Da questa domenica, parte Cinema in festa, che riprende l’eredità dei precedenti Cinema Days, con un costo di soli 3,5 euro per un biglietto (ovviamente, nelle sale che aderiscono a questa promozione).

Intanto, la grande novità di questa iniziativa (rispetto ai Cinema Days del passato) è il fatto di aver bloccato le date per i prossimi cinque anni, sia per quanto riguarda l’appuntamento di settembre, che quello di giugno. Per la cronaca, ricordiamo le date:

2022 – 18-22 settembre

2023 – 11-15 giugno

2023 – 17-21 settembre

2024 – 9-13 giugno

2024 – 15-19 settembre

2025 – 8-12 giugno

2025 – 21-25 settembre

2026 – 14-18 giugno

2026 – 20-24 settembre

L’importanza di questo calendario, è il fatto che così lo si rende un appuntamento stabile e a cui il pubblico possa abituarsi. Questo significa che – almeno è l’auspicio – gli spettatori già da settembre 2023 sapranno che in quel periodo c’è la possibilità di andare al cinema a prezzo ridotto e non si verifichino quindi i casi di alcuni Cinema Days, per cui una parte non indifferente del pubblico andava alle casse e scopriva solo lì della promozione (quindi, da un possibile biglietto intero che si era disposti a comprare, si passava a uno scontato, non proprio il massimo).

Ma quale deve essere l’obiettivo? A mio avviso, lo scopo principale dell’iniziativa sarà di riportare le persone che non ci sono andate durante questi due anni e mezzo di pandemia (o anche quelli che sono andati pochissimo in questi 30 mesi). Non c’è dubbio che ci sarà una fetta di spettatori appassionati (e che al cinema va spesso anche adesso) che giustamente sfrutterà l’opportunità per potersi godere un buon numero di titoli a prezzo ‘calmierato’, a cominciare magari dalle famiglie che non hanno ancora visto Minions 2 o DC League of Super Pets.

Tuttavia, non può essere certo questo il target dell’iniziativa, altrimenti significherebbe soltanto spingere persone già motivate ad andare al cinema (e disposte a pagare un biglietto intero) a farlo a un prezzo ridotto, quindi una forma di autolesionismo. L’esca del biglietto a 3,50 euro deve quindi servire per chi al cinema non ci va in maniera spontanea. Ovviamente, in questo periodo complicato per le sale (messe a dura prova per i costi energetici schizzati alle stelle), va comunicato bene (e mi pare sia stato fatto) il discorso di un’offerta limitata nel tempo e con un costo comunque che non è quello dello sciagurato mercoledì a due euro. Insomma, da questo punto di vista, il prezzo mi sembra giusto, ovviamente con un forte sconto rispetto ai 6,8 euro che costa un biglietto medio nel 2022, ma senza la svendita totale che c’era stata in quei mercoledì ridottissimi, non solo a livello di prezzo, ma soprattutto di abitudine ogni mese (che spingeva molti ad aspettare il successivo mercoledì a due euro per vedere il film che interessava veramente, anche magari dopo 3 o 4 settimane dalla sua uscita). Peraltro, nel caso di Cinema in festa, 4 dei 5 giorni della promozione sono feriali.

Sarà quindi importante anche studiare i risultati della promozione prima, durante e alla sua conclusione, per capire non solo i numeri assoluti, ma soprattutto avere dati qualitativi sugli spettatori che ci sono andati e su quanto frequentano le sale, in modo poi da fare eventuali aggiustamenti nella comunicazione dei prossimi appuntamenti o invece capire che siamo sulla strada giusta.

Insomma, per una volta, si può rinunciare a un certo cinismo (lo dico anche rivolto a me stesso) e sperare che l’operazione, pur con tutte le difficoltà, abbia successo, anche semplicemente nel ricordare a decine di milioni di italiani (che ci vadano o meno in questa occasione) che l’opzione di andare in sala non è qualcosa di arcaico, come il calesse e il telefono fisso a casa, ma un ottimo modo di passare il proprio tempo libero…