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I cinema ai tempi del Covid: Green Pass, nuove misure e nuove sfide

Dall’Europa agli USA, dal Green Pass alle preoccupazioni sulla Variante Delta, diamo uno sguardo alle nuove problematiche affrontate dagli esercenti

di Alice Tentori

Tra aprile e luglio, praticamente tutti i governi dei Paesi europei hanno consentito ai cinema di riaprire, mantenendo però limitazioni di accesso e precauzioni anti Covid. In Italia, come sappiamo, dal 6 agosto è entrato in vigore il Green Pass per accedere ai cinema (e chi era presente a Cinè a Riccione è stato testimone diretto dell’impatto della notizia sulla nostra industria): d’accordo o no, non siamo stati certo i primi e, probabilmente, non saremo gli ultimi, a dover gestire questa direttiva.

Le misure in Europa

Riporta l’UNIC, infatti, che uno dei primi Paesi ad elaborare un “passaporto Covid19” e a farlo entrare in vigore è stata la Danimarca già il 6 aprile: il “Coronapass”, in formato digitale o cartaceo, attesta la vaccinazione completa o la negatività al virus nelle persone sopra i 15 anni ed era necessario per l’ingresso in alcuni esercizi, compresi i cinema riaperti a maggio. Dal 1° agosto, però, non viene più richiesto per l’accesso alle sale e dal 1° settembre non lo sarà più neanche nei ristoranti. La richiesta sarà invece mantenuta in Austria e in Repubblica Ceca, dove il pass è in vigore dal 1° luglio. Anche la Grecia, aperta ai turisti di tutto il mondo, mantiene l’uso del lasciapassare per cinema e altri luoghi al chiuso.

In Germania, invece, si procede come sempre in ordine sparso: nelle regioni ad alto rischio di contagio verrà chiesto un tampone negativo a chi non è vaccinato – circa il 45% della popolazione – prima di entrare al cinema a partire dal 23 agosto.

Romania e Russia

Ci sono anche casi di Paesi con una organizzazione più complessa, come quello della Romania: qui, a fine luglio, le autorità hanno annunciato una iniziale presa in considerazione di far accedere i soli vaccinati ai centri commerciali – luoghi considerati ad alto rischio – ma solo nei weekend, mentre i non vaccinati potrebbero recarvisi nel resto della settimana. Dato che la maggior parte dei multiplex rumeni si trova all’interno di shopping malls, questo potrebbe avere ripercussioni sul boxoffice interno.

Se ci spostiamo più a est, in Russia, sono state introdotte ulteriori limitazioni a partire da fine giugno, ma diverse tra regione e regione: in alcune, i cinema sono rimasti chiusi per un mese, in altre è stato richiesto il certificato di vaccinazione prima di entrare in sala, in altre ancora si è ridotto il numero massimo degli spettatori. 23 regioni russe hanno poi obbligato i lavoratori dei cinema a sottoporsi al vaccino.

Il caso della Francia

Il nostro punto di riferimento, si è spesso detto, è stata però la Francia (oltre 20 mila contagi al giorno contro i nostri 6 mila): con pochissimo preavviso per gestori e spettatori, il pass sanitario è stato introdotto nei cinema francesi da mercoledì 21 luglio per spettacoli con più di 50 persone. Nella corsa all’organizzazione, alcuni esercenti hanno sistemato gazebi con tamponi rapidi all’ingresso, altri hanno limitato le vendite a 49 biglietti, ma l’impatto è stato devastante per un boxoffice in una fase già consolidata di ripresa: Comscore France ha calcolato la perdita in un -70% rispetto al mercoledì precedente. La caduta libera degli incassi ha scatenato la dura reazione dell’esercizio francese: la confusione creata dalla comunicazione istituzionale e lo scarso preavviso sono state messi sotto accusa. Ad oggi, con l’estensione dell’uso del Green Pass anche in ristoranti, ospedali, centri commerciali e mezzi di trasporto a lunga percorrenza, il limite dei 50 spettatori è stato eliminato e si spera in una ripresa veloce.

L’Italia del Green Pass

Anche da noi è innegabile che il Green Pass abbia avuto un certo impatto sul boxoffice, soprattutto nelle prime due settimane. L’uscita di Me Contro Te – Il mistero della scuola incantata ha ridotto le perdite grazie ad un target particolarmente affezionato, ma soprattutto giovane ed esente dalla certificazione vaccinale: gli oltre 2 milioni di euro del primo weekend sono un buonissimo risultato. Ormai uscito praticamente ovunque, anche Fast & Furious 9 ha dato una mano ai conti in rosso, con un totale di 2,6 milioni comprese le anteprime di inizio agosto. Il Green Pass ha però impattato – forse anche più fortemente – sul calendario delle prossime uscite: prima “vittima” Hotel Transylvania 4, che salterà l’uscita in sala per andare direttamente online su Amazon Prime Video, così come il teen drama After 3 previsto in sala per il 1° settembre.

Le preoccupazioni della Variante Delta

La questione più preoccupante ad oggi è, però, la variante Delta: in seguito ad un aumento dei contagi, più di 3500 cinema in Cina hanno sospeso di nuovo le operazioni e moltissimi film locali pronti per uscire sono stati posticipati. Questa seconda chiusura forzata dei cinema è la più vasta nel Paese dopo il lockdown del 2020 durato ben 175 giorni.

Anche negli Stati Uniti, il dilagare della variante Delta genera non poca preoccupazione tra gli spettatori. The Hollywood Reporter pubblica i risultati di un sondaggio condotto a fine luglio abbastanza allarmanti: il livello di comfort generale è passato da un massimo dell’era della pandemia dell’81% al 72% nell’arco di sole tre settimane, con lo spicchio delle mamme particolarmente in calo, dal 75% al 59%. Nonostante questo e i dubbi sollevati da alcuni partecipanti qualche settimane fa, si sta svolgendo a Las Vegas il CinemaCon 2021, il più grande ed il più importante incontro mondiale dell’industria cinematografica: per accedere, richiesta la certificazione vaccinale o un tampone negativo entro le 48 ore precedenti e la mascherina in tutti i luoghi pubblici. Grande assente la Disney che parteciperà con la sola proiezione in anteprima di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli.

Il Regno Unito e No Time to Die

Un capitolo a parte riguarda il Regno Unito. Dal 19 luglio, i cinema inglesi operano a capacità piena e senza richiedere alcuna attestazione di vaccinazione per accedervi. Qui, gli spettatori tornano a riempire le sale in maniera consistente, ad un livello che non si vedeva da prima della pandemia grazie soprattutto ai blockbuster di Hollywood arrivati in sala piuttosto che sui servizi di streaming.

Vedere numeri pre-pandemia adesso, in mercati senza restrizioni, è sicuramente un segnale positivo per il futuro, in attesa che No Time To Die faccia il suo ingresso trionfante nella madre patria: la data dell’anteprima mondiale è fissata per il 28 settembre a Londra presso la Royal Albert Hall con Daniel Craig sul red carpet. Ma, anche nel Regno Unito, gli esercenti sono ben consci che le ferite, a livello di industria globale del cinema, non sono ancora del tutto guarite.

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