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Quanto incassa Berlusconi al cinema?

Visto che sono in preparazione due film incentrati sull’ex Presidente del Consiglio, vediamo qual è il suo impatto al cinema…

Dopo essere stato ‘dimenticato’ per un certo periodo, il cinema italiano sembra voler tornare ad affrontare la personalità più discussa e importante di (almeno) questi ultimi 25 anni della nostra Storia, Silvio Berlusconi. Magari, non è il caso di generalizzare, visto che si parla di due progetti (e non di venti), ma comunque si tratta di titoli e registi importanti.

Il primo è Io sono tempesta di Daniele Luchetti, che più che un biopic su Berlusconi, come sostiene lo stesso regista al Corriere della Sera, parte da uno spunto che riguarda l’ex Presidente del Consiglio, quando, dopo una condanna giudiziaria, è stato costretto a un anno di servizi sociali. Le riprese si sono svolte a inizio febbraio ed è quindi ipotizzabile un’uscita del film entro la fine dell’anno, magari dopo essere passato a un Festival.

Il secondo invece, che promette di fare molto discutere, forse anche più di quanto è avvenuto per Il divo, è il nuovo film di Paolo Sorrentino, questo sì completamente incentrato sulla figura di Berlusconi (che avrà il volto di Toni Servillo) e che ovviamente è molto probabile che vedremo in concorso a Cannes 2018.

Ma come hanno funzionato in questi 25 anni i film su Berlusconi, sia quelli che hanno trattato questo personaggio storico concentrandosi completamente su di lui, che quelli che invece lo hanno utilizzando all’interno di un discorso più ampio? Vediamo questa infografica (cliccate qui per la versione interattiva):

In rosso, sono evidenziati i film di fiction; in azzurro, i documentari. Già questa distinzione, fa capire la differenza enorme che c’è tra i risultati migliori (Il caimano) e peggiori (S.B. Io lo conoscevo bene). Ma il discorso è decisamente più complesso e, anche nell’ambito dei due tipi di film citati (fiction e documentari) le differenze sono importanti e dipendono anche da un altro fattore: la data di uscita e la situazione del Paese in quel momento.

Non c’è dubbio infatti che alcuni prodotti hanno ‘beneficiato’ di un’uscita quando Berlusconi era Presidente del Consiglio. Il caimano è sicuramente un ottimo esempio (arrivato qualche settimana prima delle elezioni del 2006), ma forse altri due casi sono anche più eclatanti.

Il primo è Viva Zapatero!, il documentario di Sabina Guzzanti che affrontava alcuni casi di censura televisiva nei confronti di giornalisti come Travaglio e Biagi e uscito nel 2005. Forse anche più impressionante l’incasso di Videocracy, che è uscito nel 2009 ed è arrivato a quasi un milione di euro.

D’altro canto, pur nella difficoltà di questi prodotti, possiamo citare i casi di Belluscone e Shooting Silvio. Il primo si è anche comportato bene per un documentario, ma probabilmente in un periodo diverso avrebbe anche potuto far meglio. Il secondo è sicuramente un prodotto a basso costo, ma (per dire) nel 2003 o nel 2010 non avrebbe ottenuto un incasso maggiore di quello conquistato a settembre del 2006? Possibile.

In effetti, è un discorso molto simile a quelli che possiamo fare per le tirature di certi giornali, anche al di là di un costante calo nelle vendite che subiscono di default. Il fatto quotidiano, tanto per dire, vendeva sicuramente di più nel 2009 di quanto faccia oggi e dalle dimissioni di Berlusconi nel 2011 ha subìto un duro colpo. Anche al cinema è lo stesso: se c’è un Berlusconi al potere, chi non lo vota è anche più interessato a prodotti che lo mettono in discussione (o comunque ne parlano)…

Robert Bernocchi
E' stato Head of productions a Onemore Pictures e Data and Business Analyst at Cineguru.biz & BoxOffice.Ninja. In passato, responsabile marketing e acquisizioni presso Microcinema Distribuzione, marketing e acquisizioni presso MyMovies.
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