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Cosa ci dicono i dati di Netflix

La piattaforma ha comunicato tanti numeri relativi alle visioni degli abbonati, con molte informazioni interessanti e utili…

Come avrete letto in questi giorni, Netflix ha da poco dato vita a un sito ufficiale, in cui, una volta a settimana (il martedì), pubblicherà i dati dei suoi film e serie di maggiore successo.

Come indicato nella metodologia di Netflix, le classifiche si basano sulle ore viste per titolo e non più per il numero di abbonati che hanno visto almeno due minuti. I dati sono relativi a una settimana (dal lunedì alla domenica) e vengono pubblicati ogni martedì.

Ci sono quattro top ten globali relativi a film e serie (in questo caso, ci si riferisce a singole stagioni), entrambi divisi per prodotti in lingua inglese e non. Sempre di queste categorie, ci sono le top 10 storiche, ossia i migliori risultati nei primi 28 giorni di programmazione di tutta la storia di Netflix. Da segnalare anche come Netflix abbia affidato una valutazione di queste metriche e dei risultati a una società esterna, che pubblicherà un report nel 2022.

Come sostiene Variety, il sito “è ideato per promuovere i propri titoli più popolari”, ma d’altronde, allo stesso tempo, la rivista di settore fa anche notare che Netflix non vende pubblicità e quindi non ha inserzionisti a cui rispondere di tutti i risultati. Personalmente, mi sembra ovvio che Netflix non abbia interesse (e infatti non lo fa) a pubblicare dati sui propri insuccessi, così come non ha nessun motivo di fornire i risultati di box office in sala per quei film che escono nei cinema (aspetto che presumo tornerà presto a causare discussioni).

Una mancanza che mi dispiace molto, è che nelle classifiche per Paese, non si possono vedere i singoli risultati. Immagino che la ragione sia da ricercare nel fatto che fornire dati per novanta Paesi significherebbe mostrare anche numeri non del tutto soddisfacenti. E’ comprensibile, ma è un peccato.

Personalmente, per quanto non amassi la precedente metodologia di impostare tutto sul parametro di quelli che avevano visto almeno due minuti di un film o di una serie (veramente troppo poco due minuti), sarebbe comunque interessante avere anche questo dato, per valutare il rapporto tra numero di persone che vedono qualcosa e per quanto. Esempio recente: la serie di Zerocalcare Strappare lungo i bordi è composta di sei puntate e dura complessivamente poco più di 90 minuti, è ovvio che non è facile confrontarla con serie importanti che magari comprendono 10 puntate di un’ora ciascuna (ma invece sul numero di persone assolute sì). Nonostante questo ‘handicap’, comunque, la serie è stabilmente al primo posto nel nostro Paese in questi giorni.

Ovviamente, l’interesse di questi dati sarà sul lungo periodo, nel senso che man mano che usciranno gli aggiornamenti settimanali, avremo più occasioni di confronto, per esempio per capire se ci sono periodi più caldi (oltre al Natale, in cui abbiamo tutti più tempo).

E allora vediamo questi risultati. Iniziamo da una bella notizia tricolore, il dato di Yara, primo nei film in lingua non inglese nel mondo. La cosa più interessante non è solo la vetta nelle classifiche di film in lingua non inglese, ma soprattutto il fatto che, rispetto a tutti gli altri film (quindi, anche quelli in inglese), con quel risultato si piazzerebbe al quinto posto in assoluto.

A proposito di Italia, se vi scaricate i file Excel disponibili, potete vedere tutte le classifiche (mondiali e di novanta singoli Paesi) da giugno, cosa che permette anche di scoprire che Yara era già primo tra i film in lingua non inglese nel report del 7 novembre. In questo senso, è interessante notare come, in questi mesi, l’unico altro titolo italiano che è arrivato al primo posto nel nostro Paese in una settimana è stato il film Mio fratello, mia sorella il 17 ottobre (la settimana prima si era piazzato al secondo posto). Da notare anche la seconda posizione della serie Generazione 56k l’11 luglio. E ovviamente aspettiamo l’ufficialità del primato la scorsa settimana della serie di Zerocalcare.

Va detto che nei fogli Excel tutti i titoli sono indicati in lingua inglese, anche quando non lo sono (ovviamente è un errore, presumo che le classifiche comprendano semplicemente le top 10 di film e televisione senza distinzione di lingua, insomma tutti i prodotti accorpati).

Una cosa molto interessante vedendo questi dati settimanali, è quanto – all’uscita di una nuova stagione di una popolare serie – le precedenti stagioni arrivino in classifica, spinte evidentemente da persone che non le avevano ancora viste e sono stimolate a recuperarle. Per esempio, nella settimana del 12 settembre nei primi otto posti in Italia ci sono cinque stagioni de La casa di carta; in quella del 26 settembre, tre stagioni di Sex Education nei primi sette posti; e quattro stagioni di Elite nei primi dieci posti del 4 luglio.

Per quanto riguarda Red Notice, è un perfetto esempio della differenza tra “sala e salotto”. In una sola settimana, ha ottenuto 148.720.000 ore di visione, dato che lo piazza non solo (ovviamente) al primo posto tra i film in lingua inglese del periodo, ma che sicuramente lo porterà in futuro nella top ten di sempre, visto che al decimo posto c’è Murder Mistery con 169 milioni di ore. E’ interessante invece notare come il film, nel primo weekend americano in sala, abbia ottenuto circa 1,5 milioni di dollari (dato non ufficiale, ma riportato da diverse testate americane). Insomma, è semplice capire perché Netflix non diffonde i dati dei suoi titoli in sala.

Per quanto riguarda le serie in lingua non inglese, questa settimana le prime 3 (e 4 delle prime cinque) sono produzioni coreane. Non è che ci fosse bisogno di conferme, ma è chiaro che dietro a The Squid Game c’è una produzione che ormai ha conquistato il mondo…

Sui dati storici riguardo ai prodotti di maggiore successo di Netflix di sempre, ovviamente sono risultati che per lo più conosciamo, ma alcuni numeri ci fanno riflettere. Per esempio, la Spagna ha cinque dei primi otto titoli per quanto riguarda serie in lingua non inglese nella storia (tre stagioni de La casa di carta e due di Elite). Anche qui, come per il discorso Corea, non è una sorpresa, ma è decisamente interessante (e da prendere a esempio) che una nazione di 40 milioni di abitanti rappresenti il maggior Paese europeo negli ascolti Netflix (l’ampia diffusione mondiale di questa lingua aiuta, ma fosse solo questo il motivo, le serie coreane non le vedrebbe nessuno…)

Di sicuro, seguiremo con grande attenzioni tutti gli aggiornamenti settimanali di Netflix…

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.
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