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INTERVISTA AD ALDO LEMME

Aldo Lemme, General Manager di Adler Entertainment, ci racconta il listino della nuova stagione e analizza il fenomeno del 2017, Loving Vincent…

Per prima cosa, è impossibile non chiederti un parere sul fenomeno dell’anno, il vostro Loving Vincent, distribuito assieme a Nexo…

Loving Vincent potrebbe essere uno di quei casi da studiare, magari per poi scoprire che non c’è nessuna pozione magica, ma c’erano delle caratteristiche tali per cui la gente voleva vederlo. Molti addetti ai lavori ci hanno detto “pensa se aveste fatto un’uscita normale”. La verità è che non lo sapremo mai, ma molto probabilmente con un’uscita normale avrebbe avuto le solite difficoltà di pellicole di questo tipo. Forse saremmo riusciti a uscire in 100 copie e ottenere 250.000 euro nel primo weekend, per poi ripetere un dato simile nel secondo, ma ci sarebbero stati costi di Vpf e marketing molto più alti, mentre il prezzo del biglietto sarebbe stato più basso. Insomma, sarebbe stato meno un evento e lo spettatore non avrebbe avuto la sensazione di poterselo perdere se non andava in quei giorni. La mia impressione è che non si sarebbe neanche avvicinato a quello che abbiamo incassato.

Il lavoro che ha fatto Nexo insieme a noi è stato simile a quello svolto per altri eventi artistici, per quanto riguarda piano marketing o traileraggio. La verità è che c’è un pubblico fedele, attento e disposto a spendere un po’ di più, che non aspetta altro se non vedere questi film. Certo, è andato meglio di qualsiasi altro evento arte e crediamo (ma è una sensazione) che ci sia stato molti più repeater e quindi il risultato finale sia molto più consistente di altri. Anche se usciamo dal discorso arte e Van Gogh, si tratta comunque di un bel film emozionante, con un finale che lascia delle belle sensazioni. Sarei molto curioso di sapere la percentuale di moviegoer che lo ha visto e non appartiene alla categoria di fedelissimi agli eventi arte Nexo, come Caravaggio e I musei vaticani.

Parlaci del nuovo listino…
Il nostro listino è sempre molto variegato e con una presenza di horror consistente. Ma non è una forma di furbizia, legata al concetto che l’horror ha sempre un pubblico. Insomma, noi prendiamo gli horror perché ci crediamo veramente. In questo senso, Ghost Stories l’anno prossimo sarà un film molto particolare, inquietante e fatto bene. Ho la speranza che possa essere un piccolo Il sesto senso e scrivere una pagina diversa di horror, senza una goccia di sangue. E’ un supernatural thriller, che per 90 minuti ti tiene incollato alla poltrona e in tensione costante, cosa che non succede sempre in un horror.

Credo tanto anche in Zanna bianca, perché ho la speranza di poter raccontare alle nuove generazioni qualcosa che ha segnato la mia infanzia e che negli anni settanta era paragonabile agli eroi Disney. Siccome i nostri figli non sanno minimamente chi sia Zanna bianca, mentre abbiamo visto che cani e lupi sono animali che smuovono molto le corde emotive, sia dei grandi che dei bambini, spero che sia un’animazione indipendente che possa fare un risultato importante, come ci è capitato con Monster Family, o anche di più. Sono anche molto fiducioso in Benvenuti a casa mia, che ha un tema attuale e che ha conquistato 1,5 milioni di spettatori, una pellicola molto divertente. O film come Muse di Balaguero e The Midnight Man. Noi abbiamo nove titoli, quindi sono film che abbiamo scelto con cura e che coccoleremo.

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.
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