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L’Italia ha approvato la direttiva UE sul copyright

Dopo due anni dal via libera di Bruxelles, la legge di delegazione europea è stata recepita nell’ordinamento italiano

Due anni dopo il via libera di Bruxelles, l’Italia ha approvato la direttiva UE sul copyright. Il senato ha dato il via libera definitivo recependo la legge di delegazione europea contenente la direttiva per la tutela del diritto d’autore e dei diritti connessi al mercato unico digitale. Ora dovranno essere definiti e approvati entro il 7 giugno i decreti attuativi governativi.

La direttiva UE sul copyright nasce allo scopo di rafforzare la posizione dei titolari di diritti sulle opere protette, “ai fini della trasparenza e del controllo sul loro utilizzo online e del riconoscimento di un’equa remunerazione per lo sfruttamento delle stesse opere attraverso le piattaforme”, si legge nel comunicato dell’associazione 100autori.

Ci sono in particolare due articoli della direttiva che si concentrano sul comparto del cinema e dell’audiovisivo, e prevedono una remunerazione adeguata e proporzionata per autori e artisti (interpreti ed esecutori) nell’ambito dell’utilizzo digitale delle loro opere. E inoltre l’accesso alle informazione necessarie per garantire questo diritto alla remunerazione.

Un passo importante per la tutela degli autori in Italia

Infine, 100autori “ha già chiesto al Governo di impegnarsi a definire modalità di remunerazione che prevedano il riconoscimento ad autori ed artisti di un’adeguata quota percentuale dei proventi percepiti, a disporre l’inderogabilità ex lege di detta quota, attraverso la previsione dell’espressa nullità di ogni patto contrario e a garantire l’accesso alle informazioni, secondo modalità non eludibili e di semplice gestione operativa, tali da assicurare l’esigibilità del diritto di accesso a tutti gli autori”.

Antonio Leotti, coordinatore nazionale di 100autori, ha definito la notizia un “passo di fondamentale importanza per la tutela degli autori nel nostro Paese. L’impegno del Governo non deve fermarsi qui: la direttiva copyright e il suo recepimento vanno considerati un punto di partenza e non di arrivo. Servono garanzie agli autori dell’audiovisivo”.

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