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Quanto costano le serie italiane per le piattaforme del 2023?

Dopo aver visto gli investimenti fatti negli anni passati, vediamo i budget (ancora molto imponenti) di quelle in arrivo quest’anno…

La scorsa settimana, abbiamo parlato dei maggiori budget che le piattaforme hanno investito in questi anni. Oggi, vediamo invece quali sono i budget previsti nel 2023, sempre affidandoci al sito della Direzione generale cinema:

Va fatta qualche precisazione. Gli unici titoli su cui posso fornire un minutaggio definitivo risultano essere Sono Lillo (già uscita), Avetrana – Qui non è Hollywood (che un comunicato stampa ha descritto essere composto da 4 episodi di 80 minuti ciascuno) e le prime puntate di Call My Agent (per ora 221 minuti, quindi alla fine chiuderà molto probabilmente sopra le 5 ore e non le 4h50’ indicate ufficialmente). Per il resto, le durate indicate sono quelle (in certi casi generiche) presenti nelle schede del sito, ma che ovviamente potrebbero cambiare in maniera sensibile (così come potranno cambiare i budget definitivi). Insomma, per queste ragioni, non trovate ancora una grafica sui costi per minuto (si farà una volta che ci saranno tutti i dati confermati).

Va assolutamente detto che i titoli elencati non sono una panoramica completa delle serie che verranno prodotte/trasmesse nel 2023, ma solo quelle di cui ho trovato i dati. Per esempio, per quanto riguarda le prossime serie di Sky mi sono affidato a questo articolo e aspetto con grande interesse i dati di Unwanted, L’Arte della Gioia, Dostoevskij, La Città dei Vivi, M. Il figlio del secolo e delle seconde stagioni de Il Re e Blocco 181. Per Netflix, sicuramente sono molto curioso delle cifre de Il gattopardo, così come di quelle di Inganno e Lotto Gang. Per quanto riguarda Amazon Prime Video Italia e Disney+ (che ha anche annunciato da poco una docuserie su Raffaella Carrà e un’altra chiamata Uonderbois, ambientata a Napoli), invece, mi sembra di avere un quadro piuttosto completo rispetto alle cose che finora sono state annunciate per il 2023, ma se vi sembra che manchi qualcosa, su questo fronte o su quello delle altre piattaforme, fatemi sapere. Già così, comunque, un rapido conteggio fa capire che stiamo parlando di circa 340 milioni di budget per queste serie (più quelle su cui non abbiamo ancora i dati).

Se consideriamo che, come riportato dall’ultimo rapporto dell’APA al MIA dello scorso anno, “il costo totale di produzione di contenuti originali video-televisivi (TV + VOD) ha raggiunto nel 2021 il valore di €1.420-1.470 milioni“, ci possiamo rendere conto di quanto incidano sensibilmente su questa cifra complessiva gli investimenti fatti dalle piattaforme.

E veniamo ai dati elencati per le serie italiane delle piattaforme nel 2023, che mi sembrano molto interessanti e confermano gli investimenti ingenti che i maggiori player stanno facendo. Inizierei con Citadel (titolo non definitivo), che è decisamente un prodotto anomalo, visto che è (cito testualmente un comunicato stampa di qualche mese fa) il “capitolo italiano del franchise Citadel”. Questa mi sembra la scommessa più importante, ma anche quella che probabilmente non va considerata come un investimento diretto di Amazon Prime Video Italia, visto che è collegato al lavoro dei fratelli Russo (potete scoprire maggiori informazioni sulle problematiche che ha avuto la serie madre in questo articolo). In questo senso, devo ammettere che sono sia ammirato che preoccupato per un’operazione così imponente e che ovviamente ha portato a mettere in produzione già il capitolo indiano e italiano (ma si parla anche di fare quello spagnolo e messicano) senza sapere il gradimento che riceverà la serie principale. Ripeto, comunque, non credo sia corretto confrontarla con altre serie italiane, vista la natura straordinaria dell’operazione.

Ci sono poi altre due cose che mi preoccupano di questi budget e non sono legati semplicemente ai costi decisamente più alti di quelle standard Rai (ne avevo già parlato nell’articolo di una settimana fa). Intanto, in alcuni casi si ha la fortissima impressione di avere a che fare con delle miniserie, che anche se avessero successo, non potrebbero dar vita a una seconda stagione (ma magari mi sbaglio). Inoltre, mentre nei casi più costosi (Django, I leoni di Sicilia e il già citato Citadel) si capisce che c’è l’intenzione di fare qualcosa con un fortissimo production value (poi vedremo se i risultati sullo schermo confermeranno questa impressione), in altre situazioni sembra di avere a che fare con serie che non richiedono per forza budget enormi, ma che comunque magari costano il triplo o il quadruplo di un analogo prodotto Rai.

Questo senza considerare il problema che trovo comune in tutte le produzioni mondiali delle piattaforme, ossia una quantità di episodi troppo bassa rispetto agli enormi investimenti e che naturalmente nei prossimi anni renderà queste library meno ricche di quanto sarebbe stato possibile (e che anche adesso rende l’uscita di contenuti nuovi ogni settimana molto inferiore a quella che propone Netflix).

In tutto questo, segnale quello che è invece, senza dubbio, l’investimento più affidabile (almeno sulla carta) di tutte queste produzioni, ossia la nuova serie animata di Zerocalcare, Questo mondo non mi renderà cattivo, a un costo di 4,7 milioni. E’ vero che Strappare lungo i bordi era costata di meno (2,4 milioni), ma anche la durata era inferiore a questa e comunque, dalle mie analisi, aveva ottenuto i migliori risultati nelle classifiche nazionali per una serie Original italiana Netflix da quando la piattaforma fornisce i dati (solo Mare fuori aveva fatto meglio sulla piattaforma, ma quella è una produzione Rai Fiction con Picomedia). E’ facile pronosticare un altro buon risultato di ascolto per questo lavoro, che peraltro, come si può vedere nella grafica, è il penultimo prodotto per costo (e stiamo parlando di animazione).

In generale, confermo le perplessità già evidenziate nel precedente articolo, ma con la forte speranza che i risultati le smentiscano con decisione. Avremo comunque modo di continuare a seguire questi numeri anche nei prossimi mesi, stay tuned…

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.
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