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Avatar 2: Uno sfruttamento diverso su Disney+

Il film sarà disponibile in digitale dal 28 marzo, a più di tre mesi dall’uscita dalle sale, ma non si sa ancora quando arriverà su Disney+. E’ un caso isolato o una svolta generale?

Per quanto si parli sempre delle window tra l’uscita theatrical e quella in piattaforma, troppo spesso in questi anni di pandemia si è trascurato il danno fatto alle uscite in home video (digital e tradizionale). Ma anche in questo caso l’impatto è stato significativo. D’altronde, se sono abbonato a una piattaforma SVOD in cui esce un film (magari nella stessa data in cui arriva in versione digital – EST o TVOD, perché mai dovrei pagare per quel singolo titolo?

In questo senso, il caso di Avatar: La via dell’acqua sta sfidando le consuetudini che sono valse in Disney per questi tre anni. In effetti, il film, uscito da noi il 14 dicembre (quindi, quasi tre mesi ormai) non ha ancora una data di release su Disney+, mentre è stato annunciato che dal 28 marzo sarà disponibile in versione digital sulle piattaforme più importanti. Anche per quanto riguarda la versione fisica (dvd e bluray) al momento non ci sono informazioni in merito. Di solito, Disney faceva uscire in contemporanea i suoi film theatrical su Disney+ e in digital.

Per capire quanto Avatar 2 stia percorrendo una strada molto diversa dai film Disney di questi anni, vediamo la window tra il theatrical e l’arrivo su Disney+:

Ci sono i due casi estremi dei cartoni Encanto e Strange World, arrivati dopo solo in mese in piattaforma. Ma la finestra più ‘diffusa’ è quella di 48-49 giorni, ossia subito dopo la finestra dei 45 giorni theatrical che è diventata lo standard (anche se non frutto di accordi con gli esercenti) di questa major durante la pandemia. Per quanto riguarda i titoli Marvel (quelli insomma con cui è più logico confrontare Avatar 2) ci sono stati casi molto diversi. Un periodo, nella seconda parte del 2021, in cui si andava sopra i 70 giorni (Eternals e Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli). Poi con Doctor Strange nel multiverso della follia siamo scesi drasticamente ai 49 ‘standard’. Con Thor: Love & Thunder siamo saliti a 64, ma più che altro per far uscire il film l’8 settembre, il Disney Day. Infine, l’ultimo prodotto Marvel, Black Panther: Wakanda Forever, ha visto una window più lunga, 84 giorni. Nel caso di Avatar 2, visto che ormai diamo per scontato che non arriverà su Disney+ a marzo, siamo già ben oltre i 100 giorni di window.

A questo punto, la domanda fondamentale è: solo un discorso relativo ad Avatar 2 (e alla potenza contrattuale di James Cameron)? O la Disney sta rivedendo le proprie politiche di sfruttamento post-theatrical, magari anche per scelta del nuovo/storico amministratore delegato Bob Iger? La risposta definita la capiremo solo vedendo quello che succederà con i prossimi film, ma sinceramente temo che il caso di Avatar 2 faccia storia a sé e che già da Ant-Man and the Wasp: Quantumania si tornerà alle window tradizionali di questi tre anni, per cui Disney+ tornerà a ospitare i film rapidamente.

E quindi, torniamo al punto iniziale, ossia il fatto che, se vogliamo veramente seguire l’esempio della Francia, non dobbiamo più parlare (come capitato recentemente in certe discussioni sui mezzi di informazione) di un’unica window theatrical/qualsiasi altro sfruttamento, ma una vera e propria cronologia dei media, per rendere il più proficue possibile tutte le varie fasi della filiera. Inutile dire che l’esempio della Disney sarà cruciale per le scelte che l’industria farà in questo senso…

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.
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