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Paola Cortellesi non è candidabile al David per la migliore regia

Mentre C’è ancora domani ormai è destinato a superare i 30M di incasso, la sua autrice non è candidabile come migliore regista ai David di Donatello. Non è il caso di cambiare il regolamento?

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In questi giorni, si è parlato molto (pure troppo) del mancato contributo ai selettivi per C’è ancora domani, il film di Paola Cortellesi che continua a macinare incassi (ne parliamo meglio più sotto).

Io vorrei sottolineare un altro aspetto che rischia di creare discussioni, anche se in questo caso non ci sarebbe nessuna ‘scelta’, ma un regolamento a mio avviso troppo rigido. Si tratta dei prossimi David di Donatello, in cui è facile prevedere che C’è ancora domani possa ottenere grandi consensi.

Al momento, però, possiamo già escludere che arriverà una candidatura nella categoria migliore regista. Questo per un motivo molto semplice, ossia l’art. 5 del regolamento, che al suo interno ha anche questa condizione:

Un regista esordiente non può essere votato nella categoria migliore regista.

Insomma, Cortellesi può concorrere solo a “miglior esordio alla regia”. Una cosa del genere era già successa (e aveva fatto molto discutere) quando Gabriele Mainetti si è ritrovato a non poter essere votato come migliore regista per Lo chiamavano Jeeg Robot. Solo che Mainetti era normale considerarlo un esordiente vero e proprio (ma che comunque avrebbe potuto tranquillamente essere giudicato assieme ai suoi colleghi più ‘esperti’). Per Cortellesi, dopo più di vent’anni di carriera in cui ha lavorato con tanti grandi registi, fa un po’ impressione dirlo. La regola è stata introdotta dopo che, quindici anni fa, Andrea Molaioli con La ragazza del lago aveva vinto sia per la miglior regia che per il miglior esordio alla regia, una doppietta che ovviamente aveva tolto spazio agli altri debuttanti.

Questa regola però adesso rischia di creare due danni. Uno è ovviamente nei confronti della diretta interessata, che sarebbe invece interessante mettere in competizione con realizzatori come Garrone, Moretti e Bellocchio. Peraltro, c’è il forte rischio di avere una cinquina tutta di uomini, a meno che Alice Rohrwacher con La chimera non riesca a essere candidata (cosa possibile, ma non sicura e il risultato in sala non aiuta).

Il danno maggiore però a mio avviso sarà nei confronti dei registi esordienti che sono arrivati al loro primo film poco dopo essere usciti da una scuola di cinema, con titoli magari poco visti e da parte di realizzatori evidentemente noti solo agli addetti ai lavori. Competere in questa categoria contro Cortellesi significa veramente non giocare alla pari, sia per visibilità che per possibilità promozionali. Va ovviamente detto che, a differenza della scelta sui contributi selettivi che tante polemiche ha creato, qui si parla di una norma generale, giusta o sbagliata che sia.

Ma visto che la norma non mi ha mai convinto, propongo una facile soluzione, ossia lasciare libertà di scelta ai registi esordienti, che potranno decidere in quale delle due categorie competere. Ovvio che i debuttanti con piccoli film non ci penseranno proprio a ‘sfidare’ i grandi veterani del cinema italiano, mentre Cortellesi potrà scegliere liberamente in quale ‘campionato’ giocare per la sua regia (magari potrebbe decidere comunque di gareggiare come miglior esordio alla regia, non devo certo dirle io che fare!). Mi sembra la soluzione migliore e che eviterebbe eventuali discussioni a posteriori. Anche perché, se devo esprimere un parere personale, la cosa che mi ha stupito maggiormente del film, è proprio la maturità e il coraggio della regia, che francamente ho visto di rado in esordi di altri attori famosi. Prove di regia che, in certi casi, facevano pensare che l’obiettivo finale dell’attore passato dietro alla macchina da presa fosse semplicemente quello di aumentare i propri compensi, impressione che invece non ho avuto da C’è ancora domani.

Peraltro, in tutto questo ormai non ci sono dubbi: il film è destinato a superare i 30 milioni di euro complessivi, cosa che lo renderebbe l’unico titolo italiano (Zalone escluso) a riuscire in questa impresa nel ventunesimo secolo, come potete vedere qui (ho fatto una stima di 32M, ma ho l’impressione che potrei sbagliare… per difetto):

La certezza me la dà il fatto che nel fine settimana ha superato Benvenuti al sud, anche se quel titolo ha potuto sfruttare il 1 novembre (il suo quinto lunedì) e quindi al momento, come vedete nell’infografica, è tornato davanti (momentaneamente, entro giovedì vedrete che avverrà un nuovo sorpasso):

D’altro canto, il film di Cortellesi potrà sfruttare anch’esso una festività a breve, ossia l’Immacolata, che permette di avere non solo un ricco 8 dicembre, ma anche il prefestivo del 7 sicuramente superiore a un giovedì normale. E ci sono anche le feste natalizie, che sono sicuro forniranno un’ulteriore spinta al film (che ovviamente non potrà avere a disposizione le stesse sale attuali, ma sono sicuro che si difenderà con una buona media per copia). Insomma, tanti buoni motivi per pensare che i professionisti che ci hanno lavorato porteranno a casa un bel numero di candidature ai prossimi David. Magari – qualora avvenisse una modifica al regolamento – anche quella nella categoria migliore regista…

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.
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