Il podcast di Cineguru: gli incassi, il successo de I Peccatori e le trimestrali di Netflix Cineguru Podcast by cineguru - Aprile 28, 2025Aprile 28, 20251 Nuovo episodio del Podcast di Cineguru: parliamo degli incassi degli ultimi due weekend, del successo de I Peccatori e delle trimestrali di Netflix Loading the Elevenlabs Text to Speech AudioNative Player...Nel nuovo episodio del Podcast di Cineguru, Davide Dellacasa e Andrea Francesco Berni tornano dopo una pausa commentando gli incassi degli ultimi due weekend negli Stati Uniti e in Italia. Se nel nostro paese tra festività e ponti il box-office è stato poco movimentato, negli USA il fenomeno I Peccatori merita un approfondimento anche per quanto riguarda le polemiche che hanno coinvolto la stampa di settore. Si parla poi del contratto di Ryan Coogler e di cosa significa questo successo per la Warner Bros. Nell’ultimo segmento si discutono i risultati trimestrali di Netflix, alla luce soprattutto dei commenti di Ted Sarandos sul ruolo di YouTube e del cinema nel “consumo di tempo libero” degli spettatori. Il video di Ryan Coogler citato nel podcast è questo. Ed ecco anche l’intera trascrizione del podcast: Questo testo è stato generato tramite un servizio di trascrizione. La versione attuale potrebbe non essere definitiva e potrebbe essere soggetta ad aggiornamenti Davide Dellacasa: Ciao Andrea, è un paio di settimane che non ci sentiamo e oggi ci vediamo, quindi insomma non vi preoccupate soprattutto per i futuri ospiti che mi chiedono sempre: ma dobbiamo venire in video? No, non dovete venire in video. È che oggi siamo in video. Abbiamo saltato la puntata di Pasqua che cadeva di Pasquetta e quindi insomma come da tradizione la facevamo di martedì o non la facevamo, in realtà ci sta che facciamo un po’ il punto oggi su queste due settimane, perché come abbiamo scritto questa mattina nell’articolo di commento al box office della settimana, può essere che questo periodo di ponti, feste lunghe, eccetera, un pochino, insomma, non abbia aiutato il box office, con questo secondo weekend un po’ tiepido, chiamiamolo così, e un po’ moscetto in Italia. E diciamo un’offerta che sì, continua a vedere infatti una tenace tenuta, come ha scritto Stefano stamattina, di Minecraft, anche perché i titoli dietro, nonostante ci sia qualche sorpresa e qualcosa che è andata forse meglio di quanto ci aspettassimo, insomma non è che potevano impensierire troppo il titolo in testa. Andrea Francesco Berni: Sì, poi bisogna vedere anche i prossimi giorni perché giovedì è il primo maggio, c’è una grandissima uscita, Thunderbolts, e lì bisogna vedere se sarà come le grandi uscite a cavallo tra aprile e maggio dei Marvel Studios, o se si comporterà in una maniera diversa. Tu sei quello con i figli che vanno a scuola o non vanno a scuola? Davide Dellacasa: Io sono quello con i figli che vanno a scuola, e ci sono stati alcuni dei figli e questa cosa ovviamente ha causato grande… come dire, astio tra di loro, alcuni dei figli che hanno avuto settimana intera di ponte, altri no, capito? Quindi questo trattamento. Oggi sono a scuola, oggi sono a scuola, uno ha delle incertezze addirittura se dovrà essere a scuola venerdì, perché non ha ponte, però sembra che lo abbiano i professori, non si capisce bene questa cosa scolastica come funziona. Sembra che loro debbano andare a scuola ma non ci sarà nessun professore a scuola, quindi insomma è un po’ strano. Tendenzialmente venerdì ci sarà ponte quindi? Tendenzialmente venerdì sì, in una scuola di uno dei miei figli sì c’è ponte, in altre due no, però settimana scorsa ad esempio due hanno avuto tutta la settimana praticamente di ponte e un altro poverino no, tristemente. Tutti questi ponti sicuramente comunque, questi periodi di vacanza prolungati eccetera, secondo me non tengono regolarmente l’attenzione sul film, quindi come dici te l’uscita pre-primo maggio di Thunderbolts è un’uscita sì prefestiva, in una delle date comunque che di solito promette bene e ottiene ottimi risultati, però è un periodo strano. Andrea Francesco Berni: Se pioverà magari la gente andrà di più al cinema, perché poi il punto è anche questo, che