Se il consumo di audiovisivo online è ormai da considerarsi un vero e proprio modello di fruizione non più trascurabile dai big dell’industria dei media, anche la produzione e la distribuzione di video realizzati direttamente per il web costituisce una fetta di grande importanza nel nuovo mercato dell’intrattenimento digitale. Ecco perché una decina di operatori di questo settore hanno deciso di dare vita a un’apposita associazione volta a interfacciarsi prima di tutto con i grandi hub internazionali, ma anche a sostenere le dinamiche commerciali di un comparto finora rimasto finora molto fluido rispetto, ad esempio, a quello della tv o di altri canali di comunicazione. Il nome del nuovo soggetto è GOVA – Global Online Video Association, e si tratta della prima organizzazione nonprofit nata in rappresentanza e a sostegno della crescita dell’industria dei contenuti digitali.
La creazione dell’ente è stata annunciata ieri alla conferenza inaugurale del Digital Entertainment World, a Los Angeles, e tra i suoi fondatori compaiono nove network multicanale come Big Frame, BroadbandTV, Collective Digital Studios, DECA, Discovery Digital Networks/Revision3, Fullscreen, Maker Studios, Magnet Media e MiTu Networks. Insieme queste compagnie realizzano circa 10 miliardi di views al mese e appare perciò abbasanza chiaro come tra le loro priorità ci sia quella di attirare più inserzionisti verso questo mercato emergente, nonché rendere più profittabile la vendita di spazi pubblicitari online. Come annunciato dalla stessa associazione, l’obiettivo iniziale di GOVA sarà creare consapevolezza e agevolare il rapporto tra inserzionisti, consumatori e partner dei creatori di contenuti quali YouTube, Amazon e Microsoft.
“I video online sono esplosi per utenti e investitori, sono un’opportunità potente a disposizione dei brand per raggiungere un nuovo pubblico – ha dichiarato a proposito Jason Krebs, responsabile vendite per Maker Studios – GOVA ci aiuterà a velocizzare la creazione di awareness presso i consumatori e ad accelerare l’adozione dei video da parte del marketing delle aziende”.
Fonte: Deadline