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Gli scioperi hanno distrutto la televisione?

Si pensava che questi mesi di interruzione forzata dei lavori avrebbero avuto un impatto micidiale sul piccolo schermo negli Stati Uniti. In realtà, la situazione è molto meno drammatica del previsto…

Nella sua newsletter, Joe Adalian di Vulture ha cercato di capire l’impatto degli scioperi nella programmazione e nei risultati dei principali quattro canali televisivi broadcast, ossia ABC, CBS, Fox e NBC. I numeri indicati sembrano molto meno drammatici di quanto si potesse temere, anche se vanno fatte un paio di precisazioni.

Intanto, come sottolinea l’autore, al momento questi quattro colossi stanno ottenendo una media complessiva di 18 milioni di spettatori a settimana ed è la prima volta che in questo periodo dell’anno si è scesi sotto i 20 milioni. Inoltre, gli effetti dello sciopero si vedranno anche in futuro, quando magari passeranno più mesi (dai circa 4-5 abituali ai 9 previsti) tra la fine di una stagione di una serie e l’inizio di quella successiva. Il problema sarà soprattutto capire se questo calo di ascolti diventerà strutturale o è solo legato a questa situazione particolare.

Tuttavia, alcune scelte hanno salvato l’annata di questi canali televisivi. Per esempio, un programmazione ricca di sport (le partite della NFL sono ancora il contenuto più popolare che esista) e di reality (questa categoria non è stata intaccata dallo sciopero, che comprendeva solo i contenuti ‘scripted’). Inoltre, anche alcune ‘invenzioni’ (come riproporre con successo la prima stagione di Yellowstone sulla CBS, dopo che ormai era stata sfruttata su diverse realtà, compresa la piattaforma Peacock) hanno dato ottimi risultati. Ma vediamo le situazioni caso per caso:

ABC
Incredibilmente, nonostante una programmazione autunnale completamente priva di serie/stagioni nuove, la ABC è riuscita a migliorare i suoi dati, con 4,6 milioni di spettatori medi in questo periodo. Una decisione fondamentale è stata quella di trasmettere le partite del Monday Night Football, solitamente riservate solo agli abbonati di ESPN, anche sulla ABC, ottenendo così una media di 11 milioni di spettatori per dieci appuntamenti (non sono sicurissimo che gli abbonati ESPN siano felici di pagare per qualcosa che adesso si può vedere anche gratuitamente, ma quello è un altro discorso).

E’ stato utile anche il ritorno di Dancing With The Stars sulla ABC, dopo che per un anno era rimasta un’esclusiva di Disney+ (e mi chiedo se anche Italia’s Got Talent da noi non potrebbe trarre beneficio da un accordo con una Tv generalista). Sempre a proposito di ‘invenzioni’, la ABC deve avere preso esempio dalla CBS, decidendo di proporre la prima stagione di Only Murders in the Building durante un periodo di quattro settimane, a conferma che chiudere i propri contenuti soltanto su una piattaforma non è il modo migliore di monetizzarli.

CBS
Era evidente che la CBS avrebbe pagato a caro prezzo gli scioperi, visto che è la televisione che ottiene i maggiori trionfi con la sua programmazione scripted (mentre invece non detiene diritti sul football americano in prime time, quindi non può puntare su quello). E’ normale che tutto questo abbia portato al peggior calo di tutte le Big 4, con una flessione di un terzo del pubblico complessivo rispetto allo stesso periodo del 2022.

Tuttavia, alcune buone idee hanno ridotto i danni. Di Yellowstone abbiamo già detto, ma ha funzionato bene anche NCIS: Sydney, che è interessante per come trasporta la classica scelta di uno spinoff di una serie popolare in un’altra città… ma anche in un altro continente! Peraltro, si trattava di un prodotto realizzato per Paramount+. Inoltre, visto che mancavano nuovi episodi della popolare serie Ghosts, gli spettatori hanno potuto vedere quelli della serie originale inglese (già passati su Max da tempo) e delle versioni più lunghe (90 minuti) di reality come Survivor e The Amazing Race.

FOX
La seconda peggior flessione tra i canali televisivi l’ha subita Fox, che scivola del 25% rispetto ai 4,7 milioni di spettatori medi ai 3,4M attuali. Adalian sostiene (forse con troppo ottimismo) che l’importante per questo canale è mantenere il suo rapporto con il pubblico giovane che lo segue, più che gli ascolti totali. In questo senso, la programmazione sportiva (fatta di NFL, ma anche di college football e wrestling) aiuta, così come le serie di animazione (che non hanno subito l’impatto degli scioperi) o un popolare programma come The Masked Singer.

NBC
Chi merita i complimenti per come si è preparata per questo autunno, è la NBC. La dirigenza evidentemente aveva capito che gli scioperi sarebbero avvenuti e non sarebbero durati poco, tanto da aver deciso negli scorsi mesi di intensificare la produzione di alcuni contenuti e allo stesso tempo aspettare a mandare in onda diversi prodotti.

In questo modo, si è riusciti ad avere ogni settimana cinque ore di contenuti nuovi, comprese serie originali come Found e The Irrational, che sono poi state rinnovate per una seconda stagione. E ovviamente un apporto fondamentale lo ha fornito il Sunday Night Football. Un danno è invece arrivato dalla mancanza delle nuove stagioni delle serie gestite dal re degli showrunner Dick Wolf, noto soprattutto per Law & Order e i suoi spinoff.

Tutto questo ha reso la NBC il canale più visto in questo periodo sia per quanto riguarda il numero di spettatori totali che quelli sotto i 50 anni. Il confronto con l’anno scorso, in questo senso, fornisce sostanzialmente risultati stabili.

Insomma, un canale in crescita, uno stabile e due con dati inferiori al 2022. Poteva andare peggio

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.
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