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Come gli studios hanno cambiato le finestre cinematografiche con la pandemia [UPDATE]

Le strategie Warner, Disney, Universal e Paramount per affrontare la crisi del coronavirus

Mentre la pandemia infuriava su tutto e tutti, compresi i cinema in tutto il mondo, negli Stati Uniti gli studios si precipitavano a ideare soluzioni per affrontare la tempesta e uscirne a testa alta. Soluzioni che, in quanto sperimentali, hanno scontentato alcuni (in primis gli esercenti), ma segnato dei percorsi possibili non solo per superare la crisi, ma forse per cambiare per sempre le finestre cinematografiche così come le abbiamo conosciute finora.

Le soluzioni adottate sono state diverse, affinate di volta in volta in base alle reazioni e ai risultati dei tentativi precedenti. Diamo uno sguardo in sintesi alle strategie dei principali studios, con relativi aggiornamenti su come cambieranno e stanno cambiando le strategie in vista dell’uscita dal periodo più buio della pandemia.

Universal Pictures

In principio fu Trolls World Tour. Universal Pictures distribuì il film d’animazione direttamente in PVOD ad aprile 2020, scatenando una guerra con alcune grosse catene di sale americane, con in testa AMC Theatres. Adam Aron, CEO della catena, giurò che nessun film Universal sarebbe mai stato più programmato nei suoi cinema.

Una promessa durata poco perché, nel luglio seguente, Universal e AMC raggiunsero un accordo epocale: la finestra dei film Universal nelle sale della catena sarebbe stata ridotta a un minimo di 17 giorni (tre weekend). I titoli sarebbero poi passati in PVOD, ma AMC avrebbe ottenuto una percentuale degli incassi on demand. L’accordo è stato dunque esteso ad altre catene, come Cinemark, e perfezionato: in caso di un primo weekend sopra i 50 milioni di dollari, il film potrà restare in sala per un minimo di 31 giorni, cinque weekend.

Attualmente, nei cinema americani troviamo due eccezioni che potrebbero anticipare nuove strategie Universal. Da una parte Baby Boss 2, uscito in contemporanea nelle sale e sulla piattaforma SVOD Peacock, in una mossa che ricorda quella di Warner Bros. con HBO Max (e in parte Disney con Disney+). Dall’altra Old di M. Night Shyamalan, uscito in esclusiva nelle sale e che, a quanto pare, non andrà subito in PVOD come gli altri titoli Universal.

WarnerMedia

La più controversa presa di posizione degli ultimi mesi è stata senza dubbio quella di WarnerMedia, che ha deciso per il day-and-date di tutti i film del calendario 2021 nelle sale e su HBO Max. I film resteranno su HBO Max per 31 giorni e poi andranno esclusivamente in sala fino alla fine della finestra canonica di 90 giorni. La scelta ha scontentato inizialmente alcuni partner, come Legendary Entertainment (produttori di Dune e Godzilla vs. Kong), spesso perché andava a minare il sistema dei backend, le percentuali sugli incassi di un film che rappresentano un’importante fonte di guadagno per produttori e autori. Nel caso di cessione di un titolo a una piattaforma, questi backend vengono calcolati in base a una performance media, che, per un titolo altrimenti destinato a sbancare i botteghini, può rappresentare un danno.

In ogni caso, la strategia Warner sta dando frutti: Godzilla vs. Kong, Space Jam – New Legends, The Conjuring: Per ordine del Diavolo e Mortal Kombat, usciti in contemporanea su HBO Max, sono al quarto, quinto, sesto e settimo posto nella classifica dei migliori weekend d’esordio da inizio pandemia.

Warner ha però già fatto sapere che la strategia cambierà nel 2022: tornerà la finestra esclusiva nelle sale, anche se accorciata a 45 giorni (come quella di Paramount, vedere sotto), mentre altri film verranno destinati esclusivamente a HBO Max.

