascienza tra quelle elencate superi l’analogo risultato iberico. Per dimostrarvi che è un problema legato al genere specifico e non a una differenza tra Mercati, guardate questo altro confronto, su alcuni dei titoli più importanti del 2016 e del 2017 (qui la versione interattiva):

Italia__Spagna_i_film_piu_importanti (1)

Insomma, quello spagnolo è un Mercato effettivamente confrontabile al nostro, in cui non è automatico che un titolo vada meglio (o peggio), come potrebbe capitare nel paragone con la Francia, che ha numeri assoluti decisamente più alti. Per questo, è evidente che se ci sono dati negativi per 11 film di fantascienza su 11, c’è qualche problema evidente nell’accoglienza di questo genere da noi.

E’ vero che gli spagnoli negli ultimi vent’anni hanno lavorato meglio con i prodotti locali di genere, creando un pubblico più portato a vedere storie di fantascienza (così come thriller e horror). Ma non basta questo per spiegare una discrepanza così notevole e costante.

Abbiamo poi osservato la quota degli incassi italiani rispetto a quelli mondiali di ciascun film, come potete vedere qui sotto (e qui nella versione interattiva).

La_quota_italiana_dei_film_di_fantascienza

Nessun caso supera la soglia del 2%, anzi il film più vicino a questo traguardo è Passengers, che è all’1,8% e che peraltro ha sfruttato un periodo molto ricco come quello di inizio gennaio.

Tutti gli altri film raccolgono pochissimo, con una menzione particolare per Star Trek, che per quanto riguarda la nuova trilogia oscilla tra lo 0,6% e lo 0,8%, confermando che questa saga – nonostante lo sforzo modernista di J.J. Abrams – in Italia proprio non riesce a decollare.

Se poi consideriamo la serie di Star Wars, possiamo vedere che Il risveglio della forza all’epoca era sembrato un risultato enorme per l’Italia (ed effettivamente, lo era), ma a posteriori la percentuale sull’incasso mondiale (1,4%) e il confronto con la Spagna (8 milioni di dollari in meno) fanno capire che – con un pubblico più portato a questo genere – sarebbe potuta anche andare meglio.

D’altronde, questi sono dati normali per Star Wars da noi, che dimostrano come il culto che c’è in Italia per questa saga è inferiore al resto del mondo. Per fare un confronto con il passato, La vendetta dei Sith aveva ottenuto nel mondo 848 milioni, di cui 11,3 milioni in Italia, quindi l’1,3% dei dati mondiali. Discorso molto simile per L’attacco dei cloni, che aveva ottenuto in Italia l’1,2% degli incassi mondiali.

Per quanto riguarda Rogue One, va segnalato che in Italia non solo ha fatto decisamente meno de Il risveglio della forza (in effetti, è stato così ovunque), ma che il nostro Paese ha rappresentato solo l’1% degli incassi mondiali.

Ci sono poi anche situazioni difficili da giudicare. Prendiamo il caso di Independence Day: Rigenerazione, che con uno 0,8% di quota italiana sicuramente sconta (come tutti gli altri titoli) la freddezza del nostro pubblico per la fantascienza, ma che è anche uscito a noi in forte ritardo rispetto alla sua release americana e ha forse concentrato il poco pubblico interessato nel mercoledì a 2 Euro.

Altri due dati interessanti. Terminator Genisys fa segnare (a parte la saga di Star Trek) la percentuale più bassa (0.7%) per i film che abbiamo preso in considerazione. Invece, forse sarà il caso di rivalutare i risultati di Arrival, che ha ottenuto l’1,6% e che, a questo punto, dobbiamo considerare come un dato positivo, anche se fa impressione dirlo.

Ovviamente per fare un quadro completo del rapporto dell’Italia con il genere fantascientifico ci sarebbe piaciuto approfondire l’andamento di altri settori, in particolare conoscere i dati delle serie tv che su SkyNetflix e ora Amazon Prime possono essere confrontate nei vari territori, e capire così se la distanza del pubblico è tale solo al cinema o influenzata anche dalla modalità di fruizione, ma si sa che queste piattaforme non rilasciano informazioni tali da fare delle analisi così approfondite (nel caso di Sky, i dati non sono assolutamente facili da ottenere e solo in piccola parte pubblici). Per quel che riguarda l’editoria abbiamo chiesto un commento all’editore Silvio Sosio, direttore di Fantascienza.com e della rivista Robot.

Apparentemente la fantascienza ha subito un costante calo nelle vendite librarie negli ultimi decenni. Questo vale per la science fiction propriamente detta, come quella portata avanti anche dalla storica collana Urania. C’è un nocciolo di lettori fedeli, ma c’è poco ricambio generazionale. Se si osserva meglio però è facile scoprire che molti bestseller sono in effetti fantascienza, a volte magari chiamata con nomi diversi, come distopia o technothriller. Alcuni dei più grandi successi librari degli ultimi anni, specialmente nella narrativa per ragazzi e giovani adulti come Hunger Games o Divergent sono fantascienza, come fantascienza è la serie di Multiversum di Leonardo Patrignani, un autore italiano tradotto in tutto il mondo. Il fatto che
tanti giovani leggano questo tipo di romanzi fa ben sperare per una ripresa del genere. Intanto, comunque si continuano a pubblicare tante cose interessanti, anche in ebook.

Interessante lo spunto su Hunger Games, che non abbiamo incluso nella nostra analisi, considerando prevalenti altri aspetti rispetto al genere di origine, una riflessione che potremmo estendere a molti altri titoli in cui la fantascienza introduce uno o più elementi di attivazione della storia, che però si svolge sfruttando altri generi narrativi.

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