Premium VOD: anche Scorsese in The Screening Room e le dichiarazioni di sostegno da Jackson a Howard

Continua a suscitare l’interesse dei media The Screening Room, la nuova start-up guidata dal fondatore di Napster, Sean Parker, che intende rivoluzionare l’attuale sistema delle finestre in base a cui viene scandita l’uscita dei film in sala e in home entertainment. Come  già illustrato nei giorni scorsi, l’obiettivo della piattaforma è  quello di rilanciare il premium VOD, cioè la possibilità di noleggiare in streaming i titoli cinematografici nel giorno stesso della loro uscita sul grande schermo, al costo ovviamente maggiorato di 50 dollari (che però non è molto se si pensa alle famiglie con bambini o a una serata tra amici). Le trattative per far accettare un simile modello di business agli esercenti sono ancora in corso, ma l’ultima indiscrezione trapelata su Deadline è che oltre a  Steven SpielbergJ.J. Abrams,Peter JacksonRon Howard e il produttore Brian Grazer, il nuovo servizio avrebbe tra gli investitori anche Martin Scorsese, finora strenuo difensore della pellicola, nonché i registi Taylor Hackford (Ufficiale e gentiluomo, L’Avvocato del Diavolo) e Frank Marshall, produttore fra gli altri di Jurassic World.

Insomma, ancora prima che le sale abbiano detto la loro, il mondo di Hollywood sembra stringersi intorno a questo nuovo modo di vedere il film, cioè un prodotto di intrattenimento che non ha più bisogno di un passaggio esclusivo nelle sale per costruire il proprio valore. A spiegarci il perché di questa netta virata è stato il regista de Il Signore degli Anelli, che circa cinque anni fa era invece in prima linea sul fronte di chi si opponeva a questo tipo di esperimento, tentato allora da Universal con la commedia Tower Heist:

“Nel 2011 a preoccuparmi era DirectTV [pay-tv satellitare su cui sarebbe dovuto comparire in noleggio il film dopo un paio di settimana dalla release cinematografica – ndr], perché credevo che il concetto avrebbe portato alla cannibalizzazione degli incassi delle sale, a svantaggio di tutta l’industria. Questa piattaforma però ha un approccio diverso rispetto a DirectTV e, insieme alle stringenti misure anti-pirateria, ha tutto il mio appoggio”

C’è da ricordare, infatti, che stando ai rumor il servizio di video on demand intende pagare alle sale una quota pari a quasi la metà del costo del noleggio del film:

“Screening Room amplierà il pubblico dei film, non sarà una semplice sostituzione tra sala e salotto. Non mette i distributori contro le sale ma anzi rispetta entrambe le parti, ed è strutturato per sostenere la salute a lungo termine di tutti e due gli anelli della filiera, garantendo così maggior sostenibilità all’intero settore”.

Ron Howard e Brian Grazer, invece, hanno diramato una nota congiunta di sostegno alla start-up di Parker:

“Ci sembra chiaro che Screening Room sia l’unica soluzione a vantaggio di tutti gli operatori della filiera: esercenti, studios e filmmaker. Il suo modello è equo, bilanciato e genera una significativa quantità di valore per l’intera industria che amiamo. Noi facciamo i film per il grande schermo e per chiunque li voglia vedere. Screening Room è l’unica piattaforma a dare questa possibilità”.

 

 

Fonte: Deadline

 

Davide Dellacasa: Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.

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