questi ponti Pasqua, 25 aprile, primo maggio, sono sempre a cavallo tra la stagione primaverile e un assaggio ogni tanto d’estate se fa caldo, soprattutto qua a Roma. Ma anche a Milano ieri faceva molto caldo, per cui non lo so perché, ma di solito io questa correlazione non l’ho mai capita: se ho caldo io al cinema ci vado volentieri perché c’è l’aria condizionata. Però vabbè, la maggior parte degli italiani invece tende ad andare a fare altro forse. Davide Dellacasa: Beh però le nostre estati degli ultimi anni sembrano un po’ contraddire anche questa cosa, non è necessariamente quello. Secondo me è proprio il fatto se si riesce a organizzare qualcosa di diverso o meno. Andrea Francesco Berni: Esatto, anche uscire. Davide Dellacasa: Mettiamola così. E quindi a spostare un po’ il baricentro della famiglia altrove, almeno per le famiglie o anche per, insomma, chi viaggia o con amici o nel fine settimana, insomma quello che è. Andrea Francesco Berni: Non è stato un weekend terribile, anzi comunque. Stiamo parlando di quasi 5 milioni di euro, è in calo rispetto all’anno scorso, meno 20% quasi, perché si erano incassati 6,2 milioni di euro. Io sto leggendo sul nostro meraviglioso Cineguru. E in testa è rimasto un film, Minecraft, meno di un milione di euro, 774 mila euro, ha superato gli 11 milioni complessivi, quindi è un ottimo risultato, 11,2 milioni. È il secondo miglior risultato per un film tratto da un videogioco. Tra l’altro torneremo a parlare di videogiochi anche col secondo film in classifica, e continua a tenere bene, nel senso bene per Minecraft, male per le nuove uscite, perché uno si aspetta magari che le nuove uscite dopo quattro settimane riescano a superare la prima posizione, cioè arrivare in prima posizione. Direi che Thunderbolts a questo punto prenderà il posto del film di Warner Bros. Andrea Francesco Berni: Al secondo posto c’è Until Dawn – Fino all’Alba, che è appunto la sorpresina italiana di questa settimana, perché ha fatto 646 mila euro in quattro giorni. È un film horror, è un film magari che non aveva queste ambizioni gigantesche, è tratto da un videogioco molto popolare, però anche lì appartiene a una nicchia, Until Dawn. Davide Dellacasa: Sì, molto popolare rispetto a Minecraft, rispetto a Super Mario no, però molto popolare tra i videogiocatori. Andrea Francesco Berni: Infatti io ci ho giocato e devo dire che non sono ancora riuscito ad andare a vedere il film, ci andrò domani sera. Ha fatto 646 mila euro, che ripeto è più o meno nelle nostre… io insomma mi ero sbilanciato nella nostra newsletter, avevo detto che secondo me avrebbe fatto mezzo milione, quindi è andato anche meglio. E si è piazzato al secondo posto, è andato meglio in Italia rispetto, in proporzione, agli Stati Uniti. E qui andrebbe capito un po’ cosa è successo: io penso che sia qualcosa di nuovo su un genere horror che magari non stava offrendo cose particolarmente invitanti nelle ultime settimane, credo. Davide Dellacasa: Ipotizzo, sì, mancava un horror. Perché poi ci arriviamo a Sinners e a questa definizione che un po’ mi sta stretta, sono d’accordo. Andrea Francesco Berni: Chiude il podio “30 notti con il mio ex”, quasi 390 mila euro, ha superato abbondantemente il milione. Davide Dellacasa: È uscito a fine settimana scorso, infatti non abbiamo avuto modo di commentare. Andrea Francesco Berni: Ah certo, è vero, sì. Davide Dellacasa: Insomma, come Sinners è uscito la settimana di Pasqua. Andrea Francesco Berni: E devo dire che il risultato è assolutamente apprezzabile, non è una commedia che ambiva a fare Perfetti Sconosciuti e rispetto ad altri film di Guido Chiesa è abbastanza in linea. Davide Dellacasa: Hai fatto questo cortocircuito con Perfetti Sconosciuti perché in realtà, anche questa è una cosa che non abbiamo avuto modo di commentare, ma “Follemente” settimana scorsa, subito dopo Pasqua, se non sbaglio proprio nel giorno di Pasquetta, ha superato il grande risultato di Perfetti Sconosciuti. Andrea Francesco Berni: Quindi adesso dovremmo dire “non è Follemente”. Davide Dellacasa: Non è Follemente, esatto, non è Follemente. Andrea Francesco Berni: Poi apre al quarto