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Come è andata l’estate 2022 al cinema? E cosa si può migliorare?

Quali i migliori film e i maggiori distributori dell’estate 2022? I risultati sono stati soddisfacenti, ma devono stimolare tutti a impegnarsi per una grande estate 2023. Ci riusciremo?

Come possiamo giudicare l’estate del 2022 nei cinema italiani? La risposta, come spesso succede, non è facile e anzi discretamente complessa. Per questo, mi è stato molto utile rivedermi quanto avevo scritto tre anni fa, dopo la conclusione dell’estate 2019, la prima (e, purtroppo, ultima) dell’iniziativa di Moviement, che puntava a cambiare l’approccio degli addetti ai lavori e dei consumatori verso questa stagione.

Iniziamo dai risultati definitivi delle undici settimane estive che prendiamo sempre in considerazione. L’idea, lo ricordo, è quella di concentrarci sul periodo veramente complicato dei mesi più caldi, visto che poi in tutti questi anni i film di animazione hanno sempre funzionato alla grande uscendo nella seconda metà di agosto. Ecco i dati (e qui l’infografica interattiva):

Come abbiamo detto più volte in queste settimane, considerando che i titoli forti erano veramente pochi (ma anche i film medi che potevano avere un impatto sono stati pressoché inesistenti), il risultato finale è assolutamente soddisfacente. La differenza con il 2018 (sì, estate fallimentare, va detto) è di poco più di 4 milioni, la perdita con il 2017 più ampia (poco più di 10M), ma comprensibile. Anzi, viene da pensare che, se nel 2018 ci fosse stata l’offerta estiva del 2022, gli incassi sarebbero stati praticamente uguali. Le altre annate non sono mai state un possibile punto di riferimento, visto la discrepanza di titoli e risultati.

Ma, per approfondire il discorso, vediamo tutti i dati delle estati italiane dal 2006 in poi, sempre con lo stesso criterio delle 11 settimane (l’interattiva è qui):

La media in questi ultimi tre anni è ovviamente diventata molto più bassa a causa delle debolissime estati 2020 (praticamente inesistente) e 2021. Questo ha anche comportato un abbassamento forte delle estati pari, che come vedete dall’infografica ora ha una media di 46,7 milioni. In realtà, basterebbe eliminare dai conteggi l’estate 2020 e saremmo di fronte a una media di 52,1M, comunque decisamente più bassa della media delle estate dispari, che corrisponde a 58,5M (e sarebbe oltre i 60M, per la precisione 62,8M, se eliminassimo dai conteggi l’estate 2021). Ovviamente, giova ricordare che, in generale, le estati dispari incassano meglio perché non ci sono eventi sportivi importanti (mondiali ed europei di calcio, Olimpiadi), cosa che porta anche i distributori a mettere più prodotto forte nei mesi caldi.

Quest’anno, per la prima volta, i mondiali si svolgeranno in autunno e per questo non è facile giudicare il 2022, considerando che sarebbe stata l’occasione di far arrivare diversi prodotti interessanti d’estate, e sfruttando così la mancanza di sport in questo periodo. D’altro canto, venendo dai primi 5-6 mesi complicati ancora dal Covid e dalle misure restrittive per i cinema, sarebbe stato saggio rischiare qualche titolo a luglio? Per esempio, sono convinto che Minions 2 sarebbe stato un azzardo in day and date e i dati fantastici di questi giorni (ormai vicini ai 6M, dopo una settimana di sfruttamento, tra anteprime e primo weekend ufficiale) mi confermano che è stato meglio per tutti (Universal ed esercenti) aspettare.

Su altri titoli come Nope o Bullet Train, effettivamente li avrei visti bene a luglio. Ma adesso stiamo affrontando una situazione difficile, perché chiaramente i prossimi due mesi (almeno!) saranno poveri di prodotti americani importanti. Paradossalmente, il Mercato italiano, da metà agosto in poi, grazie a questi ‘ritardi’ è più forte.

Ora, vediamo invece quali sono i 15 maggiori incassi di questa estate 2022 (qui l’interattiva):

E confrontiamoli con i 15 maggiori risultati del 2019 (interattiva qui):

E con quelli del 2018 (ecco l’interattiva):

I discorsi da fare sono molto diversi se ci concentriamo sul 2019 o sul 2018. Nel primo caso, come un disco rotto, ripeto il solito pistolotto che faccio da quasi un anno. Se ci concentriamo sui 2-3 titoli più forti, il paragone è assolutamente ragionevole e non ‘punitivo’, come diventa invece scendendo nelle posizioni in classifica. Basti dire che i primi tre incassi del 2019 (Spider-Man: Far From Home, Toy Story 4 e Fast & Furious – Hobbs and Shaw) ottengono 22,2M, ossia ben tre milioni in meno dei primi tre del 2022 (Thor: Love and Thunder, Jurassic World – Il dominio e Top Gun: Maverick), che portano a casa 25,4M. Tuttavia, dal quarto posto in poi il 2019 recupera e supera agevolmente il 2018. Basti dire che dal quarto al settimo posto, tutti i film del 2019 vanno oltre i tre milioni (per un totale di 13,5M), mentre nelle posizioni 4°-7° del 2022 solo Elvis arriva a 3M (e complessivamente quei quattro film hanno portato 8,1M). Inutile dire che questo andamento prosegue anche per le posizioni successive, con l’ottavo e il nono titolo 2019 sopra i 2,5M, mentre dall’ottavo posto 2022 si sta sotto il milione.

