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Il Podcast di Cineguru: il bilancio del 2024 e le aspettative per il 2025. Ospite Luigi Lonigro

Il risultato del 2024, le prospettive per il 2025 e le sfide del settore. Luigi Lonigro ospite del nuovo episodio del Podcast di Cineguru.

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Nel nuovo episodio del Podcast di Cineguru, Luigi Lonigro, Presidente dell’Unione Editori e Distributori Cinematografici di Anica e Direttore di 01 Distribution, parla con Davide Dellacasa e Robert Bernocchi dell’andamento del botteghino nel 2024, analizzando sia i film stranieri sia quelli italiani.

Dopo le numerose presentazioni alle Giornate Professionali di Cinema di Sorrento, quali risultati possiamo aspettarci per il 2025?

Il dialogo include anche un’analisi del listino di 01 Distribution per la prossima stagione e una riflessione sulle principali sfide da affrontare nel 2025, tra cui le dinamiche tra associazioni (distributori, produttori, esercenti) e istituzioni.

Potete ascoltare il Podcast di Cineguru nei seguenti player.

Potete ascoltare il podcast anche ai seguenti link:

Ed ecco anche l’intera trascrizione del podcast:

Questa trascrizione è stata generata tramite un servizio di trascrizione. La versione attuale potrebbe non essere definitiva e potrebbe essere soggetta ad aggiornamenti

Davide Dellacasa

Buongiorno, buongiorno a tutti. Questa settimana abbiamo saltato la puntata di lunedì, ma torniamo con una puntata speciale con un ospite. Intanto saluto Robert. Ciao Robert.

Robert Bernocchi

Ciao Davide, come va?

Davide Dellacasa

Bene, grazie. E poi saluto l’ospite della settimana, appunto, che è Luigi Lonigro. Ciao Luigi.

Luigi Lonigro

Ciao Davide, ciao Robert.

Robert Bernocchi

Ciao Luigi.

Davide Dellacasa

Allora, faccio giusto la presentazione istituzionale, anche se non so chi non ti conosce tra i nostri ascoltatori. Luigi è Presidente dell’Unione Editori e Distributori Cinematografici Anica e Direttore di 01 Distribution. Insomma, Luigi, sei un ospite abbastanza assiduo nel nostro podcast, torni regolarmente, torni spesso per fare il punto con noi un po’ della stagione. Anche questa volta ti chiederemo alcune cose nella tua veste di Presidente dell’Unione e altre nella tua veste di Direttore di 01 Distribution. E niente, lascio a Robert il piacere della tua prima domanda.

Luigi Lonigro

Sono un vostro assiduo ascoltatore, pertanto sono anche onorato di poter ogni tanto chiacchierare con voi in prima persona. Sono pronto, avanti Robert.

Robert Bernocchi

Grazie. Diciamo che, in veste di Presidente in Anica, ti chiederemo sicuramente un bilancio su come è andato il 2024 al botteghino, sia per i film stranieri che per quelli italiani. Ovviamente, considerando le tante presentazioni alle Giornate Professionali di Sorrento, secondo te cosa dobbiamo aspettarci per il prossimo anno a livello di dati?

Luigi Lonigro

Allora, parlando di quello che ormai si può definire passato, visto che il 2024 si concluderà tra un paio di settimane, possiamo dire che i risultati raggiunti fino ad oggi sono sicuramente superiori a quelle che erano le aspettative del segmento teatrical italiano. Inoltre, si sono dimostrati quasi del tutto in controtendenza rispetto ai territori europei di anni comparabili, fatta eccezione per la Francia.

Chiuderemo molto probabilmente sugli stessi numeri del 2023, un risultato che considero strepitoso, soprattutto alla luce della situazione di appena tre mesi fa. Va poi considerato che quest’anno non abbiamo avuto un film come quello di Paola Cortellesi, capace di incassare 35 milioni di euro (se non di più). Pertanto, anche un calo del 2-3% sarebbe da considerarsi un risultato positivo, in un contesto in cui Spagna, Germania e perfino il Regno Unito stanno registrando numeri negativi rispetto al 2023.