posto “The Accountant 2”, qui poi ne parleremo meglio magari commentando i dati americani, però “The Accountant 2” è un film che è il seguito di un film di dieci anni fa, e da noi ha incassato un po’ meno rispetto a quanto incassò nel suo primo weekend nel 2016, al contrario di quello che è successo in America. Però insomma, è un quarto posto, si diversifica la classifica. La top 5 si conclude con l’evento su Pink Floyd, anche questo in linea con quanto aveva incassato l’evento più recente sui Pink Floyd, con 341 mila euro. Andrea Francesco Berni: E veniamo ai Peccatori. Sesto posto, più o meno 300 mila euro. Questo è il suo secondo weekend. Allora, non è andato benissimo in Italia. Non ha fatto, diciamo, spettacoli come negli Stati Uniti. Il totale finora è 854 mila euro, però io vorrei far notare la tenuta ottima rispetto alla settimana scorsa, che forse potrebbe far mantenere anche nelle prossime settimane un buon risultato complessivo. Non è da blockbuster però è un film, no, da blockbuster è esatto. Davide Dellacasa: Perché poi si continua anche nel dare i numeri dei record di Sinners e poi arriviamo al box office americano, magari ci torniamo. Si continua a dire miglior risultato per un horror qui e assaggiù, è un horror, è una definizione che gli va un po’ stretta. Insomma, è uno di quei casi un po’ come “Nosferatu”, mi viene da dire, no? In cui “horror” è un ottimo argomento di vendita per provarlo a vendere a una generazione di pubblico, però è una definizione che gli va stretta. Andrea Francesco Berni: Twilight era un horror? Giusto per? Davide Dellacasa: Da certi punti di vista sulla CGI sì! Andrea Francesco Berni: Comunque, al settimo posto c’è “Queer” che ha incassato 260.000 euro e sfiora i 900.000 euro complessivi. Anche questo film è uscito nello stesso giorno dei Peccatori e lo ha leggermente superato nel risultato complessivo. Però ecco, magari ci si aspettava, o meglio, c’è chi si aspettava di più da questo film, perché era posizionato nello stesso periodo in cui uscì “Challengers”. È un film completamente diverso, molto più lungo, molto più complesso… cioè non complesso, molto più, insomma, molto diverso. È un film anche un po’ più difficile da vendere, secondo me. Davide Dellacasa: Sì, è che non ha avuto, mi pare, consensi unanimi, mettiamola così. Forse neanche “Challengers” li aveva avuti, ma qui ho visto molta più polemica. Andrea Francesco Berni: Sì, esatto. “Challengers” secondo me ebbe anche moltissimo passaparola, diventò un po’ un piccolo fenomeno l’anno scorso, soprattutto negli Stati Uniti. All’ottavo posto c’è “Una figlia”, altra nuova uscita di questo weekend con 247 mila euro, stiamo parlando di un dato praticamente identico al film precedente. È di Ivano De Matteo, che è “Mia”, e quindi insomma siamo in linea. Chiude la top ten “Moon il Panda” con 211.000 euro in totale di 682.000 euro e “L’Amore in Teoria” che debutta con 152.000 euro. Luca Lucini, insomma anche qui siamo più o meno in linea non con i suoi più grandi successi ma con i suoi film più recenti. Davide Dellacasa: Mi fa sorridere che Stefano nell’articolo menzioni il ritorno di “Conclave” non in top ten ma al sedicesimo posto, perché nei giorni immediatamente successivi a un’altra delle notizie che hanno caratterizzato questi giorni — ovviamente molto mediatica — ovvero la scomparsa di Papa Francesco e il funerale, via dicendo, qualcuno si domandava, non ricordo chi però, chissà se ora “Conclave” tornerà in classifica. E io ho preso un aereo il giorno dopo e praticamente tutti guardavano “Conclave” su quell’aereo. Mi ha fatto sorridere, tra virgolette. Andrea Francesco Berni: In America l’hanno lanciato su Prime Video proprio in quei giorni e c’era chi mi domandava: ma come mai non esce da noi? Ho detto: le finestre, perché da noi è uscito più tardi. Per cui è ancora al cinema, cioè è stato rimesso in qualche sala. Passerei a parlare degli Stati Uniti perché è molto interessante quello che è successo in queste due settimane e poi in realtà quello che è successo in questo weekend. Andrea Francesco Berni: Io provo questo piacere nello scrivere gli articoli del box office da sempre, quando