Il Podcast di Cineguru: il weekend cinematografico e i dati della trimestrale di Netflix Cineguru Podcast by cineguru - Gennaio 27, 20250 Dal weekend cinematografico appena concluso ai dati della trimestrale di Netflix: tutto questo nel nuovo episodio del podcast di Cineguru. Loading the Elevenlabs Text to Speech AudioNative Player...Nel nuovo episodio del Podcast di Cineguru, Davide Dellacasa e Robert Bernocchi parlano del weekend cinematografico appena trascorso, che ha visto sul podio 10 giorni con i suoi, Io sono la fine del mondo e A Complete Unknown. Non manca uno sguardo ai dati della trimestrale di Netflix, che ha superato ogni aspettativa. Ma quali scenari si prospettano per il 2025? Potete ascoltare il Podcast di Cineguru nei seguenti player. Potete ascoltare il podcast anche ai seguenti link: Spotify Ed ecco anche l’intera trascrizione del podcast: Questa trascrizione è stata generata tramite un servizio di trascrizione. La versione attuale potrebbe non essere definitiva e potrebbe essere soggetta ad aggiornamenti Davide Dellacasa Buongiorno, buongiorno Robert, come stai? Robert Bernocchi Buongiorno, tutto bene e tu? Davide Dellacasa Bene. Allora, dobbiamo registrare il primo weekend leggermente in calo rispetto al 2024. È stato un bel inizio di stagione, direi. Adesso, questo fine settimana, sono arrivati i nuovi titoli, ma un anno fa ne arrivavano tre, e ne arrivavano anche tre che poi, insomma, con Povere creature, uno in particolare che avrebbe proseguito molto bene, ma non che gli altri siano stati da meno, ma ci torniamo da un attimo. In testa abbiamo 10 giorni con i suoi, seguito da quello che possiamo definire uno dei protagonisti di questo avvio d’anno, insieme a Diamanti, il film di Angelo Duro. Al terzo posto troviamo A Complete Unknown, che ha esordito e chiuso il podio. Robert Bernocchi Beh, in realtà sono ovviamente positivi, nel senso che i film hanno funzionato. Il problema, però, è che magari non sono usciti tutti i film forti che avremmo voluto. Giustamente segnalavi i film dell’anno scorso: Povere creature che se la giocava ad alti livelli con I soliti idioti, e poi il terzo posto di Tutti tranne te, che sarebbe cresciuto molto nelle settimane successive o comunque avrebbe mantenuto un ottimo livello per parecchio tempo. Tutti e tre, insomma, garantivano incassi notevoli. In questo caso, invece, abbiamo avuto il cinema italiano che ha sostenuto tutto gennaio, e speriamo che arrivi anche un contributo importante dal cinema americano. Non solo da Captain America – quello lo diamo per scontato, essendo comunque un film Marvel importante – ma certamente sarebbe servito qualche altro prodotto americano di rilievo. Questo weekend abbiamo avuto anche il biopic su Bob Dylan, che è partito bene. Ha chiuso al 9° posto e, al di là del risultato già positivo, credo che possa avere un buon moltiplicatore grazie anche agli Oscar. Proprio grazie agli Oscar, inoltre, è cresciuto Emilia Perez, che è andato addirittura meglio dello scorso weekend. In tutto questo hai citato Diamanti, e hai fatto bene: ieri ha superato i 15 milioni e a questo punto punta magari ai 16. Se ci arriva, ci arriva di poco, oppure li supera di poco. È stato senza dubbio il grande fenomeno italiano tra il 2024 e il 2025. Sarà ovviamente difficile batterlo, ma speriamo che qualche altro prodotto italiano riesca a fare altrettanto. Torniamo, quindi, a un punto che diciamo spesso: i film funzionano, ma il mercato un po’ meno. Speriamo in febbraio. Davide Dellacasa Sì, speriamo in febbraio, perché, al di là di Complete Unknown, i titoli forti americani che sono ancora in top ten sono tutti film delle feste. C’è Sonic, che ha raggiunto l’ottimo risultato di 8 milioni e 3, c’è Mufasa, che è ormai quasi a 22 milioni, e Nosferatu, che ha superato i 5 milioni. Tuttavia, stiamo