E’ invece molto interessante (e ‘originale’ rispetto ai discorsi fatti finora) il confronto con il 2018. Abbiamo visto dalla prima infografica che la distanza (maturata solo nell’undicesima settimana) è di poco più di 4M, ma è veramente importante constatare come ci si è arrivati. Abbiamo un sostanziale pareggio al primo posto, mentre il 2018 viene ‘massacrato’ nelle posizioni 2-3 del 2022 (basti dire che complessivamente quei due film 2018 ottengono 6,7M, quindi meno del terzo arrivato 2022). Il 2022 fa meglio anche nei successivi due posti, poi dalla sesta posizione inizia il recupero del 2018. Ma in ogni caso, se prendiamo i primi 15 posti del 2018, complessivamente incassano 32,5M, contro i 37,7M della top 15 del 2022.

Insomma, questi numeri, anche se in maniera diversa, dimostrano che è una semplice questione di mancanza di prodotto (anche solo di prodotto medio/basso) che danneggia il 2022 (problema che, come detto, si riproporrà nei prossimi mesi). Per questo motivo, continuo a pensare che sia fondamentale per il cinema italiano non preoccuparsi di produrre tanto, ma di produrre quello che chiede il Mercato e non solo quello che viene supportato maggiormente dallo Stato. D’altro canto, la notizia positiva di questo confronto (così come dei numeri fortissimi di Minions 2), è che sembra indicare come gli incassi ormai dipendano quasi esclusivamente dal prodotto e non più dalle paure sanitarie degli italiani.

Ultima infografica. E’ da un po’ che non faccio confronti tra i distributori e penso che in questo caso sia utile farlo, iniziando dagli incassi in questa categoria nel 2022 (qui l’interattiva):

E facendo un paragone con quanto avveniva nel 2019 (l’interattiva è qui):

Non c’è dubbio che il dato più evidente di questo confronto è la differenza dei numeri Warner (compreso quindi il catalogo Sony), passata dal primo posto dell’estate 2019 con 19,2M e il 31,3% di quota di mercato, al quarto dell’estate 2022 con 3,3M e il 7,96% di quota. Praticamente identico l’incasso di Disney (che però ovviamente aumenta la quota nel 2022, dal 21,3% al 31,6%), mentre migliora Universal (da 9,1M a 11M, con una quota quasi raddoppiata). Complessivamente, le tre major ottengono il 65,6% del mercato nell’estate 2022, sostanzialmente stabile rispetto al 2019, se non consideriamo la quota di 20th Century Fox, che adesso ovviamente non esiste. Da notare l’apporto notevole di un distributore indipendente come Eagle, terza con 7,4M (7,1M dei quali derivanti da Top: Gun Maverick), mentre per quanto riguarda le tre aziende legate ai broadcaster italiani, come sempre dipende tutto da singoli film (per esempio, 01 nel 2019 era quinta con il 6%, non solo grazie alla tenitura de Il traditore, ma anche a titoli medi come Edison e Hotel Artemis).

Inutile dire che anche quest’estate il cinema italiano è stato il grande assente, anche per via del fatto che tanti produttori, come sempre, sono impostati per cercare di andare al Festival di Venezia. Detto questo, chi è più informato sull’evoluzione del Mercato spagnolo e francese, mi dice che per sostenere l’estate, sono serviti prima diversi anni di film americani importanti, poi seguiti (quando quella è diventata una stagione ‘normale’) dai prodotti locali. Speriamo che questo sia il percorso che verrà seguito anche da noi.

E ora, cosa ci aspetta per il prossimo anno? Intanto, c’è già una serie di titoli che probabilmente arriveranno in day and date, tra cui i nuovi episodi di Spider-Man (animato), Transformers, Mission Impossible e Fast & Furious (esce a maggio, ma dovrebbe dare il suo contributo anche a giugno). A proposito di day and date, io tre anni fa sostenevo che non dovesse essere sempre un tabù il discorso di uscire anche con due mesi di ritardo, ma questo ormai per i film americani non è più possibile per via delle uscite streaming a 45/60 giorni. Servirà però un supporto di titoli medi e magari (si spera) anche qualche film italiano forte che arriva da Cannes (Moretti e/o Garrone?).

C’è poi una questione che tutti noi sembriamo trascurare, concentrati come siamo sul periodo inizio giugno-metà agosto, ossia il mese di settembre. Troppo spesso, rispetto alle potenzialità che potrebbe avere, questo mese non è stato sfruttato al meglio (basti dire che tra il 2016 e il 2019, ha raggiunto i 50 milioni di euro solo in un caso e di pochissimo). Da una parte, c’è l’idea che tanto il festival di Venezia farà da traino, ma in realtà spesso i film che arrivano dal Lido sono solo per la nicchia di spettatori d’essai. E molti distributori hanno paura (anche giustamente) a far uscire in questo mese dei grossi titoli commerciali, visto che magari l’impatto della bella stagione (e delle gite al mare) è ancora reale.

Di sicuro, per l’estate 2023 andrebbe ripresa l’impostazione di Moviement, che era interessante e importante sia per i titoli forti che uscivano in day and date al cinema, sia per la ‘progettualità’ che voleva mettere nell’estate italiana, con una linea da seguire per diversi anni e che avrebbe dovuto rendere più facile l’abitudine di andare al cinema in questa stagione (d’altronde, se l’offerta cambia sensibilmente da un anno all’altro, come si può creare un’abitudine?). Ci riusciremo? E’ una delle sfide più importanti che affronteremo in questo fondamentale 2022-2023…

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.
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