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Digitale: l'Italia ancora indietro su connettività e uso della rete

Negli ultimi due anni, nell’Unione Europea, si sono attivati 20 milioni di abbonamenti a internet veloce, ma la penetrazione di questo tipo di tecnologia non rappresenta che un terzo del totale delle connessioni. Servizi di banda larga di base raggiungono praticamente tutta la popolazione comunitaria (97%) soprattutto grazie alle connessioni fisse, per quanto il 4G sia disponibile ormai presso il…

Negli ultimi due anni, nell’Unione Europea, si sono attivati 20 milioni di abbonamenti a internet veloce, ma la penetrazione di questo tipo di tecnologia non rappresenta che un terzo del totale delle connessioni. Servizi di banda larga di base raggiungono praticamente tutta la popolazione comunitaria (97%) soprattutto grazie alle connessioni fisse, per quanto il 4G sia disponibile ormai presso il 79% delle famiglie, contro il 27% di un paio di anni fa. Il traffico dati dagli utenti UE rimane comunque significativamente più basso rispetto a quello USA, sia su rete fissa (75GB vs. 39GB al mese) sia su mobile (1.8GB vs. 0.8GB al mese per quanto riguarda gli smartphone). Anche le compagnie di TLC europee appaiono più in sofferenza rispetto ai competitor americani, che tra il 2010 e il 2014 hanno visto crescere il loro fatturato da 220 a 266 miliardi di euro contro un declino da 246 a 230 miliardi.  Questo il quadro della connettività dipinto dai dati della Digital Agenda Scoreboard, resi pubblici dalla Commissione Europea. Un quadro in cui si evidenzia la crescita di un comparto sempre più fondamentale dell’economia e della vita degli Stati membri, tuttavia ancora arretrati su fronti come l’eCommerce, soprattutto transfrontaliero, o l’uso del cloud a scopi aziendali. Meglio il settore dell’eGovernment, utilizzato dal 26% dei cittadini UE, ma con portali delle pubbliche amministrazioni che non sempre risultano abbastanza user-friendly e trasparenti per favorire la progressiva migrazione della burocrazia verso il digitale e i suoi vantaggi in termini di velocità e snellimento delle pratiche. Il risultato è un business complessivo dell’ICT che vale per il 4% del PIL comunitario e dà impiego a 6,2 milioni di perone, cioè il 19% degli occupati altamente specializzati. Ma come si colloca il nostro Paese all’interno di tale contesto?

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Grazie a un sistema interattivo che permette di elaborare graficamente tutti gli indicatori chiave analizzati dalla Digital Agenda Scoreboard, è facile visualizzare anche a colpo d’occhio  l’arretratezza che caratterizza l’Italia su una molteplicità di fronti, a partire da quello basilare dell’uso di Internet: tutte le voci relative all’online risultano sotto la media europea, tranne ovviamente quella legata al numero di individui che non hanno mai fatto alcun uso del web. Le famiglie con accesso domestico alla rete sono il 73%, gli utenti regolari il 59% della popolazione.

internet usage indicators italy

 

Gli abbonamenti a Internet veloce (o meglio, dai 10 mbps in su) sono la netta minoranza. In compenso, i prezzi per l’accesso a ogni tipo di pacchetto (dalla semplice connessione, a telefono+internet fino al triple play) sono sopra la media europea. Né appare migliore la situazione del video on demand, cui è abbonato appena il 19% dei nuclei familiari dotati di tv contro una media europea di oltre il 40%.

broadband speed and prices

 

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L’eGovernment e l’eCommerce concludono la panoramica dello stato dell’avanzamento digitale del nostro Paese, cui tocca ancora rincorrere i vicini europei e che rischia di finire svantaggiato anche rispetto a quegli Stati che hanno cominciato solo di recente la loro corsa allo sviluppo economico e lo stanno perseguendo proprio attraverso i mezzi offerti da Internet, anziché rimanere arroccati sulle vecchie posizioni di forza e i vecchi modelli di business.

 

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ecommerce

 

 

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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