parlando di titoli usciti prima di Natale o, al massimo, il primo gennaio. Non c’è molto altro, quindi. Insomma, questo mese è stato sostenuto principalmente dal cinema italiano, almeno per i grandi numeri. Certo, anche un risultato come quello di Nosferatu è notevole, ma è mancato il contributo di un cinema americano forte. L’abbiamo già detto, però nonostante questa mancanza il mese, fino a questo weekend, è andato comunque bene. Con febbraio, e con l’arrivo di Captain America, possiamo sperare in una spinta ulteriore. Tra l’altro, proprio questa mattina il protagonista era a Roma: è un film su cui, come hai detto, puntiamo molto. Nel bene o nel male, sarà interessante vedere come andrà, soprattutto considerando che si tratta di uno dei due personaggi cardine di quello che è stato l’universo Marvel negli ultimi anni, che torna finalmente al cinema. Robert Bernocchi Sì, assolutamente. Confermerà secondo me che comunque la Marvel ha ancora molto molto molto da dire e da dare al botteghino. Ma io volevo segnalare anche ecco forse in queste settimane ci li siamo un po’ ascoltati perché avevano un andamento magari regolare ma non esplosivo. Abbiamo Conclave che ormai è arrivato praticamente a 5 milioni e mezzo e Maria che ha superato i 3 milioni che erano entrambi diciamo obiettivi non assolutamente scontati. e quindi hanno fornito anche questi titoli, hanno fornito alle feste un contributo significativo e non era ovvio. Davide Dellacasa Senti, solterei quasi in volo, mi viene da dire, il box office americano. Robert Bernocchi Sì, anche perché quello è veramente drammatico. Davide Dellacasa Esatto, quello è veramente drammatico perché se i film americani mancano a noi, pensa quanto mancano a loro. Robert Bernocchi Che non hanno Angelo Duro. Davide Dellacasa Non hanno Angelo Duro, esatto. Al primo posto ha esordito Flight Risk. Non so bene che cos’è, ma dal titolo più o meno si capisce. Al di là di questo, non ci sono particolari cose da segnalare, perché gli sono bastati – cos’è? – 11-12 milioni per essere primi. Guardando oltreoceano, come avevamo ricordato la settimana scorsa, è iniziato il periodo delle trimestrali. La prima è stata quella di Netflix. Vediamo se riesco a non annodarmi nel discorso tra “prima” e “ultima volta”. Dunque, questa è l’ultima volta che dovrebbero dichiarare i risultati sul numero degli abbonati. E l’hanno scelta bene come occasione finale per comunicarli, perché – come hanno detto – in futuro renderanno pubblico questo dato solo in presenza di numeri davvero eclatanti. E questo, effettivamente, è uno di quei casi: ha Robert Bernocchi Sì, esatto. È un record per Netflix. Ovviamente è anche un po’ difficile capire esattamente da dove arrivino questi numeri. Netflix ha dichiarato che più della metà dei nuovi abbonati provengono dalla versione con pubblicità, e questo è un dato importante e significativo, considerando che è un tema su cui puntano molto. Tuttavia, non forniscono dati precisi sugli abbonati con pubblicità: parlano più che altro di utenti attivi, una metrica che in realtà non utilizzano più regolarmente, rendendo difficile confrontare questi numeri con quelli degli abbonamenti effettivi. Il dato, comunque, rimane particolarmente significativo. È interessante notare anche come sia stato distribuito molto bene tra le quattro regioni mondiali che Netflix comunica abitualmente. Questo significa che non è soltanto l’effetto delle partite NFL – che ci aspettiamo funzionino particolarmente bene negli Stati Uniti – né solo l’effetto dell’incontro Tyson-Paul, che magari ha una platea più globale ma incide comunque molto negli Stati Uniti. Guardando al futuro, la vera sfida per Netflix sarà vedere se, l’anno prossimo, le loro ambiziose previsioni su ricavi, profitti e margini operativi verranno soddisfatte. Una volta