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Come stanno andando al box office i film candidati all’Oscar?

Facciamo un’analisi dei risultati al box office dei titoli che hanno ottenuto le candidature più importanti e le loro ambizioni…

Sono da poco state annunciate tutte le nomination all’Oscar, che potete trovare qui, con Everything Everywhere All At Once che ottiene il maggior numero di nomination (undici), seguito da Gli spiriti dell’isola e da Niente di nuovo sul fronte occidentale (a proposito, chi avrebbe mai detto sei mesi fa che questo sarebbe stato il maggiore cavallo di battaglia di Netflix agli Academy Awards?), entrambi con nove. E’ interessante vedere come sono andati finora al botteghino americano i titoli che hanno ottenuto le candidature più importanti. Vediamoli qui:

Ovviamente, non troverete incassi per Niente di nuovo sul fronte occidentale (Netflix), così come per tre dei cinque candidati al miglior film di animazione (Il mostro dei mari, Pinocchio, Red), che sono usciti direttamente in piattaforma (i primi due su Netflix, il terzo su Disney+).

Se siamo arrivati alle candidature vedendo tre favoriti (che si sono divisi diversi premi importanti) per l’Oscar al miglior film, va detto che uno dei tre ha decisamente ottenuto un risultato di incassi superiore agli altri due.

Si tratta di uno dei maggiori successi a sorpresa del 2022 negli Stati Uniti, ossia Everything Everywhere All At Once, in grado di continuare a funzionare benissimo settimana dopo settimana, arrivando a superare i 70 milioni di dollari nelle sale. Nel frattempo, ha avuto una lunga serie di riconoscimenti, tra cui 10 candidature ai BAFTA e 5 ai SAG, oltre ad aver vinto ben cinque statuette ai Critics Choice Awards ed essere tra i nominati ai Directors Guild Awards e i Producer Guild Awards, premi fondamentali nella corsa all’Oscar.

Sono decisamente più staccati (ma essendo usciti per la stagione degli Oscar, hanno anche maggiore possibilità di recuperare nelle prossime settimane, anche e soprattutto grazie a queste nomination) I Fabelmans (14 milioni) e Gli spiriti dell’isola (sopra i 9 milioni). Questi due titoli si sono aggiudicati i Golden Globe come miglior film drammatico e commedia. Inoltre, la pellicola di Spielberg è in lizza per i DGA e i PGA, mentre quella di Martin McDonagh ha ottenuto la candidatura ai DGA (ma non ai PGA). Tuttavia, curiosamente può vantare gli stessi numeri di Everything Everywhere All At Once per quanto riguarda i BAFTA (10 nomination) e ai SAG (5).

Sicuramente, considerando che il reparto più corposo dell’Academy è costituito dagli attori, è un buon segnale per Everything Everywhere All At Once e Gli spiriti dell’isola avere ciascuno 4 candidature per gli attori contro le 2 de I Fabelmans (che comunque su questo fronte può essere soddisfatto, non era scontato), così come essere stati candidati per il montaggio, a differenza del film di Spielberg. In effetti, storicamente la candidatura al montaggio è un buon indicatore per la corsa alla statuetta principale, ma d’altro canto non è certo un ‘obbligo’, visto che solo l’anno scorsa Coda non era tra i cinque nominati in quella categoria (e questo non ha impedito di vincere miglior film). D’altro canto, è difficile capire se la pellicola di Spielberg (più classica e che sicuramente parla alla parte più veterana dell’Academy) potrebbe approfittare magari di una suddivisione di voti tra gli altri due film, più ‘alternativi’ (soprattutto EEAAO).

In realtà, in questo periodo, l’unico titolo che era nella top ten (prima dell’annuncio di queste candidature) è The Whale, che ovviamente ha al suo interno il favorito alla corsa alla statuetta come miglior attore protagonista, Brendan Fraser. Il film ha superato i 13 milioni e – per come si stava muovendo – potrebbe utilizzare bene queste tre candidature (oltre a Fraser, l’attrice non protagonista Hong Chau e il trucco). Anche per Tar (che ha visto una candidatura per il suo regista, Todd Field) le maggiori speranze sono puntate sul(la) protagonista, ossia Cate Blanchett.

Ovviamente, non abbiamo ancora parlato dei tre pesi massimi a livello di incassi, tra cui il maggiore successo negli Stati Uniti nel 2022, Top Gun: Maverick, che comunque avrebbe avuto maggiori possibilità se fosse stato candidato anche il suo regista (mentre invece è stato preferito il due volte vincitore della Palma d’oro, Ruben Östlund, per Triangle of Sadness) e quindi otterrà probabilmente qualche riconoscimento tecnico, così come dovrebbe capitare per Avatar: La via dell’acqua e magari anche Elvis.

Infine, un piccolo ragionamento sui dati di incasso, che da molti erano stati interpretati come un segnale che le pellicole per gli Oscar non hanno finora trovato il loro pubblico (aveva fatto sensazione, qualche settimana fa, un articolo del New York Times, con dati e opinioni sinceramente discutibili). Detto che sicuramente in certi casi i risultati non sono straordinari, in realtà, l’anno scorso era andata molto peggio, considerando che solo uno dei titoli in lizza per la statuetta più importante aveva superato i 100 milioni di dollari (Dune, e di poco, 108M), mentre diversi film erano state delle uscite in piattaforma (Coda, Don’t Look Up, Il potere del cane) e soprattutto ben quattro (La fiera delle illusioni, Licorice Pizza, Una famiglia vincente e West Side Story) non avevano ottenuto quanto sperato. Insomma, il cinema per adulti magari faticherà a tratti, ma non è certo il caso di darlo per morto. E adesso vediamo l’impatto di queste candidature sugli incassi al cinema…

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.
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