Perché sta succedendo questo? A livello internazionale, i territori senza una forte produzione nazionale stanno soffrendo particolarmente. Questo perché quest’anno la produzione americana, inclusi i blockbuster, non è stata all’altezza del 2023 e ancora meno del 2019, quando i numeri erano decisamente più forti.

Un dato molto interessante per il nostro mercato è che i biglietti venduti per il cinema italiano nel 2024 sono perfettamente sovrapponibili a quelli del 2019. Nel 2019, con 100 milioni di biglietti venduti complessivi, il cinema italiano aveva una quota analoga a quella attuale. Quest’anno chiuderemo intorno ai 70 milioni di biglietti complessivi: la differenza, quindi, è interamente imputabile al cinema internazionale, che è molto più debole rispetto al 2019. Rispetto al 2023, invece, siamo sostanzialmente alla pari.

Ecco perché i territori europei con una scarsa quota di cinema nazionale, e che dipendono quasi esclusivamente dal prodotto internazionale, stanno soffrendo di più. Invece, l’Italia e la Francia, che vantano le quote di mercato più alte per il cinema nazionale, sono i Paesi che se la stanno cavando meglio.

Possiamo essere soddisfatti, soprattutto perché i numeri del cinema italiano quest’anno non derivano da un unico titolo di punta, ma da una varietà di produzioni. Certo, il successo di C’è ancora domani di Paola Cortellesi è straordinario: per la prima volta nella storia del cinema italiano, lo stesso film ha vinto il Biglietto d’Oro per due anni consecutivi, senza essere un sequel. Tuttavia, il dato incoraggiante per l’industria è che i risultati non dipendono esclusivamente da un singolo titolo di grande successo.

A livello industriale, penso che possiamo essere soddisfatti. Continuo a ripetere che la solidità di un’industria si misura dalla forza della produzione nazionale, perché la produzione internazionale è, più o meno, la stessa in tutto il mondo. I blockbuster funzionano ovunque, con alcune variazioni legate alle tipologie di prodotto. Sappiamo bene, ad esempio, come certi film funzionano in Asia rispetto all’Europa, ma alla fine i numeri complessivi tendono a equilibrarsi.

Pertanto, siamo contenti. Personalmente, sono molto felice: credo che la produzione italiana abbia fatto un passo avanti importantissimo. Alla luce di quanto visto a Sorrento, credo che anche il 2025 sarà caratterizzato da una fortissima produzione nazionale di alto livello. Sono ottimista per il prossimo anno, sperando che anche il cinema americano, dopo scioperi e difficoltà varie, possa tornare ai suoi numeri tradizionali. Una forte produzione internazionale, unita a una solidissima produzione nazionale, potrebbe avvicinarci nuovamente ai famosi 100 milioni di biglietti venduti del 2019, magari anche senza un Zalone.

Davide Dellacasa

Senti, allora, a questo punto, dopo questo sguardo ad ampio spettro e questo messaggio positivo sul prossimo anno, ti ringrazio anche per l’analisi sul 2024. Ad esempio, il dato sui biglietti venduti del cinema italiano mi era sfuggito, anche se probabilmente non è sfuggito a Robert, che sui numeri è sempre più attento di me.

Luigi Lonigro

Temo che a Robert non sia sfuggito.

Robert Bernocchi

Hai fatto bene a ribadirlo, perché è davvero un risultato importante. Come hai giustamente detto, è una cosa avere un’annata con un film da 36 milioni e un’altra avere un’annata senza un titolo così forte. Questo, secondo me, indica anche un’industria più solida, perché un caso come quello di C’è ancora domani non è facilmente replicabile. Invece, questa varietà di titoli di successo rappresenta un segnale di salute per il settore.

Davide Dellacasa

Sì, è sicuramente positivo, e forse ci sta anche la battuta su Zalone, no? Come hai detto tu alla fine del tuo intervento. Senti, guardando a questo punto al listino di 01 per la prossima stagione, che abbiamo visto a Sorrento, ti andrebbe di raccontarci qualcosa di più?