vedo delle cose particolari, e al di là del successo dei Peccatori io ho apprezzato tantissimo che ci fossero quattro film sopra i 20 milioni di dollari. Perché una delle grandi difficoltà degli ultimi tempi post-covid — quindi degli ultimi anni — è stata vedere diversificare proprio, distribuirsi meglio, gli incassi lungo la classifica. Davide Dellacasa: Diciamo che in questo caso non è solo un tema di vedere 4 film sopra i 20 milioni, perché alle volte uno dice: 20 milioni sono pochi. È che dopo settimane se non mesi di un inizio d’anno in cui il mercato americano era depresso, è un altro weekend molto positivo. Andrea Francesco Berni: Sì, poi sono anche film che non… cioè io mi metto sempre lì a fare il ragionamento su anche il budget o le ambizioni. Perché un film che è costato 200 milioni, se fa 20 milioni è un problema. Un film che ne è costati 80, se debutta con 25 e ha un buon lancio magari anche internazionale, può essere un bel risultato. Ma a prescindere da tutto questo è bello vedere che escono un buon numero di film. E non mi ricordo dove ho letto, ma un commento relativo proprio a questo fatto: il problema non è che la gente non va al cinema, il problema è che i distributori non credono nel cinema. E quello che è successo nel mese di aprile, dopo un gennaio, febbraio, marzo abbastanza da dimenticare, è stato che sono usciti tanti film, tanti film magari anche interessanti con una buona campagna marketing. Andrea Francesco Berni: Al primo posto c’è “I Peccatori” con 45 milioni di dollari. Aveva debutatto la settimana scorsa con si diceva 45, poi furono 48 milioni, un dato pazzesco, ma è ancora più pazzesco questa tenuta del meno 6%. Cioè il -6% weekend su weekend è… non dico senza precedenti, ma siamo veramente a film tipo “Il Fuggitivo”, cose così. È andato anche meglio di “Get Out” che fu un totale fenomeno pre-covid ed è già a 122 milioni di dollari negli Stati Uniti, 160 milioni in tutto il mondo. E qui direi che possiamo commentare ufficialmente, cioè iniziare a fare questo ragionamento su che cos’è questo film, no? Davide Dellacasa: Ma appunto è molto di più di un horror, sicuramente. È un film come, insomma, hanno detto e ripetuto in questi giorni, è stata una settimana tra Pasqua e questo weekend di conferma di un ottimo risultato di questo titolo, di polemiche un po’ negli Stati Uniti, perché in parte Warner è stata, tra virgolette, attaccata. Insomma, mi sembrava anche lì di assistere a una puntata di “The Studio”, no? Sì, in cui non solo qualcuno ha ucciso la pellicola per sempre, ma qualcuno aveva ucciso Hollywood per sempre, concedendo a Ryan Coogler delle condizioni mai viste, cioè che dopo 25 anni torna proprietario di tutti i diritti di sfruttamento del suo film e che prende, se non sbaglio, il 5 o il 6% di first dollar. Andrea Francesco Berni: In realtà, non è assolutamente la prima volta che ci sono accordi di questo tipo. Davide Dellacasa: Esatto, mi sembra che, insomma, approfondendo l’argomento, non sia una novità. Come ha detto anche Coogler stesso, non è assolutamente la prima volta che si vedono accordi di questo genere. Quindi polemiche un po’ così. Poi l’altro tema è che sì, è un film completamente originale. Andrea Francesco Berni: E ci sta, insomma. Non lo so, sì vabbè, adesso siamo alla polemica, non alla polemica, ma alla reazione opposta. Cioè tutti stanno dicendo “ah, Sinners ha salvato il cinema”. Non è così. Anzi, siamo felici di vedere una classifica in cui ci sono dei sequel, dei film originali, dei film originali ma che appartengono a un franchise. Per cui è questo che fa bene al cinema, cioè la diversificazione. Un dettaglio secondo me importante è quello che ha detto lo stesso Ryan Coogler commentando il suo contratto, che fra l’altro complimenti alla trasparenza, perché è raro che un regista si metta a parlare così apertamente, anzi è veramente apprezzabile questa cosa. Però lui ha ricordato che quando ha firmato questo contratto, la Warner Bros arrivava dall’uscita di scena di Jason Kylar, un problema gigantesco di PR e di rapporto con i talent e le agenzie di talent proprio per il famoso “Project Popcorn”, che sostanzialmente