You are here
Home > Analisi > Gli incassi di febbraio e cosa ci insegnano

Gli incassi di febbraio e cosa ci insegnano

Lo sapevamo che sarebbe stato un mese difficile e così è stato. Ma vediamo anche quanto dobbiamo incassare per rendere accettabile questo 2022…

Purtroppo, anche per febbraio vale il discorso fatto a gennaio: mancano i titoli (in quello che era uno dei periodi più ricchi dell’anno) e a questo punto cosa bisognerebbe commentare? Gli assenti? Partiamo dai fondamentali, ossia gli incassi totali del mese, rispetto agli anni scorsi (qui l’infografica interattiva):

Ovviamente non sono dati piacevoli (cosa che sapevamo già anche prima che il mese iniziasse), ma almeno va detto che le perdite sono più ‘limitate’ (anche se ancora molto pesanti) rispetto a quello che aveva fatto gennaio 2022 (circa -75% rispetto a gennaio 2020, -65% nei confronti di gennaio 2019). In effetti, questo febbraio perde circa il 45% rispetto a febbraio 2020, circa il 62% nei confronti di febbraio 2019. Non è certo una gran consolazione, ma diversi titoli hanno mostrato che il Mercato può riprendersi, alle giuste condizioni (in particolare, prodotto buono e con grande continuità). Per analizzare questo aspetto, passiamo ai film, qui la top ten del febbraio 2022 (l’interattiva è qui):

I primi tre titoli hanno ottenuto buoni risultati, per motivi magari diversi (Uncharted era una novità su cui era difficile fare pronostici; il dato italiano di Assassinio sul Nilo è uno dei migliori incassi mondiali; su Ennio, è un dato straordinario e basta). Tocca ripetersi, ma anche nel mese di febbraio, anche se in forme diverse dal periodo autunnale, non possiamo evitare di notare enormi ‘divari’, in questo caso tra i due titoli che hanno superato i 4 milioni e il terzo in classifica, Ennio con 1,3 milioni. Nel mezzo, assolutamente nulla. Insomma, un copione già visto: un paio di film evento (che purtroppo non fanno i 7-8 milioni ottenuti da alcuni titoli a ottobre e novembre, ma superano i 4) e poi una totale mancanza di film veramente commerciali. A ottobre-novembre, ci si lamentava dell’assenza di titoli tra i 3 e i 7 milioni, qui semplicemente non c’è nulla tra gli 1,3M di Ennio e i 4,2 milioni di Uncharted. E bisogna notare come in questa top ten, solo cinque film siano usciti effettivamente a febbraio (quattro invece a gennaio, più un titolo – Spider-Man: No way Home, ovviamente – a dicembre).

Capitolo “film italiani”. Non è un argomento piacevole, ovviamente. Il risultato di Ennio (più di 1,3M soltanto a febbraio, senza contare ovviamente quello che già aveva incassato dalle anteprime di gennaio, poco più di 300.000 euro) è assolutamente meraviglioso, direi storico e sarebbe stato sorprendente anche prima della pandemia. Ma il fatto che il primo incasso italiano (e di gran lunga) a febbraio sia un documentario di quasi tre ore, la dice lunga sull’offerta commerciale (meglio, sulla mancanza di offerte commerciale) del nostro prodotto in questo mese.

D’altronde, il secondo incasso italiano viene dal film dei Me contro te, che però è uscito il primo gennaio e ha ottenuto a febbraio 333.055 euro, con un’ottima tenuta. E un titolo come Piccolo corpo sta sopra i 100.000 e al quinto posto tra gli italiani, ma in altri tempi non sarebbe mai riuscito a trovare sale a febbraio. Per capirci, nel 2020 Odio l’estate (6,6M) e Gli anni più belli (5,1M) erano stati i maggiori incassi del periodo, superando anche la concorrenza americana; nel febbraio 2019, in generale un mese non straordinario per la nostra produzione, era andato benissimo 10 giorni senza mamma (6,1M, terzo posto assoluto), mentre erano finiti nella top ten anche Il primo re (2M, sesto) e La paranza dei bambini (1,4M, nono).

