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Al CinemaCon si celebra l’esclusiva nelle sale: “Le uscite simultanee non funzionano”

Chris Meledandri, Adam Aron, il presidente Sony Pictures Josh Greenstein e il presidente NATO John Fithian parlano del ritorno alle finestre theatrical

“Ricordate Bill Clinton e il suo ‘È l’economia, stupido?’. Beh, è la finestra, stupido!”. Parole che Tom Rothman, chairman di Sony Pictures Motion Picture Group, ha pronunciato in occasione del CinemaCon di Las Vegas, la principale convention americana degli esercenti che si sta svolgendo proprio in questi giorni. Naturalmente si è parlato molto di come le sale si porranno nei confronti dell’ascesa dello streaming nel mondo post-pandemico, ed è proprio a questo che si riferiva Rothman. Mantenere una finestra esclusiva nelle sale è vitale se si vuole sperare nel successo di un film.

Rothman stava parlando di Free Guy, che è uscito esclusivamente nelle sale, ma il discorso si può applicare a qualunque film. Lo sottolinea Josh Greenstein, presidente di Sony Motion Picture Group, reiterando l’impegno della compagnia nel “proteggere e preservare la finestra theatrical”. “Distribuire i film simultaneamente al cinema e nelle case è devastante per il nostro settore”. E ha concluso: “I nostri film verranno visti esclusivamente nei cinema”.

Un sentimento condiviso da tutti. Chris Meledandri, CEO di Illumination Entertaiment e produttore della saga di Cattivissimo Me, ha aperto il panel della sua compagnia dichiarando che “non c’è esperienza al mondo come quella di andare al cinema”. Meledandri ammette che “durante la pandemia, i nostri piccoli schermi ci hanno salvato la vita” e che, nei prossimi anni, “vedremo sicuramente altri modi per fruire di contenuti”. Ma aggiunge che “una vibrante economia theatrical è importante anche per le compagnie streaming”. Perché “senza di essa, la stessa nozione di film potrebbe iniziare a svanire”.

John Fithian, CEO e presidente di NATO (National Association of Theatre Owners) ha dichiarato che le finestre esclusive “rimangono vitali per il successo dell’economia delle sale”. “Le uscite simultanee non funzionano. Non funzionano per chiunque”. “I periodi di esclusiva rimangono vitali per la sopravvivenza dell’industria. Non saranno più come erano prima, ma non possono restare quelli che erano durante la pandemia”, ha concluso.

Infine, Adam Aron, CEO di AMC, la principale catena di sale al mondo, ha fatto notare che distribuire prima i film in esclusiva nelle sale non è solo un modo per generare incassi, ma anche l’unico modo per “impedire la pirateria su larga scala”. Aron crede in “un lieto fine hollywoodiano”. Basta guardarsi indietro, ai Ruggenti Anni Venti arrivati dopo la pandemia di influenza spagnola. “La nostra è un’industria di sequel. I Ruggenti Anni Venti è un film che arriverà presto in un cinema vicino a voi”.

Fonte: Deadline

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