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Come cambierà il tax credit per il cinema

Parte dal Consiglio superiore dell’audiovisivo l’iter di discussione del nuovo decreto che dovrebbe entrare in vigore entro l’estate

Comincia oggi 3 aprile, al Consiglio superiore dell’audiovisivo, l’iter che entro l’estate dovrebbe portare all’entrata in vigore del decreto con le nuove norme relative al tax credit per la produzione. Sul Corriere della sera, il sottosegretario al MIC Lucia Borgonzoni, ne chiarisce alcuni contenuti. Mentre finora, chi investiva nella realizzazione di un film riceveva dallo Stato il 40% di sgravi fiscali, con le nuove impostazioni si troverà di fronte a due “criteri selettivi”. Il primo criterio è destinato alle opere commerciali che riceveranno in modo preventivo la copertura del 40%: “In questo modo – dichiara Lucia Borgonzoni – un film arriva al Ministero con l’avallo di un finanziatore che ha creduto nella bontà del progetto”. Il secondo criterio riguarda le opere prime e seconde, film “difficili” e start up per le quali si vuole evitare un finanziamento a pioggia. Il tetto massimo destinato a un film italiano rimarrà di 9 milioni di euro; per i film piccoli e medi con problemi di liquidità, il 70% del fondo ministeriale a loro attribuito sarà dato in anticipo e il 30% a chiusura del progetto. Differenza notevole rispetto alle aliquote precedenti, che vedevano invece la cessione del 40% del fondo in anticipo e il 60% a progetto chiuso. Novità del decreto, lo stanziamento di un fondo di 52 milioni ad hoc per storie di italiani illustri. “Io – conclude Lucia Borgonzoni – aiuto il cinema e guardo i fatti. Le nuove norme servono a impedire che si possano fare film tanto per farli, magari con produttori improvvisati”.

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