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Cosa ci insegnano i budget (alti) del cinema italiano

Si spende molto per i film nazionali, ma si incassa relativamente poco. E, soprattutto, non c’è un rapporto diretto tra investimenti importanti e risultati di rilievo…

Grazie ai dati del Ministero, che negli ultimi mesi sono diventati molto più facili da consultare, si possono fare belle ricerche sui budget del cinema italiano. E scoprire delle verità interessanti, alcune non molto piacevoli. Partiamo proprio dai dieci maggiori budget del cinema italiano dal 2020 a oggi (sperando di non essermi dimenticato nulla):

Quanto corrispondono budget alti con incassi alti? Purtroppo, poco, come conferma la top ten degli incassi dello stesso periodo:

Come si può vedere, solo Tolo Tolo e La stranezza (che ho stimato chiuda intorno ai 5,2 milioni, ma potrebbero essere anche di più se ci sarà un forte sostegno delle proiezione per le scuole) figurano in entrambe le classifiche. Dei dieci maggiori budget, in realtà, ben 4 film non hanno ottenuto neanche un milione, ma su alcuni titoli vanno fatte delle precisazioni. I fratelli De Filippo, per esempio, ha fatto un’uscita evento tecnica, quindi impossibile fare una valutazione sugli incassi. Waiting for the Barbarians è invece un titolo che, con il suo cast, puntava sui mercati internazionali, a differenza di altri prodotti italiani, anche se questo non avrebbe certo vietato un incasso maggiore di quello ottenuto da noi (poco più di 500.000 euro). Va sottolineato che tutti i cinque maggiori incassi sono avvenuti per film usciti tra gennaio e febbraio 2020, il paradosso è che, a parte Tolo Tolo, nessuno degli altri quattro titoli figura tra i dieci maggiori budget. Invece, nove dei maggiori dieci budget sono relativi a film usciti nel 2021 o 2022.

Questo significa che, in questi due anni e mezzo di pandemia, i budget sono lievitati, a fronte di incassi cinema che tutti sapevamo avrebbero faticato. Questo è forse il maggiore problema del nostro settore. D’altronde, lo diciamo spesso: ormai si guadagna soprattutto dal semplice fatto di produrre, non dalle possibili entrate nei vari sfruttamenti e dal successo di un’opera. A questo punto, conviene produrre con alti budget e le cifre sopra lo dimostrano senza ombra di dubbio.

Vediamo alcuni aspetti interessanti di questi dati. Inutile dire che, in questi tre anni, i migliori risultati li hanno forniti I Me contro te, non solo semplicemente come incassi, ma anche come rapporto con i budget. Infatti, il primo film, La vendetta del signor S, può vantare un budget di soli 1.354.996 euro e un incasso di 9,5 milioni, quindi poco più di sette volte il budget. Si comporta molto bene anche il secondo episodio (Il mistero della scuola incantata), che a fronte di un budget di 3,8 milioni ha portato a un incasso di 5,1 milioni. Bene anche il terzo episodio, Persi nel tempo, che incassa 3,5 milioni rispetto ai 4M di budget. Va ovviamente ricordato che è molto difficile (e lo era anche prima della pandemia) che una pellicola recuperi il suo budget solo dallo sfruttamento theatrical, ma quando già si hanno cifre come quelle del terzo film di questa coppia di youtuber, si può essere molto soddisfatti.

A dire il vero, il miglior risultato assoluto nel rapporto budget/incassi lo ha ottenuto Fabrizio De Andrè e PFM – Il concerto ritrovato, diretto da Walter Veltroni, titolo con un budget di soli 120.000 euro e un incasso vicino a 1,1 milioni. E’ buffo, se pensiamo che Veltroni era stato oggetto di articoli sui suoi film che non incassavano (effettivamente vero per quelli di fiction, mentre sui documentari ha portato a casa dei bei risultati). Altri dati degni di nota:

– Se devo segnalare anche un esempio che mi sembra virtuoso e intelligente, è quello della trilogia Sul più bello. Non è il caso di prendere in considerazione gli incassi, visto che lo sfruttamento theatrical è stato falcidiato dal Covid (il primo film era partito bene in sala, ma dopo il suo primo weekend i cinema avevano chiuso per il secondo lockdown). Considerando i buoni risultati ottenuti dalla prima pellicola anche sulle piattaforme (su Netflix è stato uno dei film italiani più visti a livello mondiale), il fatto di aver iniziato con un budget di 2 milioni e averlo portato solo a 2,3 milioni per i due capitoli successivi, mi sembra un dato da segnalare e in contro tendenza, rispetto ai costi di tanti altri prodotti.

– Ci sono sette titoli che oscillano tra un budget di 3,925 milioni e 3,998M. Sembra una curiosità, ma dipende semplicemente dal fatto che, superando la soglia dei 4 milioni, non si possono ottenere i contributi selettivi, tranne per un paio di eccezioni a sessione.

– Da notare invece il problema di alcuni alti budget, ossia quello in cui i soldi non si vedono completamente sullo schermo, perché sono dovuti a forti ritardi nelle riprese. I due esempi massimi sono evidentemente Tolo Tolo e Freaks Out. Inoltre, non ho voglia di fare nomi perché sembra un attacco, ma c’è chiaramente una totale discrepanza tra gli incassi di alcuni registi e i budget che ricevono in dote. Diciamo, soprattutto che, anche quando in Italia si vuole fare qualche progetto ambizioso e con forti obiettivi commerciali (anche se in alcuni casi ho qualche perplessità su cosa si considera commerciale), quasi sempre ci si affida a registi d’autore.

– Sempre su questo versante, è evidente che alcuni titoli d’autore medi (ma in generale i film medi, d’autore o meno) costano chiaramente troppo rispetto alle loro potenzialità commerciali. In particolare, nella fascia tra 3,5 e 5 milioni di budget, vedo tanti titoli che non incassano proporzionalmente bene, con poche eccezioni (ovviamente, i Me contro te). In effetti, in quel range ci sono 27 titoli, con un budget medio di 4,2 milioni e un incasso medio di poco meno di 800.000 euro (cifra che in realtà scende a poco meno di 500.000 euro se non consideriamo i due film dei Me contro te). Curiosamente, nella soglia 4,35-5,05 milioni ci sono undici titoli e ben 7 non hanno incassato neanche 150.000 euro (3 non sono arrivati ai 100.000 euro).

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.
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