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BTS: Una lezione per tutto il Mercato

Questo sabato è uscito nei cinema The Space l’evento BTS: Permission to Dance on Stage – Seoul. E ha fatto la Storia del Mercato, anche se non tutti se ne sono accorti…

Sabato BTS: Permission to Dance on Stage – Seoul ha incassato 403.613 euro, piazzandosi al secondo posto dietro The Batman. Ma non è questa la notizia interessante. D’altronde, la band sudcoreana da noi avevano incassato sostanzialmente la stessa cifra nel 2019 con un altro evento (anche se lo sfruttamento non si è limitato a un unico giorno, come invece è avvenuto con l’evento di sabato). In questo caso, però, l’evento era un’esclusiva The Space, il che significava averlo in un numero ridotto di cinema italiani (due a Roma, uno a Milano, tanto per dire). Ma neanche questa è la vera notizia. Potremmo anche riflettere su cosa intendiamo quando parliamo di film evento e magari ricordarci che non deve per forza essere un blockbuster americano da 200 milioni di dollari. Tuttavia, veniamo alla notizia che mi interessa maggiormente.

La cosa su cui riflettere (e molto) è il numero di spettatori, ossia 17.219. Il che significa che il prezzo medio pagato in tutta Italia è poco superiore ai 23 euro. Lo scrivo a lettere maiuscole, così ci capiamo meglio: VENTITRE EURO. In questo modo, BTS hanno fatto quel giorno più della metà dell’incasso di The Batman, con meno di un quinto delle presenze. In un mercato cinematografico italiano in cui tanti opinionisti sostengono che il prezzo normale del biglietto (6,82 di media nel 2021 in Italia) sia “caro” e gli spettatori (tutti gli spettatori, anche i milionari) non ce la fanno.

E’ una cretinata, ovviamente. La realtà è che tanti di quelli che si lamentano (e che magari si sono appena comprati l’iPhone 13 da 1.200 euro) in realtà stanno dicendo che tanto hanno alternative economiche all’andare al cinema (servizi Svod che magari passano gli stessi film dopo 30-60 giorni o magari pirateria pura e semplice). Ma quando c’è qualcosa che un certo pubblico vuole assolutamente, ecco, magicamente 23 euro non sono assolutamente un problema, così come non lo sono i 35 dollari che venivano chiesti negli Stati Uniti (d’altronde, andate a vedervi i prezzi per vederli dal vivo: siamo sopra i 200 dollari), dove il film ha incassato 6,8 milioni di dollari nella giornata di sabato.

Direi che siamo su un prezzo del biglietto come mai visto prima (se qualcuno ha altri esempi, mi faccia sapere). Lo stesso evento del 2019 citato sopra, BTS World Tour – Love Yourself in Seoul aveva sì ottenuto 406.544 euro, ma con 27.796 biglietti staccati, quindi 14,6 euro a biglietto, quindi circa 9 euro in meno di quest’ultimo concerto. Esperienza personale: quando lavoravo alla casa di distribuzione Microcinema, per l’opera lirica siamo arrivati a un massimo di 15 euro a biglietto (d’altronde, pubblico di nicchia e mediamente benestante, ci sta). Se vogliamo parlare di altri concerti, basti pensare che alcuni eventi legati a Vasco Rossi (come Vasco Modena Park o Vasco Non Stop Live 018+019) erano intorno ai 14 euro di biglietto medio.

A questo punto, vogliamo toglierci questa ipocrisia/senso di colpa (assolutamente fuori luogo) e dire che certi prodotti possono e devono costare di più, soprattutto per quanto riguarda i primi giorni? Mia proposta: i nuovi film Marvel almeno 10-12 euro nel primo weekend (e il nuovo Avengers, quando sarà, anche 15). Il nuovo Zalone? Almeno 10 euro nel primo fine settimana.

E, già che ci siamo, un biglietto più caro anche per il cinema d’essai, almeno nei quartieri più ricchi delle principali città come Roma, Milano, Torino e Firenze. E’ un pubblico che (generalmente parlando) può permettersi di pagare un po’ di più, magari 9-10 euro nei fine settimana e 8 nei feriali. In ogni caso, togliamoci questo senso di ‘vergogna’ e di imbarazzo quando si parla del prezzo del biglietto, che evidentemente parte dall’idea che la Cultura deve essere gratuita o comunque con un costo stracciato. Non è vero, non deve esserlo sempre e comunque. E soprattutto, in questo momento di difficoltà, non solo non c’è niente di male a far pagare di più chi ne ha la possibilità, ma è necessario farlo…

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.
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