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Quibi al lancio oggi, 6 aprile: Jeffrey Katzenberg illustra le novità del suo portale mobile

Progetti originali, pensati appositamente per il mezzo, diritti di sfruttamento delle opere ai creatori: il nuovo progetto del leggendario produttore prende il via

Siamo definitivamente entrati nell’era dello streaming, verrebbe da dire. Questi giorni di quarantena forzata, con annessa la logica chiusura delle sale, hanno visto un fisiologico incremento della visione di contenuti digitali e, proprio in questo momento così delicato, si affaccia sul mercato la nuova scommessa del vulcanico Jeffrey Katzenberg: Quibi.

Quick Bites


Quibi, crasi di “Quick bites” ovvero “piccoli morsi”, è un nuovo servizio SVOD dedicato esclusivamente alle piattaforme mobile, tramite app dedicata, ricco di contenuti inediti e pensati appositamente, sia nel formato che nel format. Tutti gli show sono di breve durata, in media parliamo di 8-10 minuti a puntata. Il lancio è previsto per oggi, 6 aprile, pensando in primis al territorio nordamericano, con una successiva espansione in altri (tramite App Store e Google Play, dove potreste trovarlo già disponibile, in realtà, seppur non localizzato), con produzioni anche dedicate al mercato interno, sia di fiction che di attualità. Alla partenza saranno disponibili “50 show, con 300 episodi in totale” racconta Katzenberg a Screendaily. “con 7 nuovi programmi e 225 nuovi episodi alla seconda settimana”. Il core target è focalizzato tra i 25-35enni, ma la forbice si allarga tra i 18 e 44 anni, in realtà, secondo il produttore.

La ricetta del successo?

Molti i filmmaker coinvolti nel progetto, così come i grossi nomi nei cast: Antoine Fuqua, Sophie Turner, Christoph Waltz sono solo alcuni dei primi rivelati, con addirittura Steven Spielberg che starebbe esplorando la possibilità di uno show horror visibile solo in orari notturni. Katzenberg punta molto su due fattori in particolare: la soddisfazione degli showmaker e l’originalità della proposta. Non sarà una semplice riproposizione in mobile di quanto si può già vedere su YouTube o Facebook, non sarà un nuovo “go90” di Verizon, destinato al tracollo prima ancora di cominciare.
Produttori e showrunner manterranno il controllo sulle proprie creature, a partire dai diritti sull’opera in questione: Quibi servirà come piattaforma esclusiva di lancio, ma il ricambio degli show sarà continuo in quanto non intende detenere gli stessi.
Oltre a garantire una certa indipendenza creativa e produttiva, la struttura messa in piedi si assicura che i programmi abbiano un carattere distintivo e che siano pensati appositamente per la visione su dispositivo mobile. Una particolare tecnologia proprietaria denominata “Turnstyle” consentirà la visione ottimizzata sugli schermi dei cellulari.
L’investimento sulla piattaforma è stato consistente, si parla 1,75 miliardi di dollari, gestito in due tranche: tra gli investitori, oltre a vari studios hollywoodiani, anche Alibaba e Madrone Capital.
Le formule di abbonamento alla piattaforma sono sostanzialmente due: una da 4.99$ con brevi stacchi pubblicitari, e una da 7.99$ scevra di essi, con un periodo di prova gratuita di ben 90 giorni.
Una preparazione meticolosa, passo passo, per una sfida interessante e dagli sviluppi sicuramente da seguire, in attesa che il servizio arrivi anche nel vecchio continente. Secondo lo stesso Katzenberg, non si tratta di una vera innovazione o di un’idea geniale, come qualcuno ha affermato, quanto di applicare i modelli che hanno sempre funzionato meglio ad un mercato che cambia: “il mio capo è sempre stato il pubblico. E il pubblico non ti inganna mai”.

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