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Netflix supera i 200 milioni di abbonati e punta alle sale per il dopo-Covid

Il punto della situazione nella lettera agli azionisti sui risultati del quarto trimestre 2020

Netflix ha superato i 200 milioni di abbonati alla sua piattaforma SVOD nel 2020, anno che ha segnato la sua più grande crescita dovuta alla pandemia di Covid-19. I dati provengono dalla consueta lettera agli azionisti che l’azienda ha redatto al termine del quarto trimestre dell’anno appena trascorso.

Nel quarto trimestre del 2020, Netflix ha accolto altri 8,51 milioni di abbonati, circa 2,5 in più dei 6 previsti (nello stesso trimestre del 2019 erano stati 8,8). In totale, nel corso del 2020, si sono aggiunti 36,6 milioni di nuovi abbonati, il dato più alto sin dal 2018 (28,6 milioni). Il totale è ora di 203,7 milioni di abbonati in tutto il mondo.

In termini di ricavi, nel quarto trimestre Netflix ha raggiunto i 6,64 miliardi di dollari. L’utile netto è stato di 542 mila dollari, 1,19 dollari ad azione. Le previsioni davano un ricavo di 6,63 miliardi e un utile di 1,39 dollari ad azione. Negli after hours di martedì il titolo di Netflix è cresciuto del 13%.

Un altro dato molto interessante è quello del free cash flow, differenza tra i flussi di cassa in entrata da attività operative e i flussi in uscita per gli investimenti. Nel quarto trimestre è stato negativo (-284 milioni), ma nel totale dell’anno è stato positivo, +1,9 miliardi, contro i -3,3 miliardi del 2019. Che cosa significa questo? Che presto Netflix non dovrebbe più aver bisogno di fare debito per finanziare le spese per i contenuti e le operazioni quotidiane. Il dato è in parte dovuto, ancora, alle anomalie derivate dal Covid. Netflix ha chiuso per diversi mesi i set, spendendo dunque meno nelle produzioni.

Eppure, come si legge nella lettera agli azionisti, Netflix si aspetta di raggiungere il pareggio nel free cash flow nel corso di quest’anno. La compagnia non dovrà dunque più contare su finanziamenti esterni e ha detto che considererà l’ipotesi di restituire denaro agli azionisti tramite buyback.

Una valanga di successi

Nella lettera agli azionisti vengono anche riportati alcuni dati circa i successi delle ultime serie distribuite da Netflix. Sono tre i titoli che emergono: la quarta stagione di The Crown è stata la più vista di tutta la serie, con oltre 100 milioni di visualizzazioni sin dal debutto il 15 novembre (Netflix conta come visualizzato un contenuto guardato da un utente per almeno due minuti). La regina degli scacchi, secondo stime Netflix, è stato visto da 62 milioni di utenti nelle sue prime quattro settimane, il che la rende la miniserie più vista nella storia della piattaforma. Infine, la serie francese Lupin dovrebbe attirare 70 milioni di utenti nei primi 28 giorni (ha esordito l’8 gennaio).

Come sappiamo, Netflix ha annunciato un film a settimana in tutto il 2021, 71 titoli. Attualmente Netflix ha oltre 500 titoli in post-produzione e “pronti al lancio”. Nella lettera si fa riferimento ai competitor SVOD, come Disney+, HBO Max, Peacock e Apple TV+, come dato positivo, perché indica che “le compagnie riconoscono che il futuro è nell’intrattenimento streaming”. “La nostra strategia è semplice: se riusciremo a continuare a migliorare Netflix ogni giorno per meglio deliziare i nostri membri, potremo essere la loro prima scelta per l’intrattenimento streaming. Quest’ultimo anno è una conferma di questo approccio”.

Il co-CEO Reed Hastings ha riconosciuto che c’è ancora del lavoro da fare. Anche negli Stati Uniti, dove ha la penetrazione maggiore a livello casalingo, circa il 60%, Netflix è ancora al di sotto del 10% in termini di tempo di visione televisivo totale.

Netflix al cinema?

E, a proposito di competitor: WarnerMedia ha lasciato molti di stucco quando ha annunciato un’aggressiva strategia di distribuzione tagliata su misura per gli anni del Covid. Tutti i film Warner del 2021 arriveranno contemporaneamente in sala e su HBO Max. Una svolta che, “potenzialmente” – nelle parole del co-CEO e COO Ted Sarandos – potrebbe cambiare anche i rapporti di Netflix con le sale.

Non siamo mai stati contrari alle uscite cinematografiche”, spiega Sarandos. “Il problema era che ci si doveva impegnare a una lunga finestra esclusiva per avere accesso ai cinema”. Ma la strategia Warner e gli accordi tra Universal e catene come Cinemark e AMC hanno segnato uno spartiacque. “Se quelle finestre collasseranno, e avremo un accesso più facile per proiettare i nostri film nelle sale, mi piacerebbe che i nostri clienti potessero fare la scelta di uscire o vedere un film a casa, cosa che è diventata la norma durante il Covid”.

Reed Hastings stesso ha commentato il modello HBO Max, dicendosi fiducioso che rappresenterà una nuova strada. Ma, secondo lui, si capirà solamente dopo la pandemia, quando il pubblico riprenderà a frequentare le sale, vedendo gli stessi film sia al cinema che su HBO Max. “Questo aprirà una nuova strada alla distribuzione simultanea. È un bene per il film, aiuta sia l’online e lo streaming che le sale. Ma dovremo aspettare il dopo-Covid per avere un quadro preciso”.

Netflix e Google

Un dato curioso diffuso dalla lettera agli azionisti riguarda le serie più ricercate su Google. A livello globale, nove su dieci sono serie Netflix:

  • Tiger King
  • Big Brother Brasil
  • La casa di carta
  • Cobra Kai
  • The Umbrella Academy
  • Emily in Paris
  • Ozark
  • La regina degli scacchi
  • Outer Banks
  • Locke & Key

Le previsioni per il Q1 2021

Nel primo trimestre del 2021, Neflix si aspetta ricavi per 7,13 miliardi di dollari, un utile per azione di 2,97 dollari e un reddito netto di 1,36 miliardi, quasi il doppio rispetto allo stesso periodo del 2020.

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