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Cosa ci dicono i numeri Cinetel 2023

Grazie al report Cinetel, abbiamo un quadro accurato della realtà cinematografica italiana del 2023. Vediamo gli aspetti (positivi e negativi) più interessanti…

Dolby Cinema 2

Sono molto interessanti e utili i numeri Cinetel usciti in questi giorni. Partiamo dalla cosa che mi ha lasciato più domande e perplessità, ossia il numero di film usciti, intanto nelle infografiche che mostrano sia il numero di film totali, che quelli italiani:

E poi nelle note Cinetel, che forniscono informazioni importanti:

Nel 2023 sono stati distribuiti in sala 736 nuovi titoli di prima programmazione (+235 rispetto al 2022, +194 rispetto alla media del periodo 2017-2019) di cui 356 di produzione o co-produzione italiana (+104 rispetto al 2022; +135 rispetto alla media 2017-2019) per una quota del 48,4% sul totale (50,3% nel 2022; 40,8% nella media del periodo 2017-2019);

Rispetto ai 736 nuovi titoli complessivi, il 29,5% ha avuto una distribuzione superiore ai 50 cinema (erano il 42,9% nel 2022 e il 50,3% in media nel periodo 2017-2019);

In merito ai 356 titoli di nazionalità italiana, 140 sono stati di genere documentario (il 39,3%; nel 2022 il 33,3%, nel periodo 2017-2019 il 27,6%);

Con l’esclusione dei documentari, rispetto ai 216 film di produzione italiana il 32,4% ha avuto una distribuzione in almeno 50 cinema (il 27,8% nel 2022, il 30% nel periodo 2017-2019);

Qui le cose da dire sono tante. La più ovvia è che c’è un eccesso di produzione italiana, che è alla base del forte aumento dei titoli usciti (ma anche gli stranieri fanno segnare circa 60 prodotti in più rispetto al 2019, cosa che mi spiego solo con le produzioni indipendenti, visto che sul cinema americano ‘major’ sembra proprio esserci una diminuzione di prodotto), ma questo già lo sapevamo da tempo. Poi, più interessante, il numero monstre di documentari cinema, in un momento in cui il documentario al cinema fatica se non è collegato a qualche fenomeno/grande personalità. Paradossalmente, sarebbe molto più utile dar vita a documentari commerciali per la tv e le piattaforme (come Netflix ha dimostrato di poter fare bene in questi anni).

Normalmente, si dice che questo eccesso di produzione impedisce di trovare spazio in sala, ma sinceramente temo che molti prodotti neanche ci pensino molto a uscire in sala seriamente (e lo dimostrano i numeri enormi di prodotti arrivati in meno di 50 cinema). Io la vedo più come un’occasione mancata a livello produttivo, ossia risorse importanti destinate a titoli che non hanno possibilità non solo di incassare bene, ma neanche di farsi notare (che poi dovrebbe essere l’obiettivo minimo per i realizzatori al primo o secondo film).

A proposito di distribuzione di film indipendenti (europei), passiamo a questo aspetto importante:

Seguono, dopo quello americano e italiano, il cinema britannico (65.4 milioni di € incassati al box office; quota mercato: 13,2%; 11,1% nel 2022; 8,9% la quota media 2017-2019), la produzione francese (12.8 milioni di € incassati al box office; quota mercato: 2,6%; 2,8% nel 2022; 3,6% la quota media 2017-2019) e quella spagnola (3.7 milioni di € incassati al box office; quota mercato: 0,8%; 0,6% nel 2022; 0,7% la quota media nel periodo 2017-2019)

Detto come sempre che la quota del cinema britannico è ingannevole, visto quanto in realtà sia fatta di film hollywoodiani (Barbie, Wonka, Fast X, The Flash, tra gli altri), le quote della produzione francese e spagnola fanno capire quanto è dura per la produzione europea farsi notare da noi e, di riflesso, le difficoltà dei distributori indipendenti che comprano e promuovono in Italia questi lavori.

A proposito di Europa, da notare come sia Germania sia Spagna con la loro cinematografia nazionale raggiungano una quota di Mercato di circa il 16%. Come abbiamo segnalato anche nel podcast, il risultato della cinematografia italiana (sopra il 24%) è veramente ottimo, ma i dati di quei Paesi europei (che peraltro hanno ottenuto spesso risultati del genere) fanno capire come sia difficile raggiungere la quota del 20% e quanto, pur con criticità innegabili, la nostra produzione spesso venga maltrattata eccessivamente…

E veniamo a un tema caldo e che sarà ancora più caldo nelle prossime settimane:

I primi mesi dell’anno, tradizionalmente i più importanti in termini di box office (in media nel periodo 2017-2019 il primo trimestre corrispondeva più del 32% degli incassi annuali) hanno registrato risultati, seppure superiori al 2022, al di sotto delle medie di periodo: il mese di gennaio ha registrato il 9,9% degli incassi del totale del 2023 mentre il mese di febbraio il 5,7%. In valori assoluti gli incassi dei due periodi sono stati inferiori del 40% e del 51,6% rispetto alla media del periodo 2017-2019, i due risultati a confronto peggiori dell’anno.

Qui potete vederla in due modi. Il fatto che il primo trimestre 2023 non sia stato spettacolare, significa che, comunque vada, il primo trimestre 2024 non farà disastri rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, quindi di per sé una notizia positiva. D’altro canto, proprio i risultati mediocri di inizio 2023 permettevano di fare decisamente meglio e di partire con il passo giusto per un 2024 più forte, ma l’offerta mediocre di cinema americano di questo periodo rende questa ipotesi altamente improbabile. Insomma, notizia negativa. In base a come vedete il bicchiere, mezzo vuoto o mezzo pieno, potete giudicare come volete questa situazione…

Veniamo ai distributori, intanto con l’infografica:

E poi con le note Cinetel:

Nel 2023 la prima società di distribuzione è risultata Warner Bros. Italia con un incasso totale di 101.3 milioni di € (quota mercato box office: 20,4%), seguita da Walt Disney Italia (85.6 milioni; quota 17,3%), Universal (84.8 milioni; quota mercato 17,1%), Vision Distribution (55.6 milioni; quota 11,2%) e Eagle Pictures (47.5 milioni; quota 9,6%).

E’ interessante come in Nordamerica e nel mondo sia stata Universal a battere Disney, mentre da noi ci è riuscita Warner Bros. La cosa da sottolineare, è come Warner ci sia riuscita grazie anche ai titoli italiani, visto che i due film dei Me contro te e Tre di troppo hanno portato a circa 14M di incasso.

Infine, una nota sulle sale:

Rispetto alle diverse tipologie di strutture, le “monosale” (il 46,2% dei complessi e il 16,3% degli schermi totali nazionali) hanno corrisposto l’8,3% degli incassi del mercato e registrato il 9,6% delle presenze.

qui va purtroppo segnalato come sia ancora troppa l’incidenza delle monosale (quasi il 50% di tutti i cinema) rispetto al resto delle strutture. Ovvio che poi non ci si può stupire se i film magari hanno difficoltà a uscire e soprattutto a tenere bene…

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.
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