che non comunicheranno più il numero degli abbonati, sarà chiaro che questi saranno i parametri principali con cui verrà giudicata la loro crescita. Davide Dellacasa Sì, insomma, questi parametri sono più ordinari, mettiamola così, perché sono quelli con cui si confrontano tutti gli altri operatori di mercato. Però, come abbiamo detto altre volte, questo passaggio segna, se vuoi, una fase di maturità per il mondo dello streaming, con Netflix in testa. In realtà, chiamare Netflix una startup ci ha sempre fatto sorridere, o comunque ci ha fatto sorridere negli ultimi anni. Ma sicuramente segna il passaggio a una fase più matura. Hanno scelto bene il momento per fare questa mossa, ora. Se non lo comunicano più per un po’, resteremo sempre con il dato dei 300 milioni di abbonati, almeno finché non ci forniranno qualche aggiornamento. È un numero che, qualche anno fa, gli analisti non si aspettavano, parlando di un potenziale del mercato che faceva un po’ sorridere, dato che quei numeri sembravano davvero troppo alti e, alla fine, si sono dimostrati irraggiungibili. Comunque, bene per Netflix. Continuano ad andare bene e a fare un buon lavoro, al di là delle discussioni sui contenuti e via dicendo. Robert Bernocchi Sì, a proposito di contenuti, si è parlato molto dell’uscita in IMAX di Narnia, come se fosse una grande novità, quando mi sembra, come già successo in passato, semplicemente una tattica di promozione. Ben fatta, certo, perché fa parlare di sé a costo praticamente zero. Però, insomma, non mi aspetterei grandi evoluzioni sul fronte teatrical. Davide Dellacasa Sì, in questo senso mi sembra che possiamo tranquillamente dire che, in questa fase di maturità, altre piattaforme e le major stiano tornando a un rapporto più tradizionale con il mercato teatrale. Nel senso che, o i film escono realmente al cinema e poi hanno, questo sì, tutti ormai, delle finestre accorciate prima di arrivare in vendita o in video on demand, quindi in modalità premium in qualche modo, oppure nel caso di Netflix, che resta un operatore di streaming puro, fanno queste operazioni ma a scopo promozionale. Come dici tu, alla fine, l’unica cosa che gli interessa è ottenere visibilità pubblicitaria e promozionale. Robert Bernocchi Sì, così come accade con alcuni diritti sportivi che acquistano, come le partite dell’NFL a Natale, non dobbiamo per forza pensare che questo implichi accordi quadro molto costosi per i prossimi anni. La ragione è semplice: tutte le grandi leghe, come il baseball, il basket e il football americano, hanno già impegni a lungo termine, quindi anche volendo non c’è molto altro da comprare, se non appunto due partite a Natale. Su questo fronte, comunque, possono comunque fare operazioni su leghe minori. Per esempio, il wrestling è sicuramente un’operazione che può funzionare bene e che Netflix porterà avanti per anni. Un’altra buona idea potrebbe essere quella dei campionati di calcio mondiali femminili, un modo per ampliare il mercato di questo sport. Ma, insomma, non aspettiamoci a breve accordi con NFL o NBA, perché semplicemente non è possibile. Davide Dellacasa Non è possibile l’esplosione del costo dei diritti, come abbiamo già discusso in generale. Mi sembra che, su questo tema come su altri, come le serie o comunque i contenuti radio e video, si stia andando in una direzione in cui c’è un uso molto più tattico di questo genere di operazioni. Robert Bernocchi Sì, e come abbiamo visto anche dal numero di abbonati di questo ultimo trimestre, le operazioni tattiche possono funzionare anche molto bene. Davide Dellacasa Funzionano anche bene. E va bene, dai, questa settimana è un’altra settimana di trimestrali. Insomma, siamo entrati in un periodo in cui ne arrivano molte altre. Ci aggiorniamo la settimana prossima. Robert Bernocchi Buona settimana a tutti.