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Hulu e YouTube: presto in arrivo la loro pay-tv online

Tremate televisioni: due dei colossi del video on demand stanno lavorando per lanciare la loro alternativa digital ai costosi abbonamenti televisivi via cavo e satellite, almeno negli USA.

Il video on demand, cioè la possibilità di noleggiare o acquistare film e serie tv online, ha già causato in tutti i mercati più maturi fenomeni di cosiddetto cord cutting, ovvero di migrazione dell’audience verso forme di fruizione online. Presto gli spettatori americani potrebbero però ricevere una nuova forte spinta verso il nuovo modello di consumo, dato che due player di primissimo piano dell’audiovisivo online hanno deciso di fare diretta concorrenza alla pay-tv con veri e propri abbonamenti televisivi dedicati agli utenti web.

La prima a confermare questa intenzione è stata Hulu, la piattaforma controllata da alcune delle principali media company USA come News Corp, Disney e NBCUniversal. Finora la sua offerta è stata di tipo freemium, cioè in parte gratuita e finanziata con la pubblicità, in parte sottoposta ad abbonamento. Solo alla fine dello scorso anno il portale ha deciso di introdurre un ulteriore piano, da 12 dollari anziché 8 al mese, per consentire agli spettatori di usufruire dello streaming senza alcun tipo di advertising, mentre quello meno costoso continuerà ad avere un certo quantitativo di inserzioni. La nuova scommessa è però  quella di lasciarsi alle spalle questo tipo di modello per diventare un vero e proprio servizio di pay-tv fruibile online, con un costo moderato rispetto agli esistenti pacchetti via cavo e satellite. Si parlerebbe infatti di un assortimento di canali live e on demand delle principali emittenti del piccolo schermo, disponibile per circa 40 dollari al mese al posto dei  99 dollari mediamente necessari per sottoscrivere  un servizio via cavo negli Stati Uniti.

Il progetto, di cui non si conoscono ancora ulteriori dettagli, è stato annunciato dallo stesso CEO della compagnia Mike Hopkins ai Digital NewFronts di New York, che ormai rappresentano l’appuntamento annuale dei provider di video online con i possibili inserzionisti. In questa occasione Hulu ha presentato anche il suo carnet di contenuti esclusivi o originali su cui puntare per resistere alla concorrenza di Netflix e Amazon in attesa del debutto della nuova offerta di pay-tv: oltre alle immancabili serie, come la quinta stagione di The Mindy Project, il portale ha dato vita a una sezione interamente dedicata al documentario che verrà inaugurata da The Beatles: Eight Days A Week di Ron Howard. Dedicato all’iconica band inglese, il film sarà il primo a esordire in esclusiva sulla piattaforma dopo una breve uscita nella sale. Oltre a questo la compagnia punta fortemente sulla realtà virtuale, per cui ha stretto un accordo con il brand di eventi dal vivo Live Nation. Aumenteranno perciò i contenuti – e gradualmente anche i dispositivi – offerti dalla sua nuova app per la VR lanciata a marzo e scaricabile per ora su Samsung Gear VR. Attualmente il servizio conta 12 milioni di abbonati in tutti gli Stati Uniti.

Per quanto la notizia di Hulu abbia scosso il mercato, trattandosi di un mezzo controllato da tre giganti dell’intrattenimento che potrebbero essere così spinti ad aumentare la loro presenza digital, ce n’è un’altra che potrebbe rivelarsi fondamentale per gli operatori audiovisivi. Secondo quanto riportato da Bloomberg, infatti, anche YouTube sarebbe a lavoro per lanciare un servizio di pay-tv online non più tardi del 2017. Le trattative sarebbero già in corso con NBCUniversal, Viacom, 21st Century Fox e CBS, ma nessuna delle emittenti avrebbe già acconsentito a concedere i diritti sulla sua programmazione. Per aggirare la diffidenza degli operatori YouTube starebbe anche pensando di creare dei mini-pacchetti tematici incentrati su un singolo genere di intrattenimento e capaci di raccogliere i canali meno visti di tutte le emittenti. I piani per la creazione di un simile servizio, rivelano inoltre le fonti dell’agenzia, sarebbero cominciati nel 2012 e rilanciati di recente con un alto livello di priorità.

 

Fonte: Variety, Bloomberg

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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