Luigi Lonigro

Come avrete notato, nel nostro listino per il 2025 ci sono 4-5 titoli internazionali molto importanti, ma la parte principale è dominata dalla cinematografia italiana. Abbiamo il piacere di avere all’interno del listino film enormi come L’Abbaglio di Roberto Andò, sorprendenti, divertentissimi, spiazzanti e modernissimi come Follemente di Paolo Genovese, e poi film dei grandi autori italiani, come Mario Martone e Pupi Avati. Insomma, un listino molto solido, dove il cinema internazionale ha un posto importante grazie a una selezione molto accurata.

Tra i titoli internazionali, avremo Maria di Pablo Larraín con Angelina Jolie su Maria Callas, che uscirà il primo gennaio. Poi, il 5 giugno, in day-and-date con il resto del mondo, arriverà Ballerina, uno spin-off di John Wick con Ana de Armas. Per le feste di Pasqua, avremo anche un importante film d’animazione francese, Moon le Panda, realizzato dagli autori di Mia e il Leone Bianco.

Quindi, un listino ben articolato. Abbiamo cercato di sezionare i film in modo intelligente, in modo da lasciare il giusto spazio tra quelli che vanno a lavorare sullo stesso target, creando un “puzzle” che dovrebbe permettere a tutti i segmenti di pubblico di trovare, con costanza settimanale, un prodotto importante e, magari, di nuova uscita, che soddisfi i loro gusti. Ci stiamo provando, continuiamo a provarci.

Io penso che, nonostante quello che alcuni raccontano, dire che escono 12 film alla settimana senza considerare che 3 sono film, 5 sono eventi e 3 sono uscite tecniche, è un’analisi superficiale. Noi, invece, siamo addetti ai lavori veri e sappiamo che, alla fine, il piazzamento e la cadenza delle uscite sono migliorati rispetto al passato. Come mi piace sempre dire, siamo ancora forse a metà del nostro percorso di ottimizzazione, dobbiamo continuare a lavorare, tutti insieme.

Penso che, mai come in questo momento, il segmento teatrical di esercenti e distributori sia stato così unito. Abbiamo abbattuto definitivamente tutti i famosi “buretti” e spartiacque che dividevano corporazioni e interessi di microfiliere e segmenti, lavorando per il bene comune, ovvero la crescita del mercato. Magari correndo il rischio di perdere ognuno un pezzettino, ma nella speranza che il risultato finale possa essere più grande e importante per tutti, soprattutto in ottica di pianificazione a medio-lungo termine.

Robert Bernocchi

Riprendo una cosa che hai detto su cui sono molto d’accordo, ovvero il fatto che mi sembra ci sia una maggiore responsabilità da parte di tutti nel pianificare, nel mettere i film nelle date giuste. Parlando soprattutto di questo Natale, mi sembra un periodo molto equilibrato, a differenza di altri anni, in cui magari uscivano tanti film italiani, alcuni dei quali forse non troppo legati al Natale, e con qualche “vittima” che rimaneva sul campo. Non so cosa ne pensi, ma credo che questo Natale dimostri una grande responsabilità da parte dei distributori.

Luigi Lonigro

La presenza di due commedie e di un film che possiamo definire d’autore, come Ferzan, anche se è un autore che punta decisamente a box office importanti, rappresenta già una diversificazione rispetto agli anni in cui uscivano 4 o 5 commedie italiane. Quegli anni sono stati caratterizzati da una follia collettiva che ha danneggiato tutti, ma che ha anche permesso a una certa fascia di pubblico di trovare un film italiano giusto durante le festività. Pertanto, la scelta di Vision mi sembra molto azzeccata. Credo che anche l’arrivo di Maria il primo gennaio possa portare a un’offerta variegata che soddisfi un pubblico più colto, magari in città, mentre il pubblico del multiplex troverà soddisfazione nelle commedie italiane e nei blockbuster americani.

Anche l’offerta di Eagle con Here credo che vada nella stessa direzione, cercando di accontentare diversi segmenti, così come Maria. È un Natale che mi piace, equilibrato, e che può accontentare un po’ tutti. Quello a cui dobbiamo sempre puntare è l’aumento delle frequenze: far sì che la gente vada più volte al cinema. Per ottenere questo, è necessaria una giusta alternanza di film che attraggano gli spettatori. Ogni film bello, infatti, porta lo spettatore a tornare in sala con maggiore fiducia, e questo crea un movimento positivo che ha caratterizzato le grandi annate del nostro cinema.