equiparava la finestra di uscita in digitale a quella cinematografica e ha fatto, non so, un po’ di danni. Andrea Francesco Berni: Soprattutto a livello di PR, penso. Anche a livello di box office e di rapporti interni. Il punto è che quando sono arrivati Pam Abdy e Michael De Luca hanno dovuto stringere assolutamente degli accordi con dei talent importanti che facessero film ambiziosi, eccetera. E hanno anche dato via libera, tra l’altro, a un altro film: il film di Minecraft. E quindi lo stesso Coogler ha detto: io ho firmato questo contratto perché ho approfittato, loro volevano lavorare con me, io volevo lavorare con loro a queste condizioni. So che non proporrò lo stesso contratto adesso, perché è cambiato lo scenario. Oddio, in realtà non lo so, perché adesso con questi risultati… è il regista di maggior successo sotto i 40 anni negli Stati Uniti al momento. Andrea Francesco Berni: Quindi bravo lui e brava Warner. Hanno fatto un bellissimo contenuto con tutte le pellicole, l’hai visto su YouTube? Poi magari lo mettiamo nei link del post. È anche l’unico film che esce quest’anno girato in pellicola IMAX 70mm. Quindi non solo ha salvato il box office, ma ha anche salvato la pellicola. Andrea Francesco Berni: E adesso vediamo, perché sicuramente ha salvato il box office di questo periodo. E anche lì, io amo questi momenti di totale ribaltamento del risultato: un mese fa si parlava di due dirigenti Warner che rischiavano il posto. In un mese hanno letteralmente cambiato la loro sorte. Su Zaslav invece non saprei, perché l’unico commento che arriva è quanto guadagna lui. Andrea Francesco Berni: Tornando alla classifica americana, al secondo posto c’è “Star Wars Episodio 3”, c’è stata la Star Wars Celebration durante il weekend di Pasqua, e questa riedizione ha incassato 25 milioni di dollari, 45 in tutto il mondo. Una cifra pazzesca che ha permesso al film di superare i 900 milioni nella classifica storica globale (non aggiustata per l’inflazione). Anche lì, è un ottimo risultato che mostra come la gente al cinema ci va volentieri, quando c’è qualcosa che vuole vedere. Andrea Francesco Berni: Poi abbiamo al terzo posto “Kung Fu Panda 4”, che è ormai diventato il maggiore incasso della saga animata negli Stati Uniti, con altri 23 milioni questo weekend, che portano il totale a 176 milioni. Anche a livello globale il film sta andando molto bene, siamo a quasi 500 milioni di dollari worldwide. Quindi insomma, DreamWorks che si prende una bella rivincita dopo un periodo difficile. Davide Dellacasa: Sì, direi che quest’anno sono riusciti a tornare in carreggiata, no? Anche con “Il Gatto con gli Stivali 2”, e adesso con “Kung Fu Panda 4”, direi che sono decisamente più forti rispetto a due o tre anni fa. Andrea Francesco Berni: Sì, assolutamente. Quarto posto “Ghostbusters: Frozen Empire”, anche questo film ha tenuto abbastanza bene rispetto al weekend di esordio. Ha fatto 20 milioni questo weekend ed è arrivato a un totale di 88 milioni negli Stati Uniti. Insomma, qui il discorso è che il pubblico c’è, semplicemente bisogna offrire dei prodotti che generino interesse. Davide Dellacasa: Esatto, e anche su Ghostbusters possiamo dire che tutto sommato era una scommessa: riprendere ancora una volta il franchise dopo Afterlife non era scontato. Hanno tenuto una linea familiare che ha funzionato abbastanza, anche se non ai livelli dei più grandi successi. Andrea Francesco Berni: Poi magari nel post approfondiamo anche come stanno andando i film internazionali. Comunque sì, la linea è quella: prodotti diversi, offerta variegata, il pubblico risponde. Davide Dellacasa: Sì, insomma, il pubblico non si è disaffezionato al cinema. Il problema era l’offerta. Andrea Francesco Berni: Esatto, e ora che cominciano ad esserci titoli nuovi, interessanti e vari, si comincia a vedere una ripresa concreta anche nei numeri. Davide Dellacasa: Bene, direi che per oggi possiamo chiudere qui. Oggi siamo stati anche più sintetici del solito. Andrea Francesco Berni: Esatto, ci vediamo la prossima settimana. Buon primo maggio a tutti e andate al cinema, possibilmente. Davide Dellacasa: Buona settimana a tutti!