Billy Crystal sapeva che presentare la notte degli Oscar 2012 era una sfida: non solo perché si trattava della sostruzione quasi all’ultimo minuto del collega Eddie Murphy (che ha abbandonato dopo le dimissioni da produttore del regista Brett Ratner), ma anche perché è da un po’ che si parla di una crisi di popolarità degli Oscar. C’è chi accusa il carattere sempre più autoriale dei film in corsa per le statuette, a causa dell’assenza o della sottorappresentazione delle grandi saghe che sono quelle con i maggiori incassi al botteghino. Lo snobbato più celebre è stato senza dubbio Avatar, ma anche quest’anno sembra essere stata de tutto ignorata la potenza commerciale di Transformers 3 e dell’ultimo Harry Potter, per non parlare dell’Alba del Pianeta delle Scimmie con cui la Fox sperava di sdoganare la performance capture, e che invece non ha regalato ad Andy Serkis neppure l’ombra di una nomination.
Oltre al “box office avverso”, c’è stato poi lo scoop sulla composizione dei membri dell’Academy (l’articolo su Screenweek), che si sono rivelati per lo più bianchi, di sesso maschile e in una fascia d’età piuttosto avanzata che non corrisponde al target demografico dei blockbuster. Ecco così che all’attore comico non è rimasto che puntare sull’ironia e mettere le mani avanti sin dalla divertente clip introduttiva della cerimonia, dove si vede lui (in versione Moneyball – L’arte di vincere) a fare i conti con un board di organizzatori vetusti e sonnacchiosi, scena seguita da un incontro con la pop star Justin Bieber, pronta a concedere un paio di secondi del suo tempo per riconsegnare nelle mani di Crystal il target tra i 18 e i 24 anni.
C’è comunque da dire che lo show stavolta ce l’ha messa tutta per diventare “2.0” sul sito della premiazione campeggiano i tran dei topic più cinguettati su Twitter (al primo posto Angelina Jolie, seguita da The Artist e Meryl Streep), con tanto di focus sulla #bestdressed (l’Oscar virtuale del red carpet a Jessica Chastain). Pochi giorni prima della cerimonia, inoltre, era stata lanciata l’app gratuita per iPad (la descrizione dettagliata su Variety).
Fonte: Screenweek, The Wrap, Variety