Rispetto al passato, oggi tutto ciò che accade è più pensato e meno casuale. Lo possiamo dire senza timore di offendere nessuno, visto che anch’io faccio questo lavoro da più di 25 anni. Pertanto, faccio parte anch’io di quel passato. Non mi sento offeso nel ribadire che il mondo della distribuzione è diventato molto più attento, moderno ed equilibrato. Nonostante la nascita di tante nuove e importanti società di distribuzione, riusciamo comunque a mantenere gli spazi giusti per tutti i prodotti. Speriamo di poter continuare a lavorare in questo modo e a migliorare sempre di più le performance complessive dell’industria.

Davide Dellacasa

Senti, a questo punto, visto che siamo a fine anno, abbiamo fatto un bilancio dal punto di vista del box office, abbiamo dato uno sguardo alla vostra offerta per l’anno nuovo e fatto anche il punto sul Natale. Sono d’accordo, è un Natale che piace anche a me per varietà e qualità dell’offerta. Però, vorrei tornare un attimo su un tema più istituzionale, guardando al futuro, al 2025, e chiederti: quali sono le principali questioni da affrontare tra le associazioni, tra distributori, produttori, esercenti e anche con le istituzioni in questo momento? E quali pensi che saranno i temi più importanti dell’anno nuovo?

Luigi Lonigro

Ma Davide, io penso che ormai tra produttori, distributori ed esercenti ci sia davvero poco da definire, perché abbiamo fatto un lavoro enorme. Il grande progetto condiviso, Cinema Revolution, che ha permesso all’estate del 2024 di battere i numeri straordinari dell’estate del 2019, ci fa guardare al futuro con ottimismo. Quello che si poteva fare insieme è stato fatto.

Il vero nodo da affrontare, però, è con la politica, soprattutto riguardo alla tempistica. Abbiamo un problema di difficoltà nella pianificazione a medio-lungo termine, poiché i decreti arrivano in ritardo, non per colpa degli uffici, ma per una serie di motivi che ormai persistono da anni. Quindi, tutti lavoriamo sulla fiducia, nella speranza che le promesse vengano mantenute, ma è chiaro che i timori assalgono tutti, perché gli investimenti in gioco sono molto importanti e l’assenza di certezze impedisce a chiunque di operare con brillantezza.

Il rischio d’impresa, in particolare nel mondo della distribuzione, è rilevante, ma anche nella produzione. Ricordo che le spese per le copie e il lancio sono a carico dei produttori se non vengono recuperate dal fatturato. Alla fine, il distributore anticipa, ma se c’è una perdita, non è lui a doverla subire: perderà il diritto di distribuzione. Altrimenti, la maggior parte dei distributori in Italia sarebbe fallita, e oggi sarebbero davvero pochi quelli attivi.

Avere più certezze, poter pianificare con tranquillità e avere garanzie sul tax credit potenziato, per esempio, in tempi utili, potrebbero fare quel passo in avanti decisivo. Questo permetterebbe di portare un po’ di prodotto italiano in estate, non solo quello d’autore legato ai Festival di Cannes o Venezia, ma anche film commerciali che potrebbero essere incentivati da sostegni certi, per affrontare quella che un tempo era considerata la bassa stagione, che ora, grazie ai blockbuster americani, è diventata alta stagione. In Italia, si è visto che, con titoli interessanti, si riesce a muovere un target che va in sala anche d’estate.

Per il resto, il rapporto con il Ministero, con il sottosegretario Borgonzoni, con il Direttore Generale Nicola Borrelli, è eccezionale. Il nuovo presidente di Anica, Alessandro Usai, a cui colgo l’occasione per fare gli auguri di buon lavoro, è partito col piede giusto. Viene dall’industria, conosce tutti, non ha bisogno di alfabetizzazione, quindi parte con un grande vantaggio. Speriamo che possa lavorare bene, soprattutto sul discorso di insediamento e anche sul saluto dei presidenti a Sorrento. Lui ha dichiarato di essere uno di noi, di aver guardato con grande attenzione il lavoro fatto in questi anni all’interno della filiera, e di voler dare un contributo importante affinché tutto diventi sempre migliore, più moderno e inclusivo. Siamo felici.

