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Visioni – Non siamo più vivi da record

Su Netflix, trionfano la serie coreana e Il truffatore di Tinder. Risultati storici per Il Festival di Sanremo ed esordi importanti tra le fiction Rai. Ancora benissimo i dati Nielsen di Encanto…

Auditel – Rai

Il Festival di Sanremo
Per una volta, non sono solo le fiction da segnalare per quanto riguarda la Rai, ma soprattutto gli straordinari numeri ottenuti dal Festival di Sanremo. Non è retorica, visto che certe cifre sembrano appartenere a un’altra epoca, quando non esisteva non solo lo streaming, ma neanche Sky e quindi il pubblico televisivo era molto meno frammentato di oggi.

Così, per trovare dati analoghi ad alcuni appuntamenti del festival di Sanremo 2022, dobbiamo tornare indietro almeno al 2000, quando, per avere quello share (pressoché identico a quello di questa edizione), bisognava fare quasi due milioni di spettatori in più.

Andiamo in ordine. Martedì 1 febbraio la prima serata ha conquistato 10.911.000 spettatori e il 54,7% (qui tutte le prime serate delle precedenti edizioni); il giorno successivo, 11.320.000 spettatori e il 55,8% (per vedere le altre seconde serate, cliccate qui); giovedì 3 febbraio invece sono stati 9.360.000 spettatori e il 54,1% (qui per tutte le terze serata).

Il penultimo appuntamento, venerdì 4 febbraio, ha ottenuto 11.378.000 spettatori e il 60,5% (qui per le precedenti edizioni); infine, la serata finale, sabato 5 febbraio, si è portata a casa ben 13.380.000 spettatori e il 64,9%, un dato da partita a eliminazione in un mondiale o in un europeo per la nazionale di calcio (qui i dati delle serate conclusive).

Anche su Rai Play le cose sono andate bene (ma i dati che seguono fanno anche capire che c’è ancora un consumo limitato della televisione tradizionale attraverso lo streaming). Infatti, sabato 5 febbraio 2022, il Festival di Sanremo ha ottenuto un ascolto medio digitale di 268.000 device, come riporta Davidemaggio.it, e un risultato complessivo di 13.209.000 minuti (quindi, con un risultato medio di 49,2 minuti visti a device).

Inutile dire che, di fronte a questo strapotere, le altre programmazioni non hanno presentato titoli di rilievo, con l’eccezione di MasterChef su Sky, che ha conquistato 538.000 spettatori e l’1,97% per il primo episodio e 454.000 spettatori e il 2,13% con il secondo.

Le fiction Rai
Detto di questi numeri fantastici, la fiction in realtà da domenica è tornata in forze. Infatti, sono iniziate le nuove stagioni di due prodotti molto importanti e c’è stato un debutto decisamente promettente. Intanto, lunedì 7 febbraio, è arrivata la seconda stagione di Màkari (prodotto da Palomar), che si è portata a casa 5.418.000 spettatori e il 25,4%. L’esordio assoluto, avvenuto a metà marzo 2021, poteva vantare 6.744.000 spettatori e il 28,1%, mentre l’ultima puntata (andata in onda il 29 marzo) aveva ottenuto 6.451.000 spettatori e il 26,3%.

Francamente impossibile invece valutare il dato della terza stagione de L’amica geniale (Wildside, basata sul relativo libro Storia di chi fugge e di chi resta), che ha ottenuto 4.650.000 spettatori e il 20.6%. Sarebbe un dato molto inferiore a quello che ci aveva abituato questo adattamento, ma che dipende in misura notevole dal risultato monstre di Che Tempo che Fa, che grazie alla presenza di Papa Francesco ha ottenuto 6.731.000 spettatori e il 25.4%. Vedremo dalla seconda puntata di giudicare meglio l’andamento di questa terza stagione de L’amica geniale.

Infine, martedì 8 febbraio buono l’esordio assoluto per la serie Lea – Un nuovo giorno (Banijay Studios Italy) con protagonista Anna Valle e che ha ottenuto 4.932.000 spettatori e il 22.4%, nonostante la fortissima concorrenza della partita di Coppa Italia Inter-Roma, che su Canale 5 conquistava 4.903.000 spettatori e il 20.4%.