In tutto questo, per il cinema americano bastano 12,8 milioni di incassi per rappresentare il 69% di tutto il Mercato, mentre il risultato del cinema italiano ‘reale’ (perché alcuni dei maggiori incassi italiani – tra cui Ennio – risultano come coproduzioni, ma comunque sono film a maggioranza e con regista italiano) a febbraio è di circa 2,9 milioni e il 15,7% di quota, cifre molto preoccupanti già normalmente e che risultano bassissime in un periodo in cui il panorama di uscite straniere non è ricchissimo. Bisogna sottolinearlo: non è tanto un problema di quote, perché il cinema italiano in questi due mesi sta ben sopra il 25% (anche se in altri anni otteneva cifre molto superiori); è un problema di incassi complessivi, troppo bassi per una produzione enorme, composta da centinaia di ‘film cinema’ realizzati ogni anno.

A questo punto, c’è il forte rischio di dar vita a una scollatura tra il pubblico italiano e la nostra produzione in sala, una frattura non facilmente sanabile. Gli spettatori in questi due anni si sono abituati al fatto che una parte importante della cinematografia italiana ha bypassato le sale ed è arrivata (magari tramite un passaggio tecnico in sala di tre giorni) direttamente sul piccolo schermo (su questo, farò un’analisi specifica nei prossimi giorni). Sarebbe importante quindi che si recuperino al più presto alcuni titoli che dovevano arrivare a gennaio come Tre di troppo e Vicini di casa.

Ora, è il caso di vedere come stanno andando complessivamente i primi due mesi dell’anno rispetto al periodo gennaio-febbraio degli ultimi 12 anni (qui la versione interattiva):

Questo confronto non serve ovviamente a ricordare la distanza che ci separa dagli anni migliori (o anche da quelli peggiori), che ovviamente è molto netta. La cosa veramente importante, è cercare di capire di che cifre abbiamo bisogno nei prossimi dieci mesi per raggiungere, a fine anno, almeno i 70 milioni di biglietti Cinetel, una soglia che viene giudicata fondamentale per non mettere in crisi estrema tutto il sistema. Per ora, siamo non solo un centinaio di milioni di euro sotto i risultati medi di gennaio-febbraio, ma a poco più di 6,5 milioni di biglietti venduti, quindi a circa 16,5 milioni di distanza dai 23,2M del gennaio-febbraio 2015 (in cui si erano incassati 151 milioni di euro, il risultato più vicino alla media totale ottenuta a gennaio-febbraio nel periodo 2010-2020, che era di 153M). Il 2015 si sarebbe poi chiuso a 99 milioni di biglietti Cinetel, quindi è evidente che – nei prossimi dieci mesi – bisognerà non perdere più del 20% rispetto al 2015 per arrivare ai 63,5 milioni di biglietti mancanti e quindi alla soglia di 70 milioni di biglietti totali di cui ho parlato.

Ovviamente, è un’impresa complicata, ma proprio per questo sarà fondamentale un apporto di film importanti (come sempre, non solo blockbuster, ma anche tanti prodotti medi) e una serie di iniziative forti e coraggiose, a partire da regole certe sulle window dei film italiani ed esteri, ma anche con iniziative promozionali dal grande impatto mediatico sul pubblico.

E marzo, come andrà? Ci si può aspettare decisamente meglio, anche solo per la presenza di un titolo come Batman, in arrivo il 3 marzo. Per il resto, spiccano C’era una volta il crimine il 10 marzo (sarà interessante vedere come si comporterà questo terzo episodio, con il primo che è stato un ottimo successo in sala e il secondo che invece è arrivato direttamente sulle piattaforme) e poi – nelle due settimane successive – Corro da te e Altrimenti ci arrabbiamo, per chiudere con Morbius il 31 marzo. Speriamo, ovviamente, che un film come Batman riporti in sala un pubblico che magari non ci va da metà dicembre e che – dopo aver visto questo blockbuster – riprenda una frequentazione costante. Inoltre, sarà un mese fondamentale (considerando i film italiani citati) per la nostra produzione, che deve tornare ad avere un rapporto forte con il pubblico. Ogni giorno è cruciale, insomma, e a inizio aprile capiremo meglio se possiamo sperare in una vera ripresa o se sarà molto difficile…

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.
Top
L'annuncio si chiuderà tra pochi secondi
CHIUDI 
L'annuncio si chiuderà tra pochi secondi
CHIUDI