Dal punto di vista istituzionale, le cose stanno andando bene. È una questione di tempistiche, e speriamo che accada qualcosa di positivo che consenta a chi di dovere di avere il tempo per lavorare con tranquillità. Sappiamo che la struttura operativa del Ministero è estremamente carente, con poche risorse e tanti adempimenti da portare a termine. Fanno dei miracoli, ecco. Speriamo che la squadra a disposizione del direttore generale possa essere rafforzata.

Robert Bernocchi

Bene, direi che con Luigi abbiamo affrontato come sempre argomenti importanti in maniera molto approfondita. Speriamo che quanto detto sia utile a chi ci ha ascoltato e ci auguriamo di poterlo riavere come ospite anche il prossimo anno, per festeggiare risultati ancora migliori di quelli che, come siamo d’accordo, sono stati superiori alle aspettative iniziali. Questo, nonostante l’offerta limitata dagli scioperi e forse anche da alcune decisioni provenienti dagli Stati Uniti. Non so se Luigi volesse aggiungere qualcos’altro.

Luigi Lonigro

Sì, voglio aggiungere, in conclusione, questa volta parlo come presidente dei distributori cinematografici italiani, per esprimere il nostro ringraziamento, da parte del segmento teatrical, per il vostro lavoro. Siete ormai una voce autorevole, preparata, che esprime giudizi basandosi su dati certi e non su sensazioni. Una voce in grado di analizzare prodotto per prodotto con le giuste differenziazioni. Pertanto, finalmente non leggo più di “Star Wars batte Bellocchio”, come spesso accadeva sulla stampa che si definiva specializzata quando analizzava il box office. Veramente grazie, penso che siate un esempio e parte di ciò di cui abbiamo bisogno. La mia speranza è che in tanti possano emularvi e lavorare con la grande professionalità che vi contraddistingue.

Robert Bernocchi

Grazie, troppo buono.

Davide Dellacasa

Grazie, sei troppo gentile. E niente, grazie ancora. Dopo questo ringraziamento, è difficile chiudere senza dire che abbiamo avuto un bellissimo anno. Le premesse per il Natale sono ottime, quindi un grazie di nuovo e ci sentiamo l’anno prossimo.

Luigi Lonigro

Grazie a voi, grazie a voi sempre. Sarò felicissimo di chiacchierare nuovamente con voi, appena possibile. Grazie. Buon Natale e buon anno nuovo.

Davide Dellacasa

Buon Natale e buon anno nuovo. Anche sul podcast torneremo però intanto a te e a chi ci ascolta. Grazie.

Robert Bernocchi

Buon Natale.

Luigi Lonigro

Grazie a voi. Arrivederci.

One thought on “Il Podcast di Cineguru: il bilancio del 2024 e le aspettative per il 2025. Ospite Luigi Lonigro

  1. Come al solito in Italia s’è tutti soddisfatti e tutti hanno vinto. Tipico. Ma non s’è neanche sfiorato l’argomento ‘film in rete’. Vi ricordo che allo stato attuale ci sono ben cinque film di prossima uscita (CONCLAVE, da domani, EMILIA PEREZ, HERE, WE LIVE IN TIME e MARIA) già disponibili. Vero che sono in in lingua originale, ma è anche vero che sono film di nicchia; perciò è facile che chi interessato già a trovato il modo di vederli. Ora, come sia successo per HERE, CONCLAVE e WE LIVE IN TIME non lo so, ma EMILIA PEREZ e MARIA lo sono perché già passati su Netflix negli USA. Ora, quando si firmano i contratti di distribuzione le case dovrebbero assicurarsi che, soprattutto per film di nicchia, non vengano passati sulle piattaforme prima di un percorso completo nelle sale dei maggiori paesi perché è certo che dopo poco tempo li ritrovi in rete.

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