Fonte dati Auditel di Rai/Mediaset/La7/Sky: Davidemaggio.it

Netflix

Ascolti in aumento quest’ultima settimana su Netflix, come possiamo vedere nei nostri riepiloghi (come sempre, tra parentesi i dati della settimana precedente):

Totale ore Top Ten Film (Inglese): 151.610.000 (112.340.000)
Totale ore Top Ten Film (Non inglese): 67.280.000 (39.410.000)
Totale ore Top Ten Film (Inglese e non inglese): 218.890.000 (151.750.000)

Totale ore Top Ten Tv (Inglese): 339.650.000 (343.980.000)
Totale ore Top Ten Tv (Non inglese): 478.020.000 (349.350.000)
Totale ore Top Ten Tv (Inglese e non inglese): 817.670.000 (693.330.000)

Iniziamo anche oggi dal vincitore di ‘tappa’ (lo stesso di sette giorni fa), Non siamo più vivi, che dopo aver aperto benissimo la settimana scorsa con 124 milioni di ore, questa volta raddoppia e si porta a casa altri 236,2M, per un totale già fantastico di 361M, che lo porta dopo solo due settimane al quinto posto della classifica all time delle serie non in lingua inglese e spinge il computo complessivo delle serie a livelli che non si vedevano da mesi. Dove può arrivare questo titolo? Personalmente, credo che continuerà su ottimi livelli anche la prossima settimana e che, a questo punto, abbia serie possibilità (ci scommetterei qualcosa) di diventare la serie (in inglese o non inglese) più vista di sempre di Netflix, dietro soltanto all’inarrivabile Squid Game. Per riuscirci, dovrà superare (tra le serie in lingua non inglese) la quarta stagione de La casa di carta (619M) e (tra quelle in inglese) Bridgerton (625M). Inutile dire che siamo di fronte, ancora una volta, a un titolo coreano che diventa mainstream nel mondo e conferma la supremazia di questo Paese nell’immaginario collettivo. Ma anche (e questo è un aspetto fondamentale) la loro capacità di utilizzare alcune storie di ‘genere’ per raccontare temi socialmente importanti (come le diseguaglianze sociali per Squid Game o le tante problematiche degli adolescenti in Non siamo più vivi), senza per questo diventare didascalici e, anzi, risultando molto coinvolgenti.

Dietro, va sottolineato ancora una volta l’ottimo dato di Café con aroma de mujer, che alla sesta settimana di permanenza ottiene altre 65,8 milioni di ore. Terzo gradino del podio per l’esordio della seconda stagione di Dark Desire con 49,5M, risultato che trascina con sé anche la prima stagione. Ancora dati importanti per Soy Georgina, che conquista altri 28,7M, sostanzialmente pareggiando i dati della settimana scorsa (30,6M).

E spostiamoci alle serie in lingua inglese, complessivamente stabili rispetto alla settimana scorsa. Passa in testa The Woman in the House Across the Street from the Girl in the Window, che ottiene altri 60,4M. Esordio al secondo posto per la seconda stagione di Raising Dion, che conquista 49M, trascinando al sesto posto anche la prima (26,4M). Terza piazza per In From the Cold con 44,8M. Rimangono in top ten tutte le quattro stagioni di Ozark, a cominciare ovviamente dall’ultima, che si piazza quarta con 44,6M, per proseguire con la prima (settima con 19,9M), la seconda (ottava con 17,3M) e la terza (nona con 17,2M).

E passiamo ai film in inglese. Qui a mio avviso troviamo l’altro grande vincitore della settimana, ossia Il truffatore di Tinder, documentario dagli stessi produttori de L’impostore – The Imposter e Giù le mani dai gatti, che apre in testa (e ho l’impressione che abbia ancora tanta strada da fare) con 45,8 milioni di ore. E’ la conferma di come Netflix in questi anni sia riuscita a far diventare i documentary crime come qualcosa di mainstream e con un ottimo rapporto visioni/costi.

Rimane in seconda posizione Home Team con altri 33,6M, mentre scivola al sesto posto The Royal Treatment (8,5M), che nelle ultime due settimane era in vetta. Per il resto, è interessante notare come in top ten ci siano tanti titoli di catalogo. Per esempio, i primi due film di Cattivissimo me (il secondo capitolo è terzo con 14,3M, il primo è ottavo con 6,8M). O due titoli di Michael Bay come 13 Hours (quarto con 12,9M) e Transformers: la vendetta del caduto (quinto con 9,7M). Mancanza di Original forti in questo periodo o un segnale che le nuove produzioni faticano?