Walt Disney

Disney sta puntando con forza sullo streaming, e ha rivisto la propria piramide aziendale per dare priorità a Disney+ sulle sale. La piattaforma, che in 15 mesi ha superato i 100 milioni di abbonati, ha accolto diversi titoli altrimenti destinati all’esclusiva uscita nelle sale. Parliamo di Mulan, Raya e l’ultimo drago, Crudelia, Black Widow e il prossimo Jungle Cruise usciti in contemporanea nei cinema USA e su Disney+ (in tutti i territori) con “Accesso VIP”, vale a dire con un sovrapprezzo rispetto all’abbonamento (30 dollari in USA, 21,99 euro da noi). In Italia, in realtà, è stata adottata una strategia leggermente diversa per Crudelia, Black Widow e Jungle Cruise, programmati nelle sale a partire da due giorni prima dell’arrivo su Disney+.

Altri titoli importanti in arrivo, come Free Guy – Eroe per gioco e Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, arriveranno esclusivamente nelle sale. Disney ha sempre detto che avrebbe scelto di volta in volta, e pare proprio che con il miglioramento della situazione (varianti permettendo) e il graduale ritorno degli spettatori alle sale, la compagnia sia intenzionata a restituire almeno un certo grado di esclusività al theatrical.

Paramount Pictures

ViacomCBS ha scelto per i film Paramount Pictures una strategia ancora diversa, che può essere definita un punto d’incontro tra le precedenti. I film approderanno alla piattaforma SVOD Paramount+ dopo 45 giorni nelle sale. È già successo ad A Quiet Place II e al recente Snake Eyes, e succederà a Paw Patrol (20 agosto) e Mission: Impossible 7 (19 novembre).

Come Disney, ViacomCBS deciderà di film in film, e infatti Snake Eyes uscirà sia su Paramount+ che in PVOD quando concluderà la sua corsa di 45 giorni nelle sale. Come WarnerMedia, non applicherà sovrapprezzi ai film una volta sbarcati sulla piattaforma. Come e più di Universal, darà alla sale una consistente finestra di esclusiva.

Sony

Sony non ha annunciato alcuna politica specifica per far fronte alla pandemia e, anzi, tra tutti gli studios è stato quello che ha rispettato maggiormente le finestre. Monster Hunter e Il sacro male sono usciti in PVOD sette settimane dopo l’uscita nelle sale. Peter Rabbit 2 è uscito esclusivamente nelle sale l’11 giugno e, finora, non è visibile da altre parti.

Lionsgate

Infine, Lionsgate ha atteso tre weekend nelle sale prima di distribuire Spiral: L’eredità di Saw in PVOD, quattro weekend nel caso di Chaos Walking (arrivato da noi direttamente su Prime Video) e cinque in quello di Hitman’s Wife’s Bodyguard.

E in Italia?

È chiaro che queste strategie si applicano più che altro agli Stati Uniti, ma qualcosa si è ovviamente mosso anche nel nostro Paese. Abbiamo già visto cosa è accaduto con i titoli Disney (la cui strategia è stataperò adattata al nostro territorio). Warner ha distribuito The Conjuring: Per ordine del Diavolo nelle sale il 2 luglio e ha atteso poco più di un mese prima di farlo uscire in PVOD (6 luglio). Il decreto finestre firmato dal ministro Franceschini permette inoltre ai film italiani di approdare alle piattaforme dopo 30 giorni nelle sale. Ma è tutto in divenire e, stando a quanto annunciato dai dirigenti dei principali distributori a Ciné 2021, l’intenzione è tornare a dare la precedenza alle sale dopo l’estate. Anche qui, toccherà attendere per vedere gli effetti che il Green Pass obbligatorio avrà sull’affluenza nelle sale nel breve periodo, e quelli di eventuali nuove varianti del Covid. Tutto può succedere, ma sembra che si vada nella direzione del recupero delle window esclusive, pur se probabilmente accorciate anche in Italia.

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