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Il cinema italiano durante la pandemia

Non c’è dubbio che la nostra produzione abbia faticato molto in questi due anni. Ma cosa ci possono dire i risultati ottenuti? E cosa possiamo e dobbiamo sperare per il futuro?

Non ci resta che il crimine 2, Cambio tutto, E’ per il tuo bene, Si vive una volta sola, E noi come stronzi rimanemmo a guardare, Il talento del calabrone, 10 giorni con Babbo Natale, Tutti per uno – Uno per tutti, Favolacce, I fratelli de Filippo, Ero in guerra ma non lo sapevo, Ai confini del male, Lasciarsi un giorno a Roma, La belva, Un figlio di nome Erasmus, Cosa sarà, Lei mi parla ancora, Genitori vs Influencer, Tornare, Bar Giuseppe, Non mi uccidere, In vacanza su Marte, Gli indifferenti, DNA, 7 giorni per farti innamorare, Io e Angela, Gli infedeli, Magari, La rivincita, Abbi fede.

Cos’hanno in comune tutti i film italiani di questo elenco (e sicuramente me ne dimentico qualcuno)? Il fatto di essere dei film-cinema, ma che – in questi due anni di pandemia – hanno evitato la sala (completamente o nei fatti, con un’uscita tecnica poco significativa) e sono arrivati direttamente sulle piattaforme o in televisione.

E’ assolutamente comprensibile che, in un momento di emergenza, i produttori di questi film non se la siano sentita di uscire in sala (con tutti gli ingenti costi che questo comporta) e abbiano preferito saltare questo passaggio. Ma, in ogni caso, questo è l’elenco dei film che mancano. Si può ragionevolmente dire che questo insieme di film cinema (ma che il cinema lo hanno visto poco o nulla) sia commercialmente al livello di quello che è uscito in sala nello stesso periodo. Sicuramente, sono titoli che, prima della pandemia e in condizioni normali, avrebbero incassato complessivamente almeno 50-60 milioni di euro.

Per questo, come mi sta capitando di dire più volte in quest’ultimo periodo, si rischia di fare le valutazioni (in questo caso, sul cinema italiano in sala) più sugli assenti che sui presenti. E dover ammettere che è veramente difficile giudicare una produzione che – in buona parte – nei cinema non ci è arrivata e anche quando lo ha fatto, ha dovuto subire condizioni sanitarie e di Mercato complicate, che hanno anche (giustamente) portato produttori e distributori a limitare gli investimenti di lancio.

Ma proviamo a vedere cosa è successo in questi due anni per il cinema italiano in sala, dalla riapertura del 18 maggio 2020 al 6 marzo 2022. L’incasso complessivo per la nostra produzione è stato di 54,4 milioni di euro e una quota sul totale del 21,35%, cifre a cui vanno aggiunti anche i risultati di diversi film in coproduzione internazionale (ma con registi e maggioranza produttiva italiana), che complessivamente portano il totale a circa 59,1 milioni e una quota del 23,1%. Ma vediamo i 20 maggiori titoli italiani della ‘pandemia? (qui l’infografica interattiva):

Intanto, è importante fare una premessa. Ci sono tanti titoli in questo elenco che avrebbero potuto tranquillamente prendere la strada più semplice e saltare le sale, accettando offerte importanti dalle piattaforme. Penso a film come Diabolik e Freaks Out, ma anche a chi (come Nanni Moretti) ha aspettato il cinema (e il ritorno del festival di Cannes) per quasi un anno e mezzo, così come hanno fatto Supereroi di Paolo Genovese o Chi ha incastrato Babbo Natale di Alessandro Siani. Ho citato solo pochi casi, ma ovviamente ci sono decine di film che hanno accettato un percorso in quel momento rischioso, ma che significava sostenere il futuro del grande schermo. E non parliamo di chi magari ha lanciato il proprio film, è si è ritrovato o con le sale chiuse dopo il primo weekend (come Sul più bello, che era partito bene) o addirittura – come nel caso di Ritorno al crimine – a promuovere per ben due volte il prodotto, ma a ritrovarsi con le sale chiuse poco prima dell’uscita prevista, con costi assolutamente non recuperabili. Per chi pensa che la sala sia importante, non solo culturalmente, ma anche economicamente (considerando tutta la filiera che è collegata a questo sfruttamento), i realizzatori, produttori e distributori di questi film vanno sicuramente ringraziati, prima che ancora giudicati.

E’ evidente che in questa classifica ci sarebbe stato anche il film di Sorrentino E’ stata la mano di Dio, se fossero stati comunicati i dati ufficiali (così, diciamo senza timore di sbagliare, che sarebbe finito ai piani alti di questo elenco). Da specificare anche che l’incasso considerato di Volevo nascondermi è quello relativo al periodo preso in considerazione, ma il film (che era uscito appena prima del lockdown di marzo 2020) ha ottenuto un totale di 897.051 euro.

Cosa possiamo dire di questi risultati? Ovviamente, per essere una top 20 di due anni di incassi, sono risultati decisamente bassi, ma questo è anche inutile sottolinearlo. Concentriamoci su alcuni aspetti. Intanto, anche in questi tempi complicati e con tanti titoli che in sala non sono arrivati, la commedia è ancora in testa al botteghino. Ovviamente, considero tali i Me contro te (anche se in un contesto family), che peraltro mi sembrano l’ennesimo esempio di come i produttori italiani siano bravi a trovare talenti fuori dal mondo del cinema e di costruire delle ‘macchine’ perfette per farli esordire e così portare il loro pubblico in sala.

Ma non ci sono solo loro. In effetti, i primi quattro titoli sono infatti commedie, genere che troviamo anche in altri due titoli della top ten, Chi ha incastrato Babbo Natale? (settimo) e Io sono Babbo Natale (decimo). E tutto questo nonostante molte commedie importanti (alcune delle quali sarebbero potute finire in top ten) in sala non ci siano arrivate. Segno che, anche se possiamo esaltarci per qualche risultato di film di genere/d’autore, dobbiamo essere consapevoli che senza la commedia la produzione italiana perde la sua gallina dalle uova d’oro. Questo va detto soprattutto a chi pensava (prima della pandemia) che in Italia si facessero troppe commedie e sognava che, se fossero andate in crisi/ne fossero uscite di meno, tutti sarebbero corsi a vedere pellicole di genere diverso (spoiler: non è andata e non andrà mai così).

Ci sarebbero poi tante cose da dire su pellicole di genere come Diabolik e Freaks Out, che hanno ottenuto risultati importanti nei cinema, ma che avevano anche costi di produzione alti. Preferisco farlo in un prossimo articolo completamente dedicato al cinema di genere italiano e ai suoi risultati. Straordinario invece il dato di Ennio (più di due milioni!), che continua ancora a incassare e a questo punto supererà anche i risultati di Tre piani e Chi ha incastrato Babbo Natale? Tra l’undicesimo e il dodicesimo posto, ci sono forse i due risultati che mi hanno sorpreso maggiormente (a parte Ennio), entrambi con 1,5 milioni di incasso. Intanto, La scuola cattolica è stata decisamente uno dei migliori exploit di questo periodo. Veramente difficile dire quanto abbia inciso la polemica sul divieto ai minori di 18 anni (penso abbia avuto un impatto importante), ma in ogni caso, bravi tutti quelli coinvolti a utilizzare al meglio un potenziale ‘danno’ e farlo diventare un’arma a proprio favore.

Per quanto riguarda Qui rido io, basti dire che – a parte Il giovane favoloso – è il miglior risultato di Mario Martone in questo secolo (L’amore molesto aveva fatto meglio, ma era il 1995). Aggiungo anche che ho avuto l’impressione (ma magari mi sbaglio io) che 7 donne e un mistero avesse delle potenzialità maggiori del risultato conquistato, considerando che a Natale (in un affollamento veramente duro da reggere) ha ottenuto dati decisamente migliori di altri concorrenti (italiani e stranieri) più blasonati.

Fuori dai top 20, che altri risultati è importante citare? Sicuramente, l’evento (a proposito, ma quanto mancano al Mercato gli eventi? Praticamente sono scomparsi dai radar) Mi chiamo Francesco Totti, che ha incassato 659.784 euro arrivando il 19 ottobre 2020, appena prima della seconda chiusura dei cinema. A proposito di questa chiusura, sicuramente meritava di più (e lo avrebbe ottenuto se avesse potuto continuare la sua corsa) I predatori, che ha potuto sfruttare solo il primo weekend (in cui ha conquistato 189.516 euro). Una sorpresa interessante è anche L’arminuta, con 554.351 euro.

Al di là dei singoli film, c’è un problema notevole e che è emerso con i risultati (mediamente deludenti) dei film italiani a Natale. C’è stato infatti un ingolfamento (sette titoli importanti nel giro di 25 giorni) che non ha aiutato nessuno, in primis i film stessi (che, con l’eccezione parziale di Diabolik, hanno più o meno ottenuto dati non soddisfacenti rispetto all’importanza dei progetti e dei talent coinvolti). Peraltro, l’aspetto più significativo nel 2021, è che i due maggiori incassi sono usciti entrambi ad agosto. Non voglio prenderla come una rivoluzione epocale basandomi solo su pochi dati specifici (e in un periodo eccezionale), ma almeno riflettiamoci: siamo sicuri che è meglio uscire a Natale in tanti, che in periodi come l’estate (considerati ‘difficili’) e magari poter sfruttare una concorrenza minore e una grande tenitura? Personalmente, direi che non ci sono dubbi.

Alla fine di questa analisi, dobbiamo dire semplicemente che c’è bisogno di tanto cinema italiano importante e che deve stare in sala con finestre di almeno novanta giorni (comunque, certe e regolate dalle istituzioni), per non creare al pubblico l’aspettativa di poterle vedere con i loro abbonamenti di Amazon, Netflix o Sky dopo 30-45 giorni. Altrimenti, si lascia tutta la responsabilità di tenere in piedi le sale alla produzione americana, che peraltro è orientata ultimamente a realizzare tanti film direttamente per le piattaforme (e fatica a portare prodotti medi importanti nei nostri cinema). Ed è per questo che mi sento di dire, come già avevo fatto venerdì nell’approfondimento su Batman, che i risultati di C’era una volta il crimine (in uscita il 10 marzo), Corro da te (17 marzo) e Altrimenti ci arrabbiamo (23 marzo) saranno fondamentali per capire lo stato di salute della nostra produzione. Incrociamo le dita…

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.
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