E mentre esce dalla top ten (dopo dodici settimane di permanenza) Red Notice, rimane ancora Don’t Look Up, settimo con 6,9 milioni. Sarà interessante vedere se le candidature all’Oscar di ieri (tra cui quella per il miglior film) avranno un impatto sulle ore di visione: probabilmente sì, ma credo che non sarà troppo forte, dando per scontato che per un titolo del genere chi voleva vederlo lo ha già fatto (e sono stati tanti). Chi invece probabilmente tornerà in top ten tra sette giorni, è The Power of the Dog, che ieri ha ottenuto ben dodici candidature.

E vedremo se anche E’ stata la mano di Dio riceverà una spinta dall’Oscar e magari lo ritroveremo tra i primi dieci film in lingua non inglese (possibile, visto che questa settimana si arrivava decimi con soli 1,1M di ore). La categoria ha visto un notevole aumento di visioni, grazie a due esordi molto efficaci.

In prima posizione, c’è la pellicola sentimentale spagnola Through My Window con 33,2M, mentre al secondo posto il prodotto drammatico olandese My Best Friend Anne Frank con 18,7M. Terzo gradino del podio per il vincitore di sette giorni fa, My Father’s Violin, che si porta a casa altri 4,8M.

Infine, vediamo le top ten italiane. Tra i film, da notare la seconda posizione di un titolo di catalogo Birds of Prey, così come il nono posto del film italiano con Stefano Accorsi e Miriam Leone Marilyn ha gli occhi neri. Tra le serie, arriva anche da noi in testa Non siamo più vivi, mentre in seconda posizione c’è la quinta stagione di Riverdale, seguita dalle tre stagioni di Manifest.

Fonte dati Netflix: Top 10 Netflix

Nielsen
Dati come solito molto interessanti (anche perché sono gli unici che ci permettono un confronto tra piattaforme diverse, pur se limitato agli Stati Uniti e ai consumi attraverso la televisione) dalle rilevazioni Nielsen. Nella settimana 3-9 gennaio 2022, a vincere è stata la quarta stagione di Cobra Kai con 2,153 miliardi di minuti. E’ interessante notare come al terzo posto ci sia la seconda stagione di The Witcher con 1,105 miliardi di minuti, quindi con un consumo che è quasi la metà del primo in classifica. Se vediamo i dati ufficiali Netflix relativi a quella settimana (ma che comprendono tutto il mondo), è interessante notare come la proporzione sia pressoché identica (107,8 milioni di ore contro 57,3 milioni di ore). Decima posizione assoluta per la serie di Disney+ The Book of Boba Fett, che ottiene 563 milioni di minuti.

Dove ci sono informazioni molto interessanti, è nel confronto sui film. Infatti, come la settimana scorsa, ai primi due posti ci sono Encanto (Disney+) e Don’t Look Up (Netflix), ma il primo ottiene altri 1,482 miliardi di minuti, il secondo è più staccato (807 milioni di minuti). Il confronto con sette giorni fa (in cui c’era stato un quasi pareggio, con 2,198 miliardi di minuti per il cartone Disney e 2,024 miliardi per il film con Leonardo DiCaprio) sembra far capire che il passaparola sia stato più favorevole a Encanto (o che gli spettatori di Don’t Look Up fossero più frontloaded). L’unica cosa sicura è che il secondo film più visto nella storia di Netflix abbia ottenuto sicuramente meno spettatori in America di un titolo che sicuramente è andato benissimo, ma che comunque si ritrova su una piattaforma che ha poco più di metà degli abbonati di Netflix negli Stati Uniti. A me sembra una notizia che porta a riflessioni importanti. E’ comunque interessante notare come Netflix occupi tutte le posizioni dalla seconda all’ottava, mentre Disney+ le altre. Di solito Disney+ ha più titoli in top ten, ma è anche vero che, con il dato fantastico di Encanto, è normale che gli altri suoi film siano stati visti di meno…

Fonte: